Magazine Diario personale

cose tanto stupide che un po' mi vergogno

Da Pesa
Ultimamente bevo come un cammello. 
Ho tanta sete, sete d'acqua.
Che sia mattina, pomeriggio, sera o notte fonda, io bevo. Accadono addirittura fatti che, in 24 e più anni di vita, non si son mai verificati, come ad esempio lo svegliarmi alle 03.00 a.m. e ruzzolare velocemente in cucina a cercar di placcare la siccità all'interno della mia bocca. 
Il punto è che non mi accontento di mandar giù un semplice sorso d'acqua, ho bisogno necessariamente di ingerirne una spropositata quantità, arrivando, in casi estremi, a riempire la mia tazza preferita e bere direttamente da lì. E vi dirò, neanche così risultavo sazio, sentivo che dovevo bere ancora. 
Uno dice «e bevi direttamente attaccandoti alla bottiglia, deficiente!», ma purtroppo a casa mia, da che mia madre ha avuto un improvviso slancio di stile, le bottiglie sembrano sparite e così l'acqua la si versa dentro una brocca in vetro. 
Ho dovuto quindi arrangiarmi come meglio potevo. 
L'altra notte, in preda ad un tipico esempio di sopracitata improvvisa ed estrema mancanza d'acqua ho dovuto studiare, alle 02.48, un modo per poter bere direttamente dalla brocca stilosa senza posare le labbra e contaminare, con i mille e più germi mortali che popolano la mia cavità orale, il contenuto ai miei familiari. 
I risultati son stati più che ottimi: 1,5L d'acqua esauriti senza mai posare la bocca sul tanto prezioso (?) e fascinoso (?) contenitore. Poi però son andato a letto con un terrificante e, ahimè, realistico pensiero. Cogitavo infatti sul fatto che se applicassi un po' di più la mia mente nello studio invece che in queste amenità, sarebbe meglio, molto meglio, ma tant'è... 

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