Non me ne voglia Pirandello se uso il titolo di una sua opera per un mio banalissimo post.Da un pò di tempo a questa parte mi sto interrogando sul "mondo blog" del quale, quasi per caso, sono entata a far parte.Quello che sin da subito mi ha stupito non è tanto quello che si scrive, i diari, si sa, da sempre hanno aiutato ad aprirsi; a sorprendermi sono stati i commenti, quasi sempre sentiti, schietti, accorti, complici.E mi sembra strano, perchè nella vita reale quasi mai è così, spesso bisogna fare i conti con i giudizi gratuiti, le invidie, la competizione (qualcuno ha letto il libro: Margherita dolce vita di Stefano Benni?).Indubbiamente, questa esperienza è piacevole ma non posso fare a meno di dispiacermi per il fatto che queste "amicizie" che nascono per caso tra persone che si conoscono solo per quello che scrivono poi non trovano un loro equivalente parallello nella vita reale dove spesso gli amici veri possono contarsi sulle dita di una mano.Dopo averci pensato un pò su, credo che la chiave di letttura di questo divertente gioco sia questa: chi scrive dà una sua versione dei fatti e getta il sasso nello stagno, gli altri, basandosi soltanto su quello che leggono, se vogliono, possono esprimere un giudizio o un consiglio che appare sincero perchè non influenzato da quello che nella vita reale chi legge porebbe vedere o dedurre.
Benvenute allora a tutte queste amicizie virtuali fondate sulla sostanza, che ignorano (per forza di cose) l'apparenza!