Magazine Diario personale
E' notte, l'orologio segna le ventitre.
La strada è la via d'Orlo, che collega la val d'Elsa con la val d'Egola.
Che taglia, attorcigliandosi tra colline di creta incolte da anni, per poi correre lungo un rio che scorre solo quando piove.
Nel fondo valle comincia ad apparire la nebbia, che gonfia dietro a file di sagome nere di pioppi, rivelati dalla luna, alta ed ormai piena.
Il cielo è opaco, sbiancato dalla luce della luna, e si vedono solo poche stelle, quelle più basse.
Percorro la strada da chilometri e non ho incontrato nessun altro.
Mi fermo, spengo il motore, ammiro la luna, la nebbia che sembra premere da dietro i pioppi, le stelle che prendono nitidezza sopra di me, scatto delle foto a mano libera, ascolto il silenzio, così forte da far ronzare le orecchie.
I fari dell'auto fanno una luce che affoga nel buio dopo poche decine di metri.
Mi guardo attorno e vedo la notte, la nebbia, le sagome nere degli alberi e delle colline, la luna, le stelle più basse e luminose, e sotto al ronzio del silenzio mi montano dei pensieri, che costruiscono una e più storie con tutte queste cose che potrebbero avere a che fare con la felicità.