Fresca fresca di crociera ho deciso di dare la mia opinione sulla mia prima esperienza con Costa Crociere e sulla crociera da me scelta, ossia “Colori dell’Egeo”. Cercherò di essere il più esauriente possibile così chi ha in progetto lo stesso viaggio potrà farsi un’idea precisa e capire se ne vale la pena o meno.
Come ho detto precedentemente non avevo mai fatto una crociera prima d’ora perciò non avevo la minima idea di che cosa aspettarmi nonostante l’ottima pubblicità fatta dalla mia compagna di viaggio, grande sponsorizzatrice di Costa Crociere e socia Costa Club. Tuttavia essendo come San Tommaso sono rimasta scettica sino al secondo giorno di crociera..ma partiamo dall’inizio.
La nave si chiama Costa Allegra ed è una delle più piccole della flotta, ed in effetti le sue dimensioni si sono effettivamente dimostrate ben sotto le necessità fisiologiche di un essere umano. Soprattutto per quel che riguarda la piscina. Ma andiamo con ordine, tenete presente comunque che si tratta di una nave simile ad un guscio di noce dove perdersi è francamente impossibile.
L’imbarco:
Il porto di partenza è Civitavecchia, per raggiungerlo non dovete far altro che usare il bus navetta (gratuito) all’ingresso del molo. Caricate le valigie vi porteranno al centro di accoglienza dove il personale incaricato prende in custodia il bagaglio sul quale dovrete applicare un apposito tagliando dove è indicato il numero di stanza. In questo modo troverete tutte le vostre cosette già belle pronte in cabina.
La fase di attesa può essere più o meno lunga, per noi è stata secolare in quanto provenendo dalla Sardegna siamo partite all’alba dall’aeroporto di Elmas per poi arrivare a Ciampino ( qui annoto in breve un fatto esilarante ossia un uomo che non avendo mai preso un aereo ha pensato bene di andare a prendersi la sua valigia direttamente dalla plancia dell’aereo..:DD) e da lì a Roma, Stazione Termini e Civitavecchia. Eravamo al porto dalle 10 30 e non hanno imbarcato prima delle 13. La noia non c’è stata visto che da quel momento ho preso confidenza con i miei futuri compagni di viaggio. C’era un po’ di tutto ma diciamo che in prevalenza si trattava di famiglie con prole urlante o adolescente isterico, c’erano poi diverse coppie di varie fasce d’età (poche in amore, molte in crisi) e pochissimi gruppi di amici, amiche e persone sole (in quest’ultima categoria non posso non citare una toscana in cerca di un maschio tra un ballo di gruppo e un gioco di squadra).
Le tizie addette al controllo della documentazione prima dell’imbarco erano lente, scortesi e incapaci ma alla fine ce l’abbiamo fatta non prima però che diverse persone venissero cazziate per avere il passaporto senza timbro. Controllate la validità di tutti i vostri documenti o passerete un brutto quarto d’ora con la polizia portuale.
Una volta passato il primo controllo dovrete passare per il metal detector poi passerella e infine sarete finalmente dentro. Qui un ragazzo dell’animazione vi farà una foto che sarà da quel momento in poi associata alla carta costa che a ogni sbarco e imbarco dovrete far passare al raggio ottico. Impossibile imbarcarsi a sbafo. Dopo questa fase tutti vi faranno le feste e voi sarete già un po’ più felici. Una delle prime cose da fare sarà la registrazione della vostra carta di credito perché a bordo il contante si usa solo per il casinò, però potrete sempre aggiungere alla carta i vostri soldi liquidi e aumentare il budget a disposizione.
Cabine:
Tasto dolente. Noi abbiamo scelto la cabina senza finestra perciò luce assente se non quella artificiale. La cabina è minuscola tanto che ci siamo dovute ingegnare parecchio per trovare una collocazione per le nostre valigie ma tutto sommato ci si abitua abbastanza in fretta soprattutto se a un certo punto si decide di mandare affanculo l’ordine e si appallottolano le cose dentro la valigia stessa. I cuscini sono confortevoli così come il piumino, bagno piccino e gadget da bagno praticamente non pervenuti. Due asciugamani grandi, due piccoli e un tappetino. Crepi l’avarizia ci hanno fatto trovare un cesto di frutta in quanto una delle due era iscritta al costa club. Non mangiando frutta non mi si è smosso un pelo ma bisogna ammettere che è stata una cosa carina. Mi raccomando non fate casino quando tornate in camera la sera tardi perchè essendo le pareti di carta velina si sente praticamente tutto e a noi non sono mancate le gentili ed educate botte al muro dalla camera affianco per intimarci di piantarla e buttarci a letto. La cosa impressionante è che provenivano da una delle cabine dell’equipaggio e scusate ma a me è sembrata una cosa assurda perché dopo un 1000 e passa euro che si son beccati ho il diritto di suonare il bongo per 24 ore di seguito. La nostra cameriera era filippina e si chiama Flor. Bravina, educata e con una fantasia fuori dal comune nel piegare i pigiami, certe risate che non vi racconto soprattutto quando entrando nella stanza abbiamo visto il mio pigiama piegato a mo di farfalla barilla. Mitico. Verso la fine la ragazza però non aveva più l’entusiasmo degli inizi e gli asciugamani hanno iniziato a rimanere umidi. Le lenzuola avevano un buco e un alone, ma siam giovani e si passa oltre. Cassaforte un po’ macchinosa e phon ok nonostante la poca potenza e il surriscaldamento immediato.
Ogni sera in camera arrivava il Today ossia il programma della giornata del giorno dopo e un piccolo sunto delle notizie dell’Italia e dell’estero.
Centro informazioni:
Tutti inetti o semplicemente maleducati e scortesi. Le donne non sapevano mai nulla e dovevano chiedere lumi ai superiori anche per informazioni più che banali, tipo se al casino si utilizzavano contanti o la carta di credito. Tutte italiane. Non è stato un bel vedere.
Animazione:
Il primo giorno ci hanno fatto riunire nel teatro per spiegarci le varie procedure, servizi e quant’altro. In quell’occasione la direttrice di crociera Betty (una bella brasiliana di mezza età non proprio un pozzo di simpatia e con quel sorriso fisso che nasconde coltelli e mazze chiodate) ci ha presentato i ragazzi dell’animazione. Quattro per gli adulti e quattro per i bambini e gli adolescenti. Io detesto gli animatori da villaggio vacanze ma stavolta devo dire che non ho riscontrato quel fastidioso intrufolamento dei suddetti tra le mie suddette (palle). Ognuno si fa i fatti suoi, se vuoi partecipare partecipi se non vuoi partecipare nessuno ti viene a prendere per le orecchie. In generale si può dire che un buon 90% della crociera è fatto da balli di gruppo, giochi di squadra, karaoke, pianobar, discoteca e spettacoli. La percentuale arriva al 100% se decidi di non sbarcare ma può ridursi al 50% se prendi la nave per un albergo e scegli di stare alla larga dai posti fracassoni. Difficile ma non impossibile. Devo dire che a differenza di Sharm e Hammamet qui la gente aveva una gran voglia di partecipare a tutto e non vedevi mai l’animatore in crisi da penuria lavorativa. E’ stato bellissimo il the danzante del primo giorno di navigazione senza sbarco: pasticcini, panini e the di ogni qualità con bella musica di sottofondo. Gli spettacoli della sera, quelli che si svolgevano in teatro, sono stati carini e basta. Diciamo che si poteva fare molto ma molto di più ma capisco che essendo una piccola nave e un ambiente molto famigliare, non si poteva chiedere di più. I due cantanti anglofoni avevano una gran voce e i ballerini che danzavano durante le esibizioni erano all’altezza dei professionisti di Amici. Ecco, mi è sembrato di essere ad Amici ma con una Maria de Filippi più bona. In discoteca non sono mai andata perciò non saprei proprio darvi informazioni a tal proposito.
Cibo:
Ecco uno degli argomenti che maggiormente creano divisioni e giudizi contrastanti tra la clientela degli alberghi, villaggi e navi da crociera del pianeta. Prima della partenza avevo letto molti pareri negativi sulla qualità del cibo delle crociere costa perciò diciamo che non andavo proprio con l’allegria in tasca. Fortunatamente l’italiano medio spesso spara cazzate dovute a un foruncolo sul culo o alla sindrome premestruale. Basta una sciocchezza andata storta e la perfezione per Mario Bianchi o Paolo Rossi se ne va affanculo. Per me sulle Crociere Costa si mangia DIVINAMENTE. A pranzo potrete scegliere se mangiare al Buffet o al Ristorante Montmatre. A cena avrete sempre il vostro tavolo al ristorante e il vostro cameriere. Al buffet sono andata solo per la colazione (abbondante e varia, dolce e salata) e per il primo pranzo. Beh il buffet è uguale a quello di un qualsiasi villaggio, poco vario ma abbondante (insalata, un primo sempre diverso, patatine, purè, hamburger, wurstel, pesce e carne e molto altro). Cucina alla buona ma discreta. Il ristorante è un altro mondo: menu diverso ogni giorno (mai mangiato la stessa cosa in una settimana di vacanza), possibilità di scegliere tra 3 antipasti, 3 primi, 3 secondi, 3 dolci, insalata, piatto di formaggi. Servizio elegante e impeccabile. Lo chef era sardo così come il maitre, una garanzia per tutti credo. Se amate le coccole gastronomiche questo posto fa per voi, tanto è vero che noi abbiamo scelto di pranzare sempre al ristorante, meno casino e meno uomini in desabillé. La cucina è italiana con qualche minima concessione ai sapori etnici (zuppa orientale e cous cous). Perfetto.
Durante il giorno poi potrete mangiarvi tranci di pizza (non garantisco sulla qualità visto che l’aspetto non mi ha mai attirato e non l’ho mai presa) nella Piazzetta Allegra oppure fare un salto nel pomeriggio al buffet per un panino, una macedonia o una fetta di crostata. Preparatevi a mettere su qualche chiletto!
Bevande:
Potete decidere di non pagare un centesimo e bere acqua dal sapore rivoltante proveniente da un dispenser oppure pagare e bere come Dio comanda. Noi abbiamo scelto la seconda. Il primo giorno vi proporranno l’acquisto del pacchetto bevande (acqua, vino, oppure entrambi). Ho trovato assurdo che mancasse il pacchetto birra ma va bene ho fatto a meno e l’ho presa quando ne avevo voglia (ottima la Carlsberg). Il vino potete prenderlo in bottiglia, in brocca o a bicchiere. Le etichette sono tutte importanti, la qualità quindi non manca neanche qui. Per gli amanti del cocktail impossibile non provare qualche bel bicchiere nel bar principale. Per 5 euro vi arriverà al tavolo un capolavoro scenografico, buono, dissetante e bellissimo. Io ho preso il Pink Panter, cocktail analcolico a base di fragola, cocco e panna montata ma il ventaglio di scelte è enorme. Poca cortesia da parte dei barman e delle cameriere.
Potrete bagnarvi l’ugola anche durante il cocktail con il comandante, serata formale (ma molti erano vestiti in jeans e bermuda, mentre le donne tutto sommato erano eleganti ma a volte un po’ pacchiane). Delle gentili donzelle passeranno continuamente con dei vassoi con flute di prosecco, alcolici a base di frutta e analcolici. Noi ne abbiamo fatto due sempre per la questione Costa Club (iscrivetevi e avrete dei bei vantaggi, tipo l’esenzione dal pagamento del 15% sulle bevande).
Casinò:
E’ una delle mie fisse durante le vacanze, mi diverte e mi piace sentire quel tintinnio di gettoni che cadono dalla slot. Odio i drogati delle macchinette di casa nostra, ma penso che durante una vacanza si possa fare uno strappo alle regole. Ora, detto questo posso dirvi in tutta franchezza che se volete buttar via i soldi non avete che da inserire i 5, 10, 20 euro nelle slot machine di Costa Crociere (ce ne sono da 0,5 cent o da 0,25). O sono difettose o non so che dirvi. Ho vinto solo una volta (15 euro con una botta di culo pazzesca) mentre l’anno passato a Sharm avevo fatto molto molto meglio ma come un’idiota avevo rigiocato e perso tutto. Le poche probabilità di vincere hanno spostato la nostra attenzione sul tavolo della roulette. Da lì è cambiato tutto. Ci siamo sedute tutte le sere intorno a quel tavolo di uomini dal portafoglio sempre pieno e donne dalle espressioni fisse e malate. Ho visto padri di famiglia buttar via mille euro a sera su numeri che non uscivano mai, li ho rivisti tutte le sere e sono stata contenta di avere un padre che passa le sere davanti alla tv. C’era poi sto tizio siciliano con la faccia da topo che aveva una moglie sempre vestita elegante, fresca di parrucchiere e completamente schiava del marito, tutta che pendeva dalle labbra di quel cesso alto 15 centimetri meno di lei ma con l’atteggiamento da Don Vito Corleone. Il marito vinceva e lei guardava tutti con l’espressione da principessa di sto cavolo che osserva il popolo con le pezze al culo. L’avrei attaccata al muro ma ho pensato che tanto ci pensa già il marito. Noi abbiamo giocato 35 euro e ne abbiamo vinto 75 (l’ultima sera) dopo di che buonanotte ai suonatori. Prendi i soldi e scappa. Le croupier erano abbastanza stronzette ma tutto sommato ci sta. E’ un ambiente per professionisti della carta da gioco e se sei novizio ti trattano tutti un po’ come un deficiente alle prime armi. Nota negativa alla massima potenza: fumavano tutti e ogni volta tornavamo in cabina come quando si andava in discoteca il sabato sera, puzzolenti di nicotina pure nei capelli. Da ex fumatrice dico che sarebbe ora di proibire il fumo in tutti i locali pubblici. C’è tutto un ponte cazzo, vai a beccarti il cancro all’aria aperta invece di ammorbare me, dico io.
Piscine:
Non aspettatevi di trovare piscine né a fagiolo, ne circolari, né rettangolari né trapezoidali. Non ci sono piscine, al massimo vasche da bagno. Minuscole, acqua altissima in quella per gli adulti (a partire da 1,80….mi dispiace ma ho ancora voglia di vivere) e alle caviglie in quelle per i bambini. Due vasche idromassaggio. Inoltre nel ponte che ospita la “piscina” per gli adulti sarà impossibile trovare sdraio, ombra, ventilazione, riposo e piacevole brusìo. Solo casino da mane a sera con bambini che si buttano a bomba nell’acqua nonostante i divieti, con gente che sfumazza, maleducati a tutte l’ore e musica a palla. Solo il penultimo giorno abbiamo fatto un salto nel ponte con la piscina per bambini e la vasca idromassaggio. Si stava da Dio, niente musica, leggera brezza, pochi maleducati e tanta pace. Solo i ragazzini che sputavano nella vasca idromassaggio avrebbero meritato un biglietto di sola andata oltre il ponte e giù nel profondo blu del Mare Nostrum. Così come i genitori. Assenti o se presenti incapaci di far rispettare le regole della buona creanza al frutto molesto dei propri lombi. Non c’è da stupirsi se il bambino è maleducato se poi ti vedi il genitore al buffet con lo slip o il micro bikini, col tatuaggio che ricopre 3/4 del corpo e il piercing all’ombelico. Dimenticatevi il binomio crociera/crema della società…qui vedrete fauna di varia provenienza, i proletari e i nuovi ricchi, il ricco maiale e il muratore che si paga la vacanza a rate.
Escursioni:
I porti di sbarco erano Messina, Smirne, Santorini, Mikonos, Atene. Noi abbiamo deciso di acquistare le escursioni per ogni porto ma tornando indietro toglierei la spunta da Mikonos.
Lo sbarco solitamente avviene o la mattina alle 8 oppure verso mezzogiorno. Preparatevi alle levatacce (soprattutto perché arrivati in Turchia e in Grecia dovrete mandare avanti di un’ora l’orologio) oppure al sole a picco.
- Messina: abbiamo scelto di visitare Taormina. La guida sembrava piuttosto sottotono anche se competente. Bei paesaggi durante il tragitto in corriera (un’oretta) e poi arrivo a Taormina che per me rimane una delle più belle città italiane. Solo Dio sa perché le Poste erano chiuse al pomeriggio ma fa niente abbiamo risolto in altro modo. Bar carissimi. Non sedetevi MAI a mangiare un gelato, molto ma molto meglio una delle tante gelaterie da passeggio. Taormina è quasi a livello di Porto Cervo in quanto a prezzi: un cannolo siciliano 2,50 euro. Un cannolo borchiato d’oro praticamente. Buono era buono però. La visita del teatro (6 euro) è stata ridicola e vergognosa. Diciamo che la guida ha detto due parole messe in croce e poi se n’è lavato le mani. Escursione bocciata.
- Smirne: abbiamo scelto la visita a Efeso. Il caldo era insopportabile, diciamo sui 50 gradi. Mai sudato tanto in vita mia. Il sito archeologico è però meraviglioso, una città romana quasi perfettamente conservata e che quasi non teme confronti con la nostra Pompei. Visita alla fabbrica di tappeti (che sinceramente avrei saltato a piè pari) con degustazione di the caldo o freddo alla mela. Sono tornata in nave bollita ma sicuramente un fior di escursione. Molto consigliata. Mi raccomando vestiti leggeri e scarpe comodissime.
- Santorini: siamo arrivati sull’isola grazie ad una lancia che dalla nave ci ha portato al porto. Santorini è un’isola meravigliosa che mi ha rubato il cuore. Abbiamo potuto vedere un paesino che si risvegliava alle prime luci del mattino, la gente del posto con le facce bruciate dal sole, le casette bianche e blu, il silenzio rotto solo dal frinire dei grilli, i panorami che si aprivano dall’alto delle colline, le viuzze del centro brulicanti di vita e soprattutto abbiamo potuto degustare tre vini locali in una bella enoteca del luogo. Ho perso la testa per il vino bianco, il Nihteri vero nettare per gli Dei e per noi comuni mortali che abbiamo avuto la possibilità di assaggiarlo insieme a olive e formaggio. A Santorini ho anche scoperto che il nostro Vin Santo deriva proprio dal nome di Santorini che l’ha prodotto per prima. Bellissima escursione neanche tanto cara.
- Mikonos: l’impatto è forte. La zona del porto è piena di fascino e ti cattura subito ma diciamo che tutto inizia a spegnersi quando calano le tenebre e i vacanzieri e i viveur escono dalle tane per riversarsi sulle stradine del centro. Mikonos è turistica sino al midollo, è cara, carissima. Non produce niente perciò non ha prodotti enogastronomici locali, non è altro che una grande discoteca con spiagge nere. Probabilmente esistono anche zone più tranquille ma francamente una vacanza qui val la pena solo se si appartiene al popolo della notte altrimenti i soldi sono più che sprecati. Noi comunque avevamo scelto i sapori di Mikonos e i sapori che ci hanno offerto in un brutto ristorante del centro erano sapori di merda, se mi consentite l’eleganza. Dovete solo immaginarvi che non ci hanno mai cambiato il piatto dall’antipasto (misero e terribile) al dolce (una fetta di torta bagnata di non si sa cosa e orrenda). L’acqua era bollente e il vino poco per una tavolata di 8 persone (una brocchetta). La guida poi era una slovacca fidanzata con uno del posto che praticamente non ci ha fatto vedere niente di quel che prometteva. Consiglio vivamente di non fare alcuna escursione a Mikonos ma di fare da sé. Scesi dalla lancia avrete tutto a portata di mano compresa la brutta la spiaggia del molo.
- Atene: ovviamente abbiamo scelto la visita dell’Acropoli e del Museo Archeologico. Quest’ultimo non è grande, penso sia un quarto di quello del Cairo ma il fascino è lo stesso, senza contare il fatto che quello che troverete all’interno è per 3/4 presente nei libri di storia dell’arte, perciò emozioni garantite. Attenzione al flash, vietatissimo. L’Acropoli è una bella fatica ma ne vale la pena. La salita è ripida è pericolosa per via dei massi scivolosi ma arrivati in alto rimarrete senza fiato. L’anno scorso sono stata al Cairo e devo dire che non ho provato le stesse emozioni che mi ha dato il Partenone. C’era un romano che sminuiva tutto considerandolo inferiore ai monumenti della Capitale. L’ignoranza come si vede arriva anche dal quartiere Parioli, dove tutti son ricchi e coi colletti alzati. Metà di ciò che si trova a Roma è frutto di imitazione dello stile greco se non proprio di ruberia a piene mani. Senza Atene i romani stavano ancora a zappare la terra perciò zitto e mosca.
Sbarco:
Le operazioni di sbarco sono lente, preparatevi ad accartocciarvi su una sedia in attesa del vostro turno di sbarco. Le cabine vanno lasciate entro le 8 e 30 (i bagagli messi fuori dalla cabina entro l’1 della notte prima). Non sperate di fregare Costa Crociere con una visitina a sbafo al frigo bar visto che la sera prima verrà chiuso a chiave dalla solerte cameriera. Noi siamo scese alle 10 45. Una volta giù l’ultimo scoglio è rappresentato dai bus navetta che portano all’uscita del porto. Preparatevi a spintoni, gomitate e maleducazione a piene mani pur di infilare la propria valigia nel vano bagagli. Dopo aver quasi collezionato un paio di lividi abbiamo propeso per il taxi che ci ha portate direttamente alla stazione per una cifra onesta: 5 euro.