Non ci sono parole nel descrivere l’immane tragedia della Costa Concordia. Il primo pensiero va ovviamente alle vittime e ai loro familiari, oltre ai dispersi ancora da trovare.
Il secondo a quel comandante che ha abbandonato la nave, simbolo purtroppo dell’Italia peggiore. Il terzo per la pessima figura che, volente o nolente, il nostro Paese ha fatto agli occhi del mondo, con incidente che rimarrà nella storia. Milioni di potenziali turisti che ora, ancor di più, potrebbero pensarci due volte prima di scegliere il nostro Paese come meta per le proprie vacanze. Danni incalcolabili insomma, a cui si aggiunge lo spettro di una catastrofe ambientale.
In tutto questo, last but not least, le opere d’arte andate perdute nel naufragio. Sono oltre 6mila ed erano presenti nelle suites e negli spazi comuni della Concordia, realizzate da oltre 35 artisti abbastanza celebri.
Anche se non c’erano dei Picasso a bordo, molte Accademie d’Arte europee avevano contribuito con le loro realizzazioni al prestigio delle collezioni presenti sulla nave, che contava tra l’altro anche preziosi pezzi di antiquariato.
Forse il male minore, in questa tragedia in cui, per l’errore di uno (o di pochi) a farne le spese sono stati e saranno sempre in troppi.
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