Le imputazioni, che da parte del Tribunale Penale Internazionale de L'Aja pesano su Laurent Gbagdo, ex presidente della Costa d'Avorio, riguardano morte,rapimento, violenze sessuali,persecuzioni e altri atti inumani.
Sono stati commessi tutti nell'arco di tempo compreso tra il 16 dicembre 2010 e il 21 aprile 2011.
Il mandato di cattura internazionale nei confronti di Gbagdo è stato emesso il 23 novembre 2011.
L'ex-presidente ivoriano, all'epoca dei fatti accaduti, pare abbia indirettamente coadiuvato tecnicamente i crimini perpretati dalle Forze di Difesa e Sicurezza ivoriane(FDS).
Quest'ultime rafforzate, per altro, dalla giovane milizia pro-Gbagbo e da mercenari provenienti da Abdijan e da tutto il Paese.
Questo è quanto scritto dai giudici del TPI de l'Aja.
La Corte sottolinea inoltre che Gbagbo e i suoi sostenitori hanno "forzato" civili fedeli ad ad Outtara, il suo oppositore, a passare dalla parte opposta e attaccato direttamente specifiche etnìe o comunità religiose, che si sono mostrate riluttanti.
Gbagbo, già estradato nel novembre scorso a Rotterdam, a breve affronterà l'udienza preliminare nel corso della quale gli verranno notificate tutte le accuse a suo carico.
L'augurio è che giustizia sia fatta sopratutto in nome delle vittime innocenti e dei loro familiari.
Ma la cosa più importante è che la Costa d'Avorio, dopo tante lunghe (mi riferisco alle guerre civili di un passato poi neanche troppo remoto e le prolungate odierne sofferenze, ritrovi la motivazione (è possibile se sivuole) per intraprendere un cammino di pace e di adeguata prosperità.
Basta cioé continuare ad anteporre costantemente,e solo per egoismo, avidità e sete di potere,come fa la maggior parte dei dittatori africani, la morte al desiderio di vivere .
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)