Di martedì 14 dicembre 2010, e che non ci saranno – si spera – nella Terza Repubblica:
- Qualunque sia il voto che ha comprato, lei è arrivato al capolinea. Si consegni alla magistratura, e come un Noriega qualsiasi si faccia giudicare. (Antonio Di Pietro).
- l’abuso della parola moderati, perché in politica moderato non significa niente. Tanto più se coincide con cattolico.
- la Lega che mette in collegamento il ribaltone di Fini e i ritardi del Federalismo, e Reguzzoni che dichiara La Lega vuole portare fatti concreti, non parole e chiacchiere della vecchia politica.
- Fortuna che esiste Berlusconi, se Berlusconi non esistesse bisognerebbe inventarlo (Cicchitto).
- Il paese, la patria e il popolo prima di qualsiasi interesse di gruppo e partito (Scilipoti, il mio nuovo riferimento politico: sono scilipotiano e voglio fondare gli ScilipoDem, all’interno del Pd).
- Ieri aveva confermato il no alla fiducia e poi stamattina ha detto che aveva problemi con il Cepu. Ma vi rendete conto che cosa sta succedendo? Siamo alla corruzione di Pubblico Ufficiale. [Riferito al voto di Polidori] Sì, Barbareschi, sono 14 anni che l’andiamo dicendo. Ci siete arrivati, bravi.
- Tiè! Al voto per il governo della finiana Catia Polidori alla Camera i capigruppo Pdl Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello saltano giubilanti nella sala stampa del Senato e Gasparri fa il gesto dell’ombrello a Fini che in quel momento appare sullo schermo tv. Poi mostra pure il dito medio.
- Un altro perso per strada da Fini: Catone (uno che pare giri con la pistola in tasca). Ma lo avevamo già contato. (Andrea Sarubbi). E no, non lo conosco.