Cotto...e bruciato!

Creato il 20 settembre 2010 da Lollo
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Io quando vedo Benedetta Parodi mi innervosisco. Se ne sta in quel minuscolo angolo di cucina a infornare, sfornare, impastare qualsiasi cosa. “Oggi realizzerò per una prima mondiale la famosissima ricetta segretissima della mia trisnonna, custodita gelosamente in una cassaforte svizzera durante la guerra, per impedire ai tedeschi di impossessarsene e diventare milionari”. Brava, i miei complimenti, la tua trisnonna sarebbe orgogliosa di vederti svelare la sua ricetta, soprattutto ad un pubblico che guarda “Studio Aperto” solo per vedere il seno di qualche velina.
Lei messa tra il sedere di Belen ed un Meteo che si inventano durante una partita a Scala 40. Persino quando era incinta non si è fermata e poco ci mancava che le si aprissero le acque mentre preparava una deliziosa torta allo yogurt scaduto.
Mi fa anche tenerezza, magari lei vorrebbe fare la giornalista seria e professionista invece di svelare ricette a casalinghe annoiate coi bigodini in testa.
Oppure è felicissima così, almeno non deve andare a fare il servizio speciale a Rimini a misurare quanto sono grandi i bikini usati sulle spiagge.
La mia è anche un po’ invidia. Come sempre, è un sentimento davvero nefasto, ti aggroviglia lo stomaco, ti penetra nelle ossa e ti fa odiare tutti quelli che sanno fare qualcosa che invece tu ignori completamente. Come invidio quelli che hanno tanti capelli, un fisico da paura e magari qualche soldo in più così da poter pagare il guardaroba in discoteca senza farsi venire le stalattiti al naso per risparmiare pochi euro. Ovviamente ogni riferimento è puramente casuale.
Io non so cucinare, non è finta modestia, non dico che non so cucinare poi invitandovi a cena vi offro le migliori leccornie di tutta Milano. No, non so cucinare e ignoro qualsiasi legge, trattato, analisi su come bisogna cuocere o rosolare del cibo commestibile.
Per me la pizza è già un piatto prelibato, meriterebbe 8 stelle Michelin solo perché è facile da ordinare e non le inventano un paio di nomi francesi per descriverla.
Non posso mai invitare gente a cena, rischierebbero la paralisi della mandibola a causa della masticazione di un mio pezzo di carne cotto. Così le mie amiche sanno che io offro fornelli quasi vergini, il servizio buono della nonna e un salotto molto grande ma non mi chiedono di avvicinarmi a padelle e pentolini. “Lollo come si accende il forno?” “Ho la faccia di uno che sa usare un forno?”. Non sono affatto viziato, non ho la cuoca a casa ma proprio non mi piace cucinare, non sono capace e rischierei solo di peggiorare la situazione del mio malandato fegato.
A Capodanno mi hanno rivoltato la cucina, io ho sistemato il salone con cura mentre loro usavano pentole e scodelle che nemmeno mia madre ha mai visto e usato in tutta la sua vita.
In effetti ammetto di non essermi mai nemmeno impegnato a imparare, proprio non fa parte della mia indole. Tutti mi dicono che per una persona creativa come me con una discreta manualità sarebbe un gioco da Benedetta Parodi ma io non me la sento. Mi viene l’angoscia quando mi dicono di salare la pasta, figuriamoci cosa potrebbe succedere se mi chiedessero di impanare delle fette di tacchino.
Ci sono poi persone a cui piace cucinare ma che alla fine delle ricette hanno sporcato talmente tante padelle e piatti che bisogna riempire cinque lavastoviglie, poi quelle che cucinano cose semplici con allegria, fischiettando in compagnia di uccellini che zampettano sulla pasta sfoglia. Un po’ come Biancaneve, lei cucina, l’alce stira, la puzzola fa il bucato. Oh che meraviglia la vita del bosco incantato. Ora che inizierò la mia nuova vita da single e studente fuori sede credo che dovrò alimentarmi decentemente se non voglio occupare due posti sul treno, quindi mi rimboccherò le maniche, farò prendere fuoco a qualche grembiulino e brucerò anche le pizze surgelate.
Quando sono stato in Francia per sei mesi ho testato qualche ricetta sempliciotta e poco laboriosa, mi sono stupito anche della mia bravura da principiante ma secondo me era solo pura sopravvivenza.
Migliorerò. Nel frattempo se avete qualche ex-fidanzato fedifrago su cui volete vendicarvi ditemelo, lo inviterò a cena e con una bella intossicazione alimentare risolverò il problema. Potrebbe diventare un nuovo lavoro.

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