Cosa accadrebbe in Italia se all’improvviso sparissero tutti gli immigrati?
Al centro della storia gravitano le vicende di tre personaggi: un industriale (Abatantuono) che possiede anche un'emittente televisiva in cui sfoga i suoi ideali xenofobi tramite un suo programma, un poliziotto (Mastandrea) che torna nella sua città per vedere la madre e l'ex fidanzata (Lodovini), che è rimasta incinta dal giovane fidanzato africano e che è maestra di una classe con molti stranieri.
Parlare di un tema così difficile come l'immigrazione con irriverenza e i rischi sono molti. Prendendo in giro ogni schieramento politico, dalla destra xenofoba alla sinistra troppo permissiva, il film ha il coraggio di dire e mostrare la verità.
E poco importa se il film lancia il sasso e si tira indietro, non rispondendo alla domanda iniziale e girando a vuoto per buona metà del suo tempo: in fondo il quesito che pone non è di tipo cinematografico, bensì sociale. Insomma è già molto che un film abbia anche semplicemente sollevato tale domanda e abbia tentato di farci riflettere su un argomento serissimo.
Ed è un piacere ritrovare Valerio Mastandrea in un ruolo decisamente più riuscito di quello di Ruggine. VOTO: 6,5