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Stavo pensando ieri, che il futuro dell'Italia è in mano o a Berlusconi - che già a detto che non "non si candiderà nel 2013", che essendo la somma di due negazioni, diventa automaticamente un'affermazione positiva (si vede che Io, so di matematica) - o a voi. Per fare l'elenco, resusciterò il punto e virgola, perché siete in tanti e purtroppo anche parecchio diversi. (Informazione per chi legge: questo post parla di politica, come la vedo io, quindi se non volete perdere tempo a sentire le mie cose, mollate qui. Non mi offendo).
Ci sono i comunisti travestiti da democristiani, che noi qui chiamiamo il Pd; o democristiani travestiti da comunisti, che anche quelli chiamiamo Pd (sono tanti là dentro); poi ci sono i liberali, travesti certe volte da comunisti altre da democristiani, ed anche a loro piace farsi chiamare democratici, perché gli piace parecchio la bandiera a stelle&strisce (ve l'ho detto che sono tanti dentro al Pd!?); poi ci sono quelli che comunisti, magari, sono veramente e tra loro se lo dicono anche, ma per prendere qualche voto in più hanno messo la parola Libertà (insieme ad ecologia) sul nome del partito; poi ci sono gli altri, quelli che hanno i valori e la giustizia fissi sulla testa, non hanno ancora deciso se essere democristiani o comunisti, dipende tutto da chi sta più sul cazzo a Berlusconi; infine ci sono quelli che democristiani lo sono davvero e non si pentono nemmeno un po' (in fondo si stava meglio quando si stava peggio, e non sono più i tempi di una volta, ma anche non esistono più le mezze stagioni, Venezia è bella ma non ci vivrei), gli amici di questi, sono quelli che democristiani vorrebbero esserlo, ma non ci riescono. Queste persone sono con ogni probabilità il nostro futuro. A meno che, il pifferaio magico - stavolta ci vuole davvero lui - non guidi i topini italiani a mettere una X dove l'hanno messa in questi ultimi anni. Tafaziana soluzione, ma non troppo escludibile. Però è meglio cercare uno sbocco positivo, secondo me positivo, e pensare che in mano a quei tipi strani di cui sopra, andrà a finire l'Italia: quella Italia, che deve per forza migliorare. Notate che questo non è un discorso antipolitico, se avete letto altre volte questo blog, lo sapete già come la penso sull'antipolitica. Questo è un discorso politico e quindi comincio subito col dirvi, che visto che non c'è niente di meglio, allora per me vanno bene quelli strani. Perché in fondo, sebbene tutti i loro difetti, per me sono meglio. E sono meglio punto e basta. E sono meglio perché se adesso c'è uno che va male, allora vale la pena provare gli altri: vorrei farvi notare anche, che questo, nonostante sembri il più basso e superficiale dei discorsi, e nonostante sia io a farlo, è invece estremamente avanti (senza ! esclamativo dopo). Pragmatico al punto giusto, e soprattutto è un ragionamento da bipolarismo duro e puro. Quel tipo di discorso che non si basa sulle ideologie: poi che io ci creda o meno, tutto è relativo e relativamente importante. Detto ciò, e definito chi sono quelli per cui voterò tra due anni, tra un anno, tra tre giorni, adesso vengo al dunque della questione. Ho detto cento volte almeno, e quindi lo dirò per la centunesima senza problemi, che questo è un periodo unico, difficile, storico, del nostro e degli altri paesi. In questo periodo, altra cosa trita e ritrita, regna l'incertezza - parola chiave del momento - in tutti i settori, in tutti i sistemi. Non sai mai che cosa succederà, ma non tra anni - quello semmai si chiamerebbe futuro, e sarebbe "normale" - ma domani. E questo si chiama presente, e non sapere che cosa succede nel presente mi spaventa, ma siccome sono un megalomane lascio quei brividi e ne prendo altri: infatti, il fatto che ci sia una paura latente appoggia la mia tesi, e cioè che l'incertezza è la parola chiave. Non una grande scoperta, sia detto, infatti lo dicono più o meno tutti da tempo, ma per questo volevo dirlo anch'io (sono un megalomane). Insomma, in questa incertezza e tenendo conto che poche righe sopra ho fatto la mia dichiarazione di voto, vorrei chiedere chiarezza alle mie future X. Dunque sarei felice, di sapere adesso, subito, in questo periodo di mareggiate politiche, da chi sarà composto il gruppo. Mi rivolgo a quelli del Pd (tutti), perché sono i più grandi: intendo dire, che vorrei sapere subito, con chi vi alleerete alle prossime elezioni. Adesso, non qualche mese prima del voto. Vorrei sapere subito, se sceglierete la strada di Sel, se confermerete l'IdV, se cercherete un avvicinamento con Casini. Non mi importa quello che farete in sé, voglio solo saperlo. Volete ricreare l'Unione? Va bene, vi dico occhio, ma va bene. Però ditemelo adesso. Ditecelo a tutti quanti, perché ne abbiamo bisogno. Ma subito, non tra millemila riunioni in cui vi scannerete, come cani su un osso. Siate responsabili! Perché affamati e folli, lo siete da sempre, anche se in un altro senso. Detto questo, mi farebbe anche piacere conoscere il modo con cui sceglierete il premier candidato. So che lo statuto del Pd è abbastanza rigido, imponendo la candidatura obbligata del segretario (almeno mi sembra) non credo che sarà troppo difficile emendarlo (anche se la proposta credo sia di Veltroni, e quindi va vista con tutte le scaramanzie e i dubbi possibili). Primarie di coalizione sarebbe buono. Primarie serie (siate responsabili). Lo dico perché ho partecipato a diverse primarie del Pd, da dentro, e so come vanno le cose dentro. Figuriamoci se bisognasse farle con gente di altre parti politiche. Ma di sicuro, il candidato che esce dalle primarie è più bello, lo dico così usando il più semplice degli aggettivi, ma sottintendendo tutto quello che c'è da sottintendere e che vi assicuro capisco e so benissimo, ma sono stanco di dire e di sentirlo dire. Se poi non volete fare le primarie, per me va bene uguale. L'importante è che troviate un verso, per capire chi è il migliore - davvero - e chi tutti vi sentite di condividere. Sul serio e senza far passare inutili e lunghi periodi di stallo decisionale - vedi anche lotte di potere. Sarebbe anche bello - sempre con lo stesso significato di sopra - fare una cosa "folle" e rivoluzionaria. Una volta deciso il candidato, costui potrebbe (insieme ai partiti non sia mai!) decidere addirittura di dire da subito chi saranno i membri della squadra di Governo e quello che faranno. Lo so è complicato, ma è un momento difficile e ci vogliono soluzioni azzardate, uniche e innovative.
Tutto qua, ho detto tutto. Niente di più. Solo un po' di chiarezza nei confronti di chi vi voterà.
Con rispetto
p.s. Lo dico così per dire, se vi servisse un nome, io ce l'avrei anche. Si chiama Enrico Letta, non so dove l'avete nascosto, ma quello è forte. Piace a tutti: è pelatino, con gli occhialini, se fa crescere la barba, può anche ricordare Steve Jobs. Ecco, io lo preferisco a Vendola (che sarebbe il naturale ministro del Welfare e Lavoro) e a Bersani (che è un brav'uomo e che mi piace molto, e che capirà...).
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