Con un aumento della produzione del 10% e 550.000 tonnellate raccolte durante la stagione 2013-2014, la Costa d’Avorio è oggi il secondo produttore mondiale di anacardi, dietro l’India, che ne produce 700.000.
Il risultato positivo per il settore della noce di cajù viene ricollegato a una recente riforma che impone un prezzo d’acquisto della materia prima da pagare al produttore, come già avviene per il caffè e il cacao, di cui la Costa d’Avorio è anche uno dei primi produttori mondiali.
Dopo una grande variabilità dei prezzi nel 2013, quando il chilo di anacardi si vendeva a periodi anche a meno di 3 centesimi di euro, quest’anno il costo si è attestato attorno ai 225 franchi cfa (circa 0,38 euro).
In seguito, grazie a una campagna di formazione e sensibilizzazione, si è migliorata la qualità del prodotto.
Le piantagioni che invecchiano vanno rinnovate e bisogna ancora lavorare sulla trasparenza delle procedure di commercializzazione. Complessivamente, però, i risultati sono positivi.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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