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Couchsurfing: istruzioni per l’uso

Da Valeria Nicoletti @ValeNicoletti

Nel 1999, Casey Fenton, studente universitario di Boston, in procinto di partire per l’Islanda manda una mail ai 1500 universitari della capitale islandese per chiedere ospitalità. Fenton ha bisogno sì di risparmiare qualche soldo, ma vuole soprattutto mescolarsi ai suoi coetanei di Reykjavík, guardarli da vicino, vivere come loro. Sono in 50 a rispondere e a proporre una soluzione: alla fine Fenton trova un divano dove dormire e, alla fine del viaggio, una risposta all’esigenza di autenticità avvertita dai tanti viaggiatori che nel terzo millennio non sono più soddisfatti dal semplice week-end in ostello a tariffe low-cost. Era ufficialmente nato il couchsurfing. “In viaggio sul sofà” (Morellini Editore) è la prima guida non ufficiale al couchsurfing, ideata e scritta da Elena Refraschini e Davide Moroni. I due raccontano, attraverso esperienze dirette e ironia, il bello di bussare a una porta e incrociare la vita di un altro viaggiatore, anche grazie alle parole di chi ha sperimentato sulla propria pelle cosa vuol dire dormire sul divano di uno sconosciuto e a volte anche farselo amico.

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OCCHIO AL LERCIO E ALLO SCROCCONE. La prima parte della guida è ricca di consigli pratici, dalla compilazione del profilo al primo approccio con i membri della community, e approfondisce ogni dettaglio sulla convivenza, cosa fare e cosa evitare, come esser un buon host e un buon guest, e come partecipare agli eventi organizzati dai couchsurfer nella propria città. Dritte semplici, ma utili: come comportarsi se si viaggia con bambini, come riconoscere chi ha scambiato couchsurfing per un sito d’incontri, come mandare la prima richiesta di ospitalità. La seconda parte della guida è, invece, dedicata ai cosiddetti “incontri fuori dal normale”, vale a dire cosa succede e come reagire quando ci accorgiamo di non essere atterrati a casa della persona giusta o quando abbiamo aperto le porte a una persona diversa da quella che ci aspettavamo, con l’analisi di cinque ospitanti “tipo” e di cinque profili di guest che un couchsurfer non vorrebbe mai incontrare sul suo cammino, dall’immancabile “lercio” all’ancor più comune “scroccone”…

 

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