E se la colpa non fosse esclusivamente del comandante Schettino? Una interessante notizia la si apprende dal Corriere della Sera, dove, nelle pagine in rete è riportata una mappa che dimostra come qualche mese fa un altro inchino è stato fatto proprio in quella stessa area senza però urtare lo scoglio che ha causato il disastro della Costa Concordia.>
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E’ da notare innanzitutto che il fatto risale al 14 agosto 2011 e che ai comandi della nave non vi era Schettino. Una prassi? Una tradizione? E’ lo stesso sindaco del Giglio, che subito dopo il naufragio aveva sostenuto che l’inchino non era stato il primo e che con molta probabilità d’estate era stato persino concordato con la compagnia Costa Crociere, secondo quel che riporta il Corriere della Sera, ci sarebbe uno studio di un esperto della Ll0yd’s List che dimostrerebbe come la colpa non può essere accreditata solo al comandante Schettino. Sembra infatti che oltre all’inchino del Giglio ci siano al vaglio altre manovre ritenute pericolose o azzardate ma praticate di prassi. I dati dell’Ais che sono allo studio dell’esperto Lloyd’s List riguardano l’inchino del 14 agosto e quello del 13 gennaio, ma non solo questo ci sarebbe anche un passeggero della crociera di agosto che sostiene di aver letto nel programma a bordo, presente in tutte le cabine, «20.30, navigazione turistica».>
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