Nella battaglia contro la malattia, Mondonico ha un alleato in più. E' l'affetto dei tifosi granata, che sabato a mezzogiorno dimostreranno la vicinanza all'ex allenatore con un flash mob al Filadelfia: un'immensa foto di gruppo nel tempio granata, tutti intenti ad alzare una sedia al cielo. Il gesto rievoca quel pomeriggio del maggio '92, quando a Mondonico sfuggì sul più bello la Coppa Uefa. Il tecnico, furibondo per gli errori dell'arbitro a favore dell'Ajax, brandì minacciosamente una sedia, sfogando la sua rabbia in un gesto rimasto indelebile nella memoria granata. “Un gesto di grande passione e forza, che il mister ha dimostrato negli anni passati alla guida del Toro”, spiegano gli organizzatori. Oltre 200 sostenitori hanno già aderito e in poche ore la pagina Facebook riservata all'evento è stata inondata di messaggi di vicinanza e affetto.
Per i tifosi del Toro lo schivo Mondonico è un simbolo del “vecchio cuore granata”. I più fortunati gli hanno stretto la mano, scambiandoci qualche parola, la maggior parte non lo ha mai conosciuto di persona. Ma ha sognato con le sue imprese: prima da giocatore ma soprattutto da tecnico, l'ultimo a conquistare un trofeo (Coppa Italia 1992/93).
Lo scorso 9 novembre, in trasferta sotto la Mole alla guida dell'Albinoleffe, ha preteso che i suoi giocatori visitassero a Superga il monumento al Grande Torino. Per respirare il mito granata e spiegare ai tifosi il valore immenso di quella maglia. All'ingresso in campo non è riuscito a trattenere le lacrime: la Maratona lo ha acclamato e lui ha ricevuto il tributo tra i singhiozzi, tradendo la sua riservatezza di buon cremasco.
La stessa che lo ha spinto a non rivelare la malattia che lo ha colpito: “Lascio la panchina per gravi motivi di salute”, ha dichiarato in uno scarno comunicato. Dopo un'operazione che i medici hanno giudicato “perfettamente riuscita”, il tecnico si prepara ora alla partita più difficile della sua carriera. Con l'affetto granata sarà un po' meno in salita.