Costanza Bondi, perugina DOC, nel 2009 crea il gruppo letterario WOMEN@WORK: ideatrice, scenografa, regista e protagonista, all’interno di un percorso artistico/poetico di tutto rilievo, annovera un parterre di autori e autrici che, come lei stessa sostiene, sono stati scelti per la forza e per la passione del proprio carattere letterario.
Buongiorno, Costanza, partiamo dall’inizio: come ti è venuta in mente tre anni fa questa idea creativa a tutto tondo?
In realtà, è nata per caso nel web, in facebook precisamente, quando ci siamo ritrovate tra casalinghe tutt’altro che disperate a postare poesie d’amore nelle bacheche, perciò mi è venuto in mente di raccoglierle e di farne un libretto, AMORE AMARO, che poi non è stato che l’inizio di una felicissima collana che oggi conta 9 pubblicazioni.
È una produzione che va in crescendo, quindi, se siete arrivate a tanto in così poco tempo…
In crescendo e in “soddisfacendo”, dal momento che siamo ben presto passate dai progetti a firma cumulativa di AMORE AMARO, appunto, e di PASSIONE LATINA alle monografie poetiche di autrici che provengono da tutt’Italia: Pina Izzo di Napoli col NUDO PENSIERO, Katia Zeffiri di Arezzo con ALTER EGO e GOCCE, Luisa Lastilla di Bari con MELODIE e Giulia Basile di Noci con RENDIMI L’ANIMA.
E con la inaspettata novità di aver inserito anche pubblicazioni a firma maschile, se non sbaglio…
Costanza Bondi
Appunto, a ciò volevo arrivare… lo switch-off principale è avvenuto l’anno scorso con CATULLO, un insieme di poesie allo stato puro maschile che abbiamo raccolto sempre nel web e che ha visto lo stesso percorso di tutti i libri editati a marchio WOMEN@WORK: cioè dal web siamo passati alla carta stampata. La novità di quest’anno è che Pier Giorgio Cardoni di Perugia ha pubblicato con noi la prima monografia poetica esclusivamente maschile – le sue affabulazioni di cavaliere errante – dal titolo CUORE DI LUNA.
Ma le novità non finiscono qui, perché, da brave scrittrici organizzatissime quali siete, vi siete date anche alla prosa.
E certo, come poteva mancare un parallelo così importante all’interno di un progetto che è stato definito “la letteratura dei sensi”? Chiara Breschi di Roma ha aperto le danze in questo settore nel 2010 con il romanzo L’AMANTE DI LADY CHAT, che poi abbiamo mandato in onda anche in eBook. Poi è stata la volta di TRACCE, una antologia di racconti brevi in cui ci siamo raccordate addirittura in 12 e… non ti dico quanto ci siamo potute divertire tutte insieme, anche se gli argomenti trattati facevano riferimento a delle combinazioni di vissuto abbastanza pesanti.
Fuori dai luoghi comuni e drammaticamente attuali, che però rispecchiano i tempi in cui viviamo.
Esattamente. Infatti abbiamo affrontato, con passione, argomenti di drammatica attualità come lo stalking, gli amori finiti, le paternità mancate e le scommesse con noi stesse per dare ai lettori quelle emozioni che, per semplice associazione mentale, suscitano in ognuno di noi le parole scritte da altri.
E anche qui mi sembra che abbiano partecipato donne da tutta Italia.
Sì. Le perugine, ovviamente: Viviana Picchiarelli, Alessandra Donati, Cinzia Sposato, Giovanna Grilli e Maria Luisa Paulonia. Poi: Alessia Rocco, napoletana e romana d’adozione, Bruna Reboldi di Brescia, Chiara Breschi di Roma, Luisa Lastilla di Bari, Marina Pisto di Milano e Nicoletta Congiargiu di Latina. E me, naturalmente!
Progetti futuri?
Imminenti, direi… Ho in uscita entro la fine del mese due libri/testimonianza: REALE VIRTUALE di Viviana Picchiarelli, dieci racconti di donne, ironici e dissacranti, che intrecciano i propri ritratti con la tecnologia e il diario emozionale PER GRAZIA RICEVUTA della udinese Grazia Zamparo Olivo, che tocca l’argomento dell’assistenza agli anziani e ai disabili. Pertanto entrambi si inseriscono felicemente nel filone di interesse sociale che abbiamo inaugurato con TRACCE.
Siete presenti anche quest’anno a Umbria Libri?
Certamente, sono andata proprio a fare ieri le foto ai nostri bellissimi libretti esposti nei banchi della Rocca Paolina e, sono sincera, mi emoziono ogni volta che li vedo, soprattutto quando sono tutti insieme perché il mio progetto è partito per caso e mai avrei scommesso che fossimo arrivate a tanto. Ma per questo devo ringraziare tutte le autrici che ne fanno parte, perché senza di loro, senza l’apporto personale e quindi particolarmente essenziale di ognuna di loro, le WOMEN@WORK non avrebbero ragion d’essere. Parola di coordinatrice!