Molti oggi pensano che il PD sia la causa di tutti i mali d’Italia. La realtà è che il signor D’Alema e il signor Renzi hanno umiliato Prodi, fucilato Rodotà e consegnato il paese nelle mani di Berlusconi e Grillo.
Una sinistra ancora buona esisterà finchè esisteranno i milioni di persone oggi deluse, ma ancora disposte ad incazzarsi senza bisogno di andare ad insultare questo o quel politico pensando di lavarsi la coscienza. E i grillini che oggi gridano al golpe? Per 20 anni cosa hanno votato? Pensano che Grillo gli abbia dato l’ostia consacrata e rimesso ogni peccato? E soprattutto: noi siamo quello che votiamo? No. Non credo. Ma adesso si può andare in giro con le telecamerine a stanare i “traditori”. Allora siamo tutti traditori e tutti abbiamo tradito il nostro paese. Troppo facile sentirsi moralmente superiori con una telecamera in mano. La colpa da secoli è del “magna magna” e dei “politici corrotti”, ma quei politici, corrotti e non corrotti, li abbiamo votati tutti noi italiani, anche voi grillini che ora pensate di essere razza pura e incontaminata.Fra gli 8\9 milioni di elettori di Grillo volete farmi credere che c’erano solo persone che ammirano Rodotà da 20 anni? Non fatemi ridere.
Grillo un tempo chiamava Rodotà “ maledetto” e oggi lo acclama a gran voce insieme ai suoi che si sono fatti militarizzare fino all’ultima votazione per il Presidente della Repubblica. Leggiamo allora cosa dice Rodotà fra le pagine di quel famoso numero dell’Espresso del 14 marzo 2013 con la celebre copertina sull’autista, la cognata e il Costarica. Qualcuno, forse si lasciò sfuggire un’interessantissima intervista di Marco Damilano. Ne riporto alcuni stralci.
D: “Grillo è un potenziale dittatore prodotto dal web, come teme qualcuno di sinistra? O è l’embrione di una nuova politica?” R:“ Finora Grillo si è mosso da predicatore. Nel fenomeno Grillo ci sono la rete, lo Tsunami tour, i media tradizionali che usa con astuzia. Parla di comunità, parola che può diventare rischiosa se si allude a un’identità chiusa agli altri, un recinto. Ma la rete dovrebbe servire a far saltare le barriere, dovrebbe esserci quasi l’obbligo di andare a vedere le opinioni degli altri, i link ai siti che non la pensano come te”.
D:“Grillo ha attaccato il divieto di vincolo di mandato per i parlamentari tutelato dalla costituzione: potrà tollerare l’autonomia dei suoi?” R:“ Ma il lavoro parlamentare non funziona così! O si nega ai parlamentari qualsiasi autonomia, e li si trasforma in una specie di osservatori in parlamento che non votano e non decidono. Oppure si entra nel gioco, come è accaduto in Sicilia”.
Poi c’è il Rodotà che non ti aspetti e che evidentemente (oltre che per questo motivo e per il referendum sull'acqua pubblica) avrà spinto i grillini ad includerlo nella loro lista di nomi alle “quirinarie”.
“ Il vero dovere del PD è consegnare all’opinione pubblica l’agenda della ricostruzione morale e civile del paese (…) Primo: regole estremamente severe e semplici sulla moralità pubblica (…) non sono nemico del finanziamento pubblico ai partiti, ma bisogna tornare a livelli di accettabilità sociale (…) secondo punto: il reddito di cittadinanza. Grillo ne ha parlato (…) Serve un cambio di passo (…) il mio consiglio al PD è: fate i grillini! ”.
Poi Damilano pone a Rodotà una domanda che anticipa di un mese abbondante la crisi che il PD sta vivendo in queste ore : “ E se il dialogo PD e 5 stelle si spezza? Tornerà il governissimo PD-PDL- Monti?” La risposta oggi suona profetica: “ Se si torna a quel tipo di soluzione la sinistra si fa del male. È ora di dire basta alle trattative coperte. Il cambiamento deve avvenire sui contenuti, non sulle negoziazioni”.
Peccato davvero. La sinistra ha perso un’occasione storica. Quale? Non certo quella di accettare da Grillo con un metodo assolutamente poco chiaro la candidatura di Stefano Rodotà; ma quella di proporre lei un uomo della levatura di Rodotà, sapendo che questo girava da tempo sui social network, negli ambienti istituzionali, e che una larghissima parte della sinistra che ancora vuole essere sinistra lo acclamava a gran voce, compreso il sottoscritto che firmò una petizione su internet per la sua candidatura.
Adesso voglio essere tremendamente impopolare: proverò a salvare qualcosa di un partito nato morto come il PD. A chi affidare il compito? Ma è ovvio: A Rodotà. Ecco la cosa che forse emerge di più dall’intervista di cui sopra e fa riflettere in un momento come questo in cui il tiro al bersaglio è l'ex leader. “ Lei ha firmato un appello per il voto alla coalizione PD-Sel. Si può fare un governo guidato da Bersani appoggiato da 5 stelle?” “ Del segretario PD ho apprezzato la polemica contro la personalizzazione della politica, la scelta di non mettere il nome nel simbolo. non condivido la violenza e la frettolosità con cui nel PD è stato aperto un processo a Bersani”.
Quindi Bersani non fa proprio così schifo come si dice in giro? Secondo questo signore votato a oltranza dai sostenitori dei 5 stelle sembrerebbe di no. In effetti la politica non va personalizzata, ma a quanto pare non uno solo dei contendenti alle ultime elezioni ha rinunciato a mettere il suo nome sulla lista, da Monti ad Ingroia, passando per Berlusconi che E’ il suo partito, fino ad arrivare ovviamente a Grillo.
Ora il PD si sgretola in mille pezzi. Quei mille pezzi che già esistevano, oggi sono sotto la lente d’ingrandimento e il durissimo j’accuse di Franco Marini ne è la prova. Ma il PD o chissà quale forza politica potrà nascere dalle sue ceneri ha insegnato almeno una cosa: il personalismo non paga. Perché insieme al PD si sono sgretolati altri partiti che non avevano correnti, ma al contrario erano ad personam, come quello di Ingroia o come quello di Di Pietro. Berlusconi oggi sta recuperando consensi, ma il PDL non esiste. E il M5S? Saprà sopravvivere a Grillo? Grillo saprà farsi carico delle aspettative che un paese sempre più alla deriva ed incazzato ripone su di lui? Se non ce la dovesse fare cosa verrà dopo Grillo?
La sinistra oggi crolla, ma la vera sinistra fa i conti con i secoli e non con un paio d’anni di sbandate. Le stelle? Speriamo di rivederle tutti, sia noi di sinistra che tutti gli italiani.
Questo blog si intitola Caffe scorretto, ma il sottotitolo continua ad essere: “ dubbi sinceri per false verità”. Secondo i dati Istat un milione di famiglie in Italia è senza lavoro. Può bastare il reddito di cittadinanza auspicato da Grillo e Rodotà (dove trovarlo poi sarebbe un’altra questione) o forse sarebbe il caso di fare in modo che l’economia torni a girare? Forse, a guardare le cose dall'alto e non dalla nostra piccola parte di mondo, occorrerebbe ripensare un paese che ha cambiato 47 governi in 50 anni perchè non riesce ad esprimere una politica credibile. E occorrerebbe una riforma strutturale che non sia una semplice riforma elettorale, ma un sistema che garantisca governabilità. L'italia prenda il passo delle altre grandi democrazie europee, altrimenti sarà inutile prendersela con Beppe Grillo. Dopo i comici potrebbe chiudersi il sipario.