Hi girls!
Oggi voglio parlarvi non di particolari prodotti cosmetici,ma bensì di quello che stà dietro il loro lancio sul mercato,ovvero sul rumors più chiaccherato del momento,ovvero i Cruelty Free.
Ne voglio parlare oggi,dopo un'attenta analisi avuta sabato scorso con un amico che lavora in questo settore,e dove ho potuto rivolgere a lui domande e trarne questa discussione,che spero sia costruttiva e d'interesse,perchè noi parliamo tutti i giorni di cosmetici e bellezza,ma sappiamo davvero cosa c'è dietro a tutto questo?
Spero di darvi una risposta con questo post.
Innanzitutto cos'è un " Cruelty Free"?
Semplicemente si tratta del comunissimo vocabolo " non testato su animali ".
Ne sentiamo parlare tutti i giorni,ma non è chiaro QUANTO un prodotto sia effettivamente "non testato" sugli animali.
Dal 1997 la legge europea ha obbligato tutte le case cosmetiche a pubblicare sui loro prodotti un'etichetta,chiamata INCI ( international Nemenclature of Cosmetics Ingredient ) nella quale possiamo leggere tutto ciò che compone quel prodotto,e prima del loro lancio sul mercato,devono essere testati.
Il " testing" avviene in diversi modi,che possiamo trovare scritto sul prodotto cosmetico che vogliamo acquistare o che abbiamo già nel nostro beauty case.
Scopriamo i diversi tipi di testing :
- Clinicamente testato : questo prodotto è stato testato su volontari umani e con tutta probabilità anche su animali.
- Dermatologicamente testato : Testato su una porzione di derma,non specifica se animale o umano.
- Microbiologicamente testato : vuol dire che questo prodotto è stato controllato sulla presenza di funghi o batteri.
- Non testato su animali : il prodotto finito non è stato testato su animali,ma alcuni suoi ingredienti lo potrebbero essere stati.
- Anticomedogenico : testato per evitare l'occlusione di pori,causati da accumulo di sebo e cheratina.
Ma perchè si testa così tanto sugli animali?
A questa domanda,il mio amico dermatologo,mi risponde così :
" semplicemente perchè è la legge che lo richiede e obbliga tale procedimento prima del lancio sul mercato ,e la scelta dell'animale è solo perchè è l'essere più vicino all uomo ".
Una risposta che mi ha fatto riflettere e non poco.
Ma la legge italiana in tutto questo cosa dice e fa?
Alcuni di questi dati che vi riporto,li ho presi direttamente dal web,dove potete trovare davvero molte info,come il blog della LAV o VIVO.
1) Nel 1993 nasce una direttiva europea che VIETA la vendita di prodotti non cruelty free,ma la sua applicazione subisce sempre ritardi e non viene mai applicata.
2) Dieci anni dopo, nel 2003,viene istituito il PAO ( indicatore di scadenza per i prodotti cosmetici ) e ri-obbliga il vieto al lancio sul mercato di prodotti testati su animali.
Grazie a questa direttiva,l anno dopo,il 2004 finalmente le case cosmetiche iniziano ad utilizzare test alternativi sui loro prodotti, e dal 2011 l' Unione Europea stà investendo molto denaro in questo settore alternativo,anche se la strada è molto lunga e dura da affrontare,ma io sono fiduciosa e positiva.
A voi la parola, ringrazio il mio amico e dermatologo di fiducia, Marco,per avermi permesso di realizzare questo post,Veronica.