In casa Pdl spunta il sereno dopo la tempesta di questi giorni esplosa sulle liste campane: la furia di Cosentino per l'esclusione, l'inseguimento del fuggiasco da parte di Nitto Palma e Verdini, infine, le liste consegnate in extremis. "Nick o'mericano" non sarà in lista! Risultato pressocchè inevitabile! Dopo tutto il can can sulle "liste pulite" Silvio Berlusconi doveva decidere: lasciare la casa "sporca" oppure fare pulizia e rinunciare alle tessere di Cosentino. Alla fine, cinicamente e sondaggi alla mano, ha optato per l'esclusione, certo che in tal modo il Pdl ci guadagnerà in termini di consenso e credibilità. Questo è stato il motivo della "dolorosa" esclusione, non certo la legge sugli incandidabili! Silvio Berlusconi ha così commentato “E’ una scelta dolorosa. Abbiamo dovuto chiedere ad amici e colleghi di rinunciare, perché dei pm politicizzati li avevano attaccati, e questo poteva diminuire il consenso. Ma ora l'elenco dei candidati non è più 'criticabile' e la vittoria è a portata di mano”. Detto ciò, la gratitudine non è comunque un sentimento che Berlusconi non coltiva, tutt'altro: ecco quindi l'inserimento di Mimmo Scilipoti e Antonio Razzi, ossia le "cambiali" che Berlusconi paga loro per averlo salvato ai tempi, scongiurando la crisi di governo. Che poi i due non siano messi benissimo in lista e che Scilipoti sia stato dirottato in Calabria perché il Pdl abruzzese gli si è rivoltato contro, poco importa. Cosentino è deputato uscente ed ex sottosegretario all’economia. E’ accusato dalla magistratura di essere colluso con la camorra, col clan dei Casalesi, e per questo i giudici avevano chiesto lo scorso anno l’autorizzazione all’arresto, negata dalla Camera. Il Pdl, nel compilare le liste per le politiche, ha deciso di non candidare lui e altri che si trovano in situazioni simili (come Dell’Utri e Milanese). Cosentino così spiega le sue ragioni in conferenza stampa: “Ho lottato fino alla fine per ottenere la candidatura, ma non per un problema d’immunità parlamentare. Altrimenti l’avrei trovata in tutti quei partiti che mi hanno chiesto di correre con loro, ed erano praticamente tutti quelli che corrono a fianco del Pdl. Ma io non vendo la mia dignità. Io sono fuori dalle liste perché sono il capo degli impresentabili. Su di me è nato un accanimento mediatico senza precedenti. Le dichiarazioni di un pentito non credibile, che dovrebbero essere coperte dal segreto istruttorio, vengono invece diffuse dai giornali avversari politici. Io colluso con i Casalesi? Ma che clan sarebbe, un clan di fessi, quello che appoggiando un politico invece di fargli scalare i vertici, lo fa dimettere da tutte le sue cariche? Da due anni non c’è uno straccio di prova. E uno dei magistrati miei principali accusatori si è poi tolto la toga ed è andato a fare l’assessore a Napoli nella giunta De Magistris. C’è in giro una sorta di voglia di sangue. Ieri hanno perfino diffuso la notizia che ero addirittura scappato con le liste. Io non sono scappato con alcuna lista. Le liste già nel pomeriggio erano a disposizione di Nitto Palma. Oggi non posso più condizionare nessuno. Ora sarò impegnato a dimostrare la mia assoluta innocenza. Ma resto vincolato al progetto del Pdl. In Campania abbiamo una classe dirigente attrezzata e valida, in grado di correre. Magari sarà difficile correre come me, ma lo faranno bene e saranno ancora vincenti in questa regione. Ringrazio la gente napoletana, a cui appartengo. Non mi sono mai sentito un “fighetto” del palazzo. Ho sempre lavorato per favorire il superamento del bisogno, soprattutto verso chi più ne soffriva. Probabilmente vi ho deluso, oggi dovrete scegliere un altro punto di riferimento, un’altra icona del male di cui sparlare. Oggi sono una persona comune, impegnata nell’affermazione della verità processuale, diversa dalla realtà mediatica. Sono convinto che quando arriveranno le sentenze che mi assolveranno, saranno molti meno di oggi quelli fra voi che parteciperanno a quella conferenza stampa”.
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Cosentino, the day after: ora la vittoria è a portata di mano!
Creato il 23 gennaio 2013 da Freeskipper
In casa Pdl spunta il sereno dopo la tempesta di questi giorni esplosa sulle liste campane: la furia di Cosentino per l'esclusione, l'inseguimento del fuggiasco da parte di Nitto Palma e Verdini, infine, le liste consegnate in extremis. "Nick o'mericano" non sarà in lista! Risultato pressocchè inevitabile! Dopo tutto il can can sulle "liste pulite" Silvio Berlusconi doveva decidere: lasciare la casa "sporca" oppure fare pulizia e rinunciare alle tessere di Cosentino. Alla fine, cinicamente e sondaggi alla mano, ha optato per l'esclusione, certo che in tal modo il Pdl ci guadagnerà in termini di consenso e credibilità. Questo è stato il motivo della "dolorosa" esclusione, non certo la legge sugli incandidabili! Silvio Berlusconi ha così commentato “E’ una scelta dolorosa. Abbiamo dovuto chiedere ad amici e colleghi di rinunciare, perché dei pm politicizzati li avevano attaccati, e questo poteva diminuire il consenso. Ma ora l'elenco dei candidati non è più 'criticabile' e la vittoria è a portata di mano”. Detto ciò, la gratitudine non è comunque un sentimento che Berlusconi non coltiva, tutt'altro: ecco quindi l'inserimento di Mimmo Scilipoti e Antonio Razzi, ossia le "cambiali" che Berlusconi paga loro per averlo salvato ai tempi, scongiurando la crisi di governo. Che poi i due non siano messi benissimo in lista e che Scilipoti sia stato dirottato in Calabria perché il Pdl abruzzese gli si è rivoltato contro, poco importa. Cosentino è deputato uscente ed ex sottosegretario all’economia. E’ accusato dalla magistratura di essere colluso con la camorra, col clan dei Casalesi, e per questo i giudici avevano chiesto lo scorso anno l’autorizzazione all’arresto, negata dalla Camera. Il Pdl, nel compilare le liste per le politiche, ha deciso di non candidare lui e altri che si trovano in situazioni simili (come Dell’Utri e Milanese). Cosentino così spiega le sue ragioni in conferenza stampa: “Ho lottato fino alla fine per ottenere la candidatura, ma non per un problema d’immunità parlamentare. Altrimenti l’avrei trovata in tutti quei partiti che mi hanno chiesto di correre con loro, ed erano praticamente tutti quelli che corrono a fianco del Pdl. Ma io non vendo la mia dignità. Io sono fuori dalle liste perché sono il capo degli impresentabili. Su di me è nato un accanimento mediatico senza precedenti. Le dichiarazioni di un pentito non credibile, che dovrebbero essere coperte dal segreto istruttorio, vengono invece diffuse dai giornali avversari politici. Io colluso con i Casalesi? Ma che clan sarebbe, un clan di fessi, quello che appoggiando un politico invece di fargli scalare i vertici, lo fa dimettere da tutte le sue cariche? Da due anni non c’è uno straccio di prova. E uno dei magistrati miei principali accusatori si è poi tolto la toga ed è andato a fare l’assessore a Napoli nella giunta De Magistris. C’è in giro una sorta di voglia di sangue. Ieri hanno perfino diffuso la notizia che ero addirittura scappato con le liste. Io non sono scappato con alcuna lista. Le liste già nel pomeriggio erano a disposizione di Nitto Palma. Oggi non posso più condizionare nessuno. Ora sarò impegnato a dimostrare la mia assoluta innocenza. Ma resto vincolato al progetto del Pdl. In Campania abbiamo una classe dirigente attrezzata e valida, in grado di correre. Magari sarà difficile correre come me, ma lo faranno bene e saranno ancora vincenti in questa regione. Ringrazio la gente napoletana, a cui appartengo. Non mi sono mai sentito un “fighetto” del palazzo. Ho sempre lavorato per favorire il superamento del bisogno, soprattutto verso chi più ne soffriva. Probabilmente vi ho deluso, oggi dovrete scegliere un altro punto di riferimento, un’altra icona del male di cui sparlare. Oggi sono una persona comune, impegnata nell’affermazione della verità processuale, diversa dalla realtà mediatica. Sono convinto che quando arriveranno le sentenze che mi assolveranno, saranno molti meno di oggi quelli fra voi che parteciperanno a quella conferenza stampa”.
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