Cosi' e' la romagna

Da Teoderica
Nei pressi di Bertinoro ( FC) si trova la solitaria pieve di Polenta. Risalente alla fine del IX secolo, fu particolarmente amata da Giosuè Carducci che soleva trascorrervi lunghi periodi. Vi compose Ode alla chiesa di Polenta pubblicata nel 1897 e poi musicata da Balilla Pratella. Sul sagrato, dove un'erma ricorda il Carducci, nei mesi di maggio e settembre professori e letterati di prestigio si alternano nella lettura e commento della Divina Commedia. Il secondo sabato di settembre si ripete invece il raduno carducciano.
La pieve si presenta a forma di basilica con travature scoperte. Le colonne, presumibilmente di origine longobarda, sono grosse e rotonde a strati di mattoni e pietra locale, con capitelli molto originali. L'altare maggiore presenta un raffinato palio di marmo, ornato di croce latina e bassorielievi, di provenienza greca (del VII sec., restaurato nel 1960). Pregevole anche la cripta, divisa in tre serie di volte da semplici colonne; era rimasta a lungo interrata ed è stata recuperata dal restauro del 1960. Oltre ai motivi storico-artistici la pieve, posta lungo una strada costeggiata da cipressi, è avvolta da un'atmosfera romantica e, salendo un poco lungo la Via Crucis, si gode una magnifica prospettiva sulla pianura sottostante. Qui in questo luogo 36 anni fa ho festeggiato il mio matrimonio perchè accanto alla chiesa fra colline spoglie sorge un ristorante, così dopo la suggestiva visita alla spoglia chiesetta potete gustare la cucina romagnola ed osservare il rude panorama del luogo.

ODE ALLA CHIESA DI POLENTA
.........Ave Maria! Quando su l’aure corre
l’umil saluto, i piccioli mortali
scovrono il capo, curvano la fronte
Dante ed Aroldo.
Una di flauti lenta melodia
passa invisibil fra la terra e il cielo:
spiriti forse che furon, che sono
e che saranno?
Un oblio lene de la faticosa
vita, un pensoso sospirar quïete,
una soave volontà di pianto
l’anime invade.
Taccion le fiere e gli uomini e le cose,
roseo ’l tramonto ne l’azzurro sfuma,
mormoran gli alti vertici ondeggianti
Ave Maria.

GIOSUE' CARDUCCI
immagine di Teoderica

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