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Cose in versi di Penne Armate

Creato il 16 marzo 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Cose in versi di Penne Armate

Ieri, 15 marzo, è uscita l’antologia in eBook Cose in versi del gruppo Penne Armate.

Una delle caratteristiche più visibili dell’incontro tra il Web 2.0 e la scrittura è la nascita di numerosi gruppi, collettivi, manifesti poetici e letterari, che si ritrovano non tanto in un luogo fisico quanto in quelli virtuali dei social network o di uno dei numerosi siti che si occupano di poesia.Si tratta di una variante “tecnologica” del salotto letterario, i cui membri spesso appartengono a più gruppi e ciò favorisce lo scambio di idee, suggestioni, stili. Pur essendo spesso trattati con indifferenza o sufficienza da chi si occupa “seriamente” di letteratura, questi gruppi rappresentano oggi un interessante banco di prova per chi voglia fare qualcosa con le parole, riuscendo in molti casi in quello che alla cultura troppo “imbalsamata” non riesce: produrre novità, ricerca, innovazione.Tra questi, Penne Armate è emblematico: costituito da numerosi autori, differenti per esperienza, stile, linguaggio, si riunisce attorno ad un gruppo Facebook e ad un manifesto più filosofico che stilistico (“l’antitesi dei collettivi, un gruppo di reparto avanzato, dove si possono trovare poeti, pittori, musicisti, cantanti, scrittori esordienti o già affermati che affrontano il panorama artistico come sbranatori di bellezza”); proprio ieri è uscito, per Matisklo Edizioni, il primo di due eBook antologici: Cose in versi, che raccoglie poesie di ventinove autori appartenenti a Penne Armate (e quindi ventinove stili, ventinove linguaggi, ventinove modi di intendere la poesia stessa) e sarà a breve seguito dall’eBook Cose in prosa che raccoglierà invece racconti.L’antologia, disponibile sulle principali librerie on-line al prezzo di 99 centesimi, è curata dal poeta cagliaritano Fabrizio Raccis e va ad espandere il catalogo della collana “Scintille” dedicata proprio a testi brevi e nati appositamente per la pubblicazione digitale, vista come una naturale evoluzione della forma del libro e non come un ostacolo al libro cartaceo, essendo i due media per certi versi affini, ma per molti altri estremamente differenti.Ben lontana dall’essere morta, è proprio grazie all’impegno di scrittori come questi che la poesia oggi sta in realtà nascendo, a partire dai suoi costituenti essenziali: le parole, lo scambio di queste, la condivisione di idee e degli spazi che queste idee sottendono.Non tenerne conto, liquidare il fenomeno come “gente che scrive sui social”, sarebbe l’ennesima variante del rimpianto di un’ipotetica “età dell’oro”: che non solo non c’è mai stata, ma è più simile al momento attuale piuttosto che a qualsiasi altro momento del passato.Per approfondire: www.matiskloedizioni.com/coseinversi/

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