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Cose che succedono in paese...

Creato il 02 febbraio 2011 da Valepi
A volte le parole mi escono di  bocca senza che il cervello ne sia stato precedentemente avisato. Non so come sia possibile, cioè, mi rendo conto che fisiologicamente è impossibile... ogni singolo movimento del nostro corpo deve essere preventivamente ordinato da un impulso che parte dal cervello, ma le parole che escono dalla mia bocca evidentemente rappresentano l'eccezione al funzionamento perfetto (!!) di questa macchina infernale che è il mio corpo... sarà che da qualche giorno, la mattina, quando mi alzo, faccio fatica ad accenderlo, il cervello... boh... ma sto divagando...
Questa mattina sono andata a fare un po' di spesa al supermercato vicino a casa. 
È talmente vicino che spesso vado a piedi, ma stamattina avevo appena accompagnato Princi al nido e quindi ero con la macchina. Ho fatto i miei bei giri e giretti per il supermercato, avanti e indietro, avanti e indietro, sempre per effetto del cervellino spento che mi ha fatto ricordare le cose da prendere in ordine sparso e non in ordine di marcia e alla fine, dopo tre tentativi falliti, mi sono avviata verso la cassa.Quando sono arrivata avevo davanti una signora anziana, ho visto da lontano che confabulava un po' con la cassiera e, proprio mentre poggiavo i miei prodotti sulla cassa, la cassiera (che in realtà è la proprietaria del negozio) diceva al collega della cassa affianco "Erre, fammi una cortesia, accompagna un attimo la signora in via Roma"...
... "Se volete posso accompagnarla io"...
ecco... è stato un attimo... ancora prima di rendermi conto di cosa avevo detto la signora era già fuori che mi aspettava...
Nel frattempo, sempre prima che il  mio cervello si svegliasse, la proprietaria mi ha chiesto se mi veniva di strada e io le ho detto "Certo!" e ovviamente non era vero, ma ormai era fatta e via Roma è effettivamente molto vicino a casa mia.
La signora, pur non essendo particolarmente anziana, era parecchio segnata dalla vita, zoppicava vistosamente, respirava a fatica e, soprattutto, sembrava aver fatto la spesa in previsione di una guerra imminente: tre bustone di roba dal peso specifico che manco il piombo!
Ancora prima di salire in macchina ha iniziato una cantilena in dialetto di cui, ovviamente, non ho capito quasi nulla, tranne che ha inviato benedizioni e buona salute a me e a tutte le mie gerazioni di parenti presenti, futuri e passati (si, ha nominato anche i miei santi e i miei morti ad un certo punto).
Per un attimo mi sono sentita una specie di boyscout, felice per la buona azione, e per un attimo, a sentire la respirazione affannosa della signora ho pensato che le potesse venire un colpo in macchina e la mia diffidenza cittadina mi ha portato il pensiero "accidenti e adesso che faccio?" unita a "ma come le è venuto in mente di andare a comprare tutte 'ste cose da sola?"
Comunque, alla fine siamo arrivate: una passeggiata da non più di dieci minuti per una persona in forze, ma che per lei poteva risolversi nell'ultima passeggiata della sua vita. Di fronte a casa la signora, ormai quasi in lacrime per la commozione, mi ha salutato con un bacio e rinnovando le benedizioni e gli auguri di buona salute.
Sono un po' cirdina, forse non ve l'ho ancora detto, e certe esternazioni, soprattutto se ripetute e provenienti da persone che non conoscono, mi mettono enormemente in imbarazzo... ma sono rientrata a casa serena e quasi sorridendo... che in questi giorno non è poco.

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