che alcuni definiscono come " istinto del desiderio di sapere qualcosa" o comunque un comportamento (stimolante per l'intelligenza) istintivo che guida alla scoperta di nuove informazioni, di conoscenze, di comprensione e consapevolezza, carburante della scienza e delle discipline dello studio umano, una vera e propria propensione all'interessamento personale verso ciò che incuriosisce, spesso mi chiedo cosa spinga (o meglio NON spinga) la gente a puntare il naso un po' più in la del quartiere in cui ogni giorno che passa ci si fossilizza...
Mi è capitato di trovarmi di fronte a gente che mi dice(va) che viaggiare è solo una perdita di tempo oltre che di denaro, (per me invece di investire..sia il primo che il secondo) e non so se capiranno mai quello che intendo quando dico loro che è come una forma “ridotta” o anomala di sindrome di Stendhal: sapere che la Monna Lisa che sto guardando è la stessa che ha incrociato lo sguardo di Leonardo, o che i girasoli piùfamosi del pianeta sono gli stessi che “si appassivano” davanti agli occhi dello squattrinato Van Gogh… è una sensazione che non si può descrivere, ma che va vissuta.. ma ammetto che può sembrare banale..
Un po’ come nella retina della vittima si fissa l’ultimo fotogramma della sua vita, e magari il volto del carnefice, mi piace pensare che uno per volta, i tasselli di un pezzo di storia del mondo si vanno a fissare nella mia mente, nei miei ricordi, nel mio cervello, ogni volta che mi trovo in una città nuova, davanti ad un dipinto storico, ad una basilica che è resistita (nella migliore delle ipotesi) alle erosioni del tempo;
Non voglio convincere nessuno, voglio solo far scattare in te la curiosità, spingerti a chiederti se ti stai perdendo qualcosa, e se ancora nn ci riesco, beh.. vuol dire che la fila che mi divide dal capolavoro di turno è più corta di almeno un posto.
PS: prossime tappe: PRAGA e BERLINO.