Cose da pazzi ?

Creato il 21 agosto 2011 da Diarioelettorale

Grande prova d’attore di Vincenzo Salemme nel film “Cose da pazzi” del 2005 diretto ed interpretato dallo stesso Salemme.

Il monologo finale della scena:

Felice: E che cosa devo fare, Signor Cocuzza? Devo denunciare tutti quelli che andavano in giro con i capelli lunghi e con l’eskimo? Erano milioni!! Sò scumparsè!

Cù chi m’ha pigliè?? Con quelli che mi impedivano di comprare i dischi di Lucio Battisti perché s’era sparsa la voce che FORSE era fascista? E io lo amavo… e mi vergognavo a dirlo!

Per lei è facile, Signor Cocuzza, insegnare ai suoi figli che l’essere umano è di natura cattiva! Che la gente parla e parla ma pò ogniune penza ‘e fatti suoje!

Io non potrei mai insegnare queste cose a mio figlio, non gli potrei mai insegnare che sul lavoro non deve guardare in faccia a nessuno se vuole andare avanti; che votare non serve a nessuno, solo ai politici che devono rubare; per voi è facile dire queste cose perché secondo voi adesso la gente sta bene: nessuno si muore più di fame!

E allora che cosa gli dovete insegnare ai vostri figli?? Sule strunzatè: che “Il fumo fa male”, che “Mangiamo troppo carne rossa”, che “Ogni anno a natale vengono distrutti troppi abeti”! E CHI SE NE FOTTE COCO’!!…

Voi non mi volete aiutare? E allora insegnatemi a vivere come voi: senza scrupoli e senza sensi di colpa!

Altrimenti mettetemi in un mondo dove non esistono zingari, negri, poveri, disperati! Un mondo dove non si sappia quanti bambini muoiono di fame ogni giorno, mentre noi mangiamo le primizie, abbiamo sei televisioni per famiglia, due macchine a testa!

Mandatemi qualcuno che mi dimostri che vivere in questa società è giusto altrimenti diventerò un delinquente! E si ricordi, signor Cocuzza che è un caso, solo un caso che siano cadute le mie regole e non le sue!

da Wikiquote

La trama:

Giuseppe Cocuzza (Maurizio Casagrande) è un funzionario statale che, tornato dalle ferie, si vede recapitare periodicamente, ogni 27 del mese, misteriosi pacchetti contenenti 50000 euro l’uno. La sua coscienza gli consiglierebbe di denunciare l’insolito fatto, ma le esigenze e i familiari lo spingono a tenere i soldi, soprattutto la moglie (Lidia Vitale), la figlia Giulietta (Federica Sbrenna), adolescente inquieta tentata dalle ricchezze dei compagni e la sorella Livia (Teresa Del Vecchio), sedotta e abbandonata da un trapezista dalle incerte origini spagnole, Fedor (Biagio Izzo), che, puntualmente si rifà vivo non appena saputa la notizia della comparsa delle misteriose somme. Tutto ciò alimenterà nel solerte e ligio funzionario timori e sospetti che gli renderanno la vita davvero difficile. Poi, un bel giorno, gli si presenta un tale che chiarisce la situazione: un certo Felice C. (Vincenzo Salemme), un comunista che tredici anni prima aveva fatto domanda di pensione all’impiegato Cocuzza per ottenere una pensione di invalidità “morale” causatagli dalla caduta del comunismo, che lo aveva privato degli ideali politici in cui aveva creduto fino a quel momento. Chiaramente la pensione gli era stata rifiutata. Felice era già stato a casa Cocuzza come finto ispettore dell’INPS, come postino e alle poste a “sorvegliare” la sorella di Giuseppe, Livia, nei panni di un cieco. Dopo tanto tempo ritorna dicendo a Cocuzza che aveva guadagnato quei soldi rubando ai barboni e a suo nonno (Carlo Croccolo), mandato a morire in un ospizio. Dopo un po’ Cocuzza scopre che in realtà il nonno di Felice è vivo e che quei soldi vengono in realtà dalla schedina che Giuseppe aveva dettato al nonno tredici anni prima, e che il nonno aveva giocato tutte le settimane fino all’anno prima, quando aveva vinto 12 miliardi di Lire. Felice C. riesce a scardinare le convinzioni di Giuseppe, così come era capitato a lui tempo prima.

da Wikipedia


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