Magazine Cultura
(da Brida di Paulo Coelho)
Il 28 novembre c'è stata la seconda parte dell'Urban Pub Cabaret (qui potete vedere la prima) e il tema questa volta era Costruire.Mentre nella prima puntata si parlava della Libertà, qui si "costruiva" lo spettacolo man mano che si stava andando avanti con Cristiano Caldironi che conduceva lo spettacolo e accanto a lui Mauro Benedetti in veste da critico. (qui potete vedere le foto realizzate da Sara Tantaro)Ebbene, come l'altra volta, io ho realizzato un dipinto durante lo spettacolo e ho voluto trasformare, per quanto mi riguarda, Costruire in Creare.Ecco il mio dipinto.
Perché ho voluto cambiare il tema?
Di certo non per ribattere su qualcosa.
Inoltre a noi pittori (eravamo in tre) era lasciata molta libertà di esecuzione.
Quindi ho pensato a che cosa mi suonasse meglio e appunto ho pensato alla parola "creare" perché sì mi sento più una creatrice che una costruttrice.
Ovviamente quando intendo creatrice, dietro non c'è assolutamente un significato religioso.
Inoltre quando penso alla parola creare, non per forza deve entrarci l'arte.
Il fatto è che la parola costruire mi fa pensare sì a un progetto, ma lo sento talmente schematico nel quale niente possa toccarlo.
Lo sento come qualcosa di rigido.
Ecco, io preferisco il guizzo di imprevedibilità, l'inatteso che non vuol dire solo rovina.
Preferisco vedere cosa altro c'è oltre a quello che ho in mente avendo uno sguardo laterale, ampio.
E poi creare... E' come dare vita a qualcosa che andrà avanti e che ispirerà ancora.
Inoltre la modifica è qualcosa con la quale non si può combattere.
Basta vedere le costruzioni reali.
Possono crollare, qualcun altro le modifica, ci va sopra, possono essere distrutte e i luoghi abbandonati diventano un ricettacolo per piante di diverso genere.
In pratica il controllo al 100% a lungo andare può rivelarsi un'illusione.
Ma il fatto del creare ci porta nel territorio dell'incerto e allora si pone una questione fondamentale.
Ormai da qualche mese, a volte scrivo che se qualcuno mi chiedesse se sono ottimista o pessimista, io risponderei: "Fiduciosa."
Ovviamente questo non esclude che possano capitare avvenimenti che ci facciano sentire male.
Non sono così ingenua da pensare che la fiducia sia come uno scudo, che io non soffra ma alla fine mi accorgerò, come è successo di recente, che anche quando la situazione sembra stagnante, in realtà qualcosa si sta muovendo, ma al momento non lo percepivo.
Piano piano in me si fa maggior consapevolezza e visto che la vita non è un percorso lineare, qualche volta ci sarà qualche battuta d'arresto.
Forse farò anche qualche passo indietro, ma appunto sono fiduciosa e confido.
Quindi nonostante tutte le battute d'arresto, tutte le delusioni avute, confido nel creare perché sapete molte delle cose che mi sono successe (come appunto Il Circolo degli Attori) non le avevo mai messe in conto.
Sono avvenimenti che mi sono capitati senza che io ci avessi pensato, senza averci fatto un progetto.
Sono avvenimenti che ho accolto e che sono entrati nella mia vita.
Vi lancio un enorme augurio per il 2015 con questa frase che ho scritto dietro il quadro:
"Crea e sii spontaneo nel farlo."
Qualsiasi sia il tuo campo, sii sincero.
Un bacio a tutti voi.
P.S.: Ovviamente, quando parlo della bellezza degli imprevisti, non parlo di persone che non sono sincere e oneste e aspettano l'ultimo minuto per dire la loro.
Questo, non solo nel campo dell'arte, è una cosa inaccettabile.
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