
Pellicola rossa che traccia l’evoluzione dell’adolescenza di una qualunque ragazzina romana immersa fin da piccola nel movimento comunista degli anni ’70. La vicenda politica alterna il grandangolo sul progetto spaziale dell’URSS di Gagarin con i piccoli fatti di cronaca (e non) di un circolo capitolino del PC. L’intera trama è totalmente incentrata sulla confusione che la piccola protagonista fa tra l’ideologia e gli sbalzi ormonali della sua età. Ma di baby prodigio non c’è traccia e il resto del cast fa abbastanza acqua. La Pandolfi e Rubini – ahimè decisamente al di sotto del proprio limite in questo lavoro – sono un semplice contorno a descrizione di una difficile situazione familiare. Scarsa velocità e poco approfondimento psicologico, vuoi per il quadro narrativo giovanile, vuoi per il tentativo di banalizzare la storia (decisamente poca azzeccata la scelta del soundtrack rivisitato dell’epoca). Insomma: nessuna lode e qualche infamia. Quasi evitabile.





