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Costumi femminili da maschera per il Carnevale di inizio ’900

Da Patiba @patiba1
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Dalla fine dell’Ottocento agli inizi del Novecento la rivista italiana più importante fu “Margherita, giornale per signore e signorine”, in onore dell’omonima regina; la rivista uscì a Milano nel 1871 fino al 1926 e costava 1 Lira nella edizione di lusso e 50 centesimi in edizione economica.
Nel 1904 uscì a Napoli la rivista mensile “Regina” che nel primo numero aveva in copertina il ritratto della regina Margherita, a conferma del grande carisma della sovrana che riusciva ad influenzare la moda dell’epoca in tutte le sue manifestazioni.
Tra le riviste francesi era molto richiesta “Le petit courrier pour Dames”, da cui le signore traevano le toilettes di maggior pregio; il “Journal des Dames et des Modes”, “La Gazette du Bon Ton Modes et Manierès D’Aujourd’Hui”, il Journal des Damoiselles.

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1908

Damine dai gioiosi costumi. A destra Bacco, il “Dio dell’ebrezza”, viene proposto con l’inserimento di grappoli e foglie d’uva lungo tutta le veste.

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1909

Le dame si trasformano bizzarramente in pipistrelli e libellule e in questi magici costumi alati sembrano prendere il volo.

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1911

Ultime reminescenze dello stile Liberty: il Carnevale interpreta la “donna fiore”.

  • Abiti da Sposa di inizio ’900

La maschera è un artefatto che si indossa per ricoprire l’intero viso o solamente gli occhi. È utilizzata fin dalla preistoria per rituali religiosi, rappresentazioni teatrali o feste popolari come il carnevale.

Funzioni della maschera: Uso religioso, uso funerario, uso nel teatro..

  • Nel teatro greco le maschere avevano la doppia funzione di caratterizzare il personaggio e da fungere da cassa di risonanza sonora per amplificare la voce e rendere più udibili i dialoghi.
  • Il teatro osco, una forma di teatro diffuso nel centro Italia prima della conquista romana usava caratteri fissi per i personaggi rappresentati da maschere.
  •  La commedia dell’arte (comedie italienne) fa uso di maschere che si estendono, diventano costumi e ricoprono tutto il corpo.
  • L’uso di maschere è adottato nelle forme di teatro tradizionale di tutto il mondo.

Raffigurazione di maschere tragicomiche del teatro romano antico
La maschera è principalmente un oggetto usato per celare la propria identità, per esempio durante feste in maschera o a Carnevale.

Nella Venezia del medioevo, durante le pestilenze, i medici erano soliti indossare una maschera il cui lungo naso veniva riempito di spezie a un doppio scopo: in primo luogo coprire i miasmi emanati dai corpi degli appestati e secondariamente offrire una difesa, seppur debole, dal contagio per l’inalazione dell’aria. Tale oggetto viene appunto definito “maschera dello speziale”.

Nell’antica Africa venivano usate maschere per nascondere il volto e rappresentare il Dio. Le maschere africane in casa, per superstizione, si accaniscono contro una persona con disgrazie malanni che la possono portare sino alla morte.

In un piccolo paese dell’Ogliastra, esattamente a Ulassai le maschere quali sa Ingrastula e is Assogadoris, nel periodo de Su Maimulu entravano nelle case per farsi invitare e lanciando la crusca in faccia ai bambini propiziavano la fortuna dei pascoli per l’anno successivo.

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