La televisione si sa genera mostri mediatici di proporzioni immani ogni tre per due. E l’unica cosa che ci fa avere pazienza nei confronti del tubo catodico, e non lanciargli la suocera contro, è il fatto che così come nascono improvvisamente in quattro e quattr’otto ritornano nel dimenticatoio da dove erano venuti, con il portafogli bello pieno. I più furbi poi si gestiscono il malloppo arraffato e vivono di rendita per il resto della loro esistenza ed altri invece, vedutasi cadere la manna dal cielo, ne approfittano e sperperano a più non posso come se vivessero in un sogno infinito, o almeno fino a che non arriva la questura a pignorargli i beni. C’è da dire che il grosso delle starlette, tronisti, veline, opinionisti e concorrenti dei telereality fanno parte, spesso e volentieri, più di questa seconda categoria che della prima. Vivono di luce riflessa per il tempo di una scureggia e poi ritornano ad essere dei perfetti anonimi come ai bei vecchi tempi. Uno degli antesignani di tutto sto porcellum è stato sicuramente Costantino Vitagliano che, grazie alla partecipazione al programma Uomini e Donne in qualità di tronista, è balzato agli onori delle cronache nel lontano 2003. Il suo punto di forza era sicuramente la cultura legata ad un’intelligenza senza pari. Il suo fu un fenomeno mediatico assieme a quell’altro simpaticone dell’amico suo Daniele Interrante. Due zucche vuote sormontate da un’ammasso di muscoli perfetti.
Anche lui come gli altri fenomeni da televisione (per non dire da baraccone) dopo l’exploit seguito alla sua partecipazione al programma di Maria De Filippi ha avuto un periodo d’oro fatto d’ospitate a Buona Domenica, film trash come Troppo Belli, calendari dove mostrava il meglio di sé, testimonialate a più non posso e comparsate in tutte le discoteche d’Italia. Insomma, era talmente sulla bocca di tutti che addirittura niente popo di meno che Alfonso Signorini gli ha scritto un libro. Poi il lento declino. Da attore di film passa ad essere attore di fotoromanzi (che almeno non deve parlare), i contratti di sponsorizzazione diventano sempre meno (anche se per me è ancora troppo), dalla televisione passa alla radio, Studio Più, e in discoteca al massimo lo chiamano per fare il buttafuori. Insomma l’apoteosi del nulla. Ma il nostra caro ex tronista non si abbatte e mostra d’avere sette vite peggio dei gattacci, riciclandosi ancora una volta e come un’araba fenice rinasce dalle sue ceneri diventando insegnante per diventare personal shopper. E mò che c’azzecca lui in tutto ciò? Presto detto. O quantomeno questa è la scusa ufficiale del diretto interessato per giustificare l’ingaggio: "Innanzitutto insegnerò ai miei allievi come si diventa “manichini viventi”, proprio come ero io quando ho esordito in TV. Quando ero sul trono di Uomini e Donne oppure a Buona domenica, ricevevo dalle aziende decine di abiti e decine di accessori perché, qualsiasi cosa avessi indosso, dopo una breve inquadratura delle telecamere, diventava di colpo “alla moda”. I miei allievi, tutti i giorni e senza le telecamere, per avere successo dovranno imparare a fare la stessa cosa. Lavoreranno sulla loro immagine e promuoveranno abiti, scarpe e accessori semplicemente avendoli indosso. I turisti che li chiameranno per farsi assistere negli acquisti, quando li vedranno, vorranno essere vestiti come loro. A quel punto, starà ai miei allievi portarli nei negozi giusti."
Ah! Ecco. Adesso è più chiaro. Visto che lo vestivano da capo a piedi come un manichino allora vuol dire che ne capisce di assistenza agli acquisti. E allora perchè non diventare professore di un corso per diventare manichini o meglio marchettari? Ma ci faccia il piacere…