Magazine Architettura e Design
Si tratta di un elemento un po' anomalo all'interno della Domus, in quanto rimanda più ad un edificio religioso che civile. Il mio scopo fondamentalmente è quello di dare luce alla zona dell'argano, e volevo farlo creando qualcosa di più stimolante di una "semplice" apertura quadrata (come ad esempio le finestre dell'ingresso).
Il soggetto scelto si basa sull'osservazione di alcune monofore della chiesa di San Donato a Genova, e di immagini recuperate su internet (relative anche alla chiesa di S.Siro di Struppa).
Inizialmente tanto l'esterno come l'interno della finestra dovevano seguire una linea più semplice e senza modanature, ma siccome godo nel complicarmi la vita, ho scelto di arricchire il prospetto un disegno "a ghiere", alternando spigoli vivi a modanature arrotondate.
Messo poi alle strette dalle ridotte dimensioni della finestra, ho ridotto il numero di scalettature, ottenendo un'unica modanatura arrotondata tra due angoli retti.
Anche l'altezza risulta decisamente ridotta rispetto ai modelli reali, in quanto dovrò lasciare sufficiente spazio sopra l'arco di copertura della nicchia per l'immorsatura nella parete del braccio dell'argano...
Ecco alcuni studi che avevo già pubblicato e che faranno comprendere meglio a cosa mi sto riferendo:
Ora dalla teoria passiamo alla pratica.
Prima di iniziare la costruzione, mi tocca rimuovere temporaneamente le due colonnine e demolire un pezzo di muro che inavvertitamente supera l'altezza stabilita per la base della finestra. Al suo posto colloco un blocco più basso e largo che fungerà da davanzale.
Poi preparo diversi parallelepipedi della stessa altezza ma di lunghezze differenti e li incollo tra loro a formare gli stipiti laterali della finestra.
In questo modo potrò lavorarli in due soli blocchi, risparmiando tempo ed ottenendo linee più precise.
Il posizionamento dei pezzi già rende l'idea di quello che sarà l'aspetto esterno della finestra. Sembrerebbe mancare solo l'arcata superiore per completare l'intera struttura.
In realtà le cose non stanno proprio così, e quella svolta finora è tutto sommato la parte più semplice del lavoro.
Ora devo occuparmi della struttura interna della finestra, che dovrà includere la grata in ferro. Questa andrà ad inserirsi in alcuni solchi precedentemente scavati nei blocchi di ardesia, incollati a loro volta su un piccolo listello che separa il davanzale interno da quello esterno (non vorremo mica che l'acqua piovana scivoli all'interno, vero?).
La barra verticale invece entra nel davanzale tramite un piccolo foro praticato con il trapano.
Sul lato interno il profilo della finestra, che si è progressivamente ristretto con le ghiere, si riapre parzialmente. Da questa parte però le superfici sono lisce e puramente funzionali, non essendo presente nessun elemento decorativo.
A questo punto posso completare il muro fino alla linea d'imposta delle arcate, che rappresentano anche l'elemento più complesso da realizzare.
In una costruzione di dimensioni maggiori, l'arcata di copertura sarebbe probabilmente risolta in un unico elemento, composto da diversi cunei precedentemente lavorati per assumere la corretta conformazione a ghiere.
Nel mio caso, non possedendo adeguata strumentazione, non riuscirei a lavorare in modo ottimale sulle curvature, dove la minima imprecisione andrebbe a rovinare l'effetto finale.
Decido quindi di procedere per strati: ogni ghiera sarà completata da un archetto della rispettiva ampiezza, e l'insieme dei tre archi comporrà la copertura della finestra.
Qui di seguito, la posa del primo arco (a sesto leggermente rialzato).
Gli altri due archetti saranno visibili soltanto all'intradosso, quindi mi preoccupo soprattutto di realizzare circonferenze corrispondenti al piano d'imposta.
Ricavo la curvatura scavando con le lime curve e circolari su una tavoletta di ardesia che successivamente taglio con il seghetto per ottenere i diversi pezzi: due per l'archetto intermedio - arrotondato - e uno solo per quello più piccolo.
Lo spessore dei pezzi viene poi ridotto sfregandolo sulla carta abrasiva fino ad ottenere la giusta profondità.
Contemporaneamente all'inserimento dell'ultima barra in ferro orizzontale, ribatto anche la verticale perché si incastri al meglio con le altre senza quella fastidiosa curvatura (visibile nell'immagine in alto).
Poi passo a completare anche il muro interno, realizzando i due cunei che chiudono la monofora con un piccolo archetto svasato.
Proprio questa svasatura mi crea qualche problema, risolto con l'uso di un accessorio del trapano trovato tempo fa e del quale non conoscevo bene l'uso (ora so che serve per costruire archi di finestre in miniatura).
In queste ultime immagini, la monofora appare completata, mancando soltanto un po' di cemento tra i giunti. Qui faccio un piccolo spoiler, in quanto appare già terminato anche l'arco della porta d'accesso al fondaco... ma di quello tratterò più estesamente in un altro post, essendo ancora in fase di lavorazione.
MATERIALI:
ardesia, colla bianca, filo di ferro
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, trapano, lime
MISURE (in cm): (da verificare)
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