La 27enne Miranda Lambert, terza ed ultima componente americana della line up in cartellone quest’anno, è l’elemento anagraficamente ed artisticamente più giovane di tutti, ma non meno interessante. Texana di nascita, adottata dall’Oklahoma (dove si è trasferita comprando casa vicino al suo ora ufficialmente fidanzato Blake Shelton – vedi ), autrice ribelle, sincera fino al midollo, personalità incendiaria (”Kerosene”, cherosene, è non a caso il titolo del suo secondo album uscito per la Epic nel 2005, dodici canzoni di cui undici scritte da lei), Lambert è musicalmente lontana dai canoni dello sdolcinato mainstream di Nashville – dove pure l’adorano! – e piuttosto vicina a quelli di un rock a volte anche un pò aggressivo, privo di storie a lieto fine o accondiscendenti (per esempio, ”Gunpowder & Lead” è la storia di una ragazza che uccide a colpi di pistola il suo uomo dopo che egli l’ha ripetutamente maltrattata). Di sicuro, anche se è capace di eseguire un perfetto honky tonk, questa artista non incontrerà neanche i favori degli sfegatati tradizionalisti country poiché Miranda è amante degli alti volumi. La tesi viene dal suo bassista, che le ha consigliato di scrivere canzoni country ed aggiungerci un ritmo rock. Ad ogni modo, la stella di Miranda Lambert oggi è decisamente in ascesa e questo dopo soli quattro album: oltre al già citato “Kerosene” vi sono un primo, omonimo e quasi introvabile disco autoprodotto nel 2001, ”Crazy Ex-Girlfriend” (uscito nel 2007) e “Revolution” (realizzato nel 2009) – gli ultimi due realizzati con la Columbia dopo la chiusura della etichetta Epic. “Kerosene”, disco di platino, l’ha consacrata stella del firmamento di Music Row, essendo tra l’altro ella – tra le donne - la terza artista country di sempre ad aver debuttato al primo posto con tre suoi album consecutivamente, stando ai rilevamenti di Billboards.
Una ventina di nomination per i riconoscimenti più prestigiosi negli ultimi cinque anni, 5 premi vinti tra Migliore Nuova Vocalista Femminile nel 2005 da parte della ACM, album dell’anno con ”Crazy Ex-Girlfriend” nel 2008, e poi il grande exploit di quest’anno agli ACM Awards con ben 3 premi (Miglior Vocalista Femminile, Album dell’Anno con ”Revolution”, e Video dell’Anno con “White Liar” – vedi ), nelle cui categorie ha battuto quotatissime rivali come Carrie Underwood, Taylor Swift e Kelly Pickler. Anche Miranda, come Carrie Underwood (con la quale mantiene uno stretto rapporto di amicizia), entra nel mondo del professionismo musicale grazie ad un programma televisivo, “Nashville Star”, in cui si classifica terza nella edizione del 2003. Anche lei carina, bionda, occhi chiari, anche se di corporatura più minuta, nasce a Lindale, una piccola cittadina a quasi 200 km da Dallas, il 10 novembre 1983. La mamma Beverly dirige una piccola agenzia di investigazioni private ed il papà Rick è un chitarrista country. E’ grazie a lui che Miranda cresce ascoltando questa musica ed è ”a causa” sua che diventa un “maschiaccio”, in quanto egli è anche cacciatore e le insegna l’uso delle armi da fuoco. Ella stessa diventerà infatti un avida cacciatrice di cervi. Con i suoi genitori si reca nel 1992 ad un concerto di Garth Brooks ed è lì che Miranda capisce che quel genere di musica e quel genere di intrattenimento è quello che vuole fare della sua vita. A 16 anni comincia esibendosi al “Johnny High Country Music Review” ad Arlington (lo stesso show dove apparve per la prima volta LeAnn Rimes) e guadagna una serie di sessioni di registrazione presso uno studio discografico di Nashville. Abbandona però questa prima esperienza poichè il suono troppo pop del country che la costringono a interpretare non la esalta. Torna a casa e chiede al padre di insegnarle a suonare la chitarra, così che possa scrivere e suonare le proprie canzoni. E’ ancora studentessa quando affronta per la prima volta il pubblico in una esibizione musicale presso il Reo Palm Isle Ballroom di Longview, in Texas, un luogo celebre dove da anni si esibiscono artisti emergenti (Elvis Presley, Willie Nelson e, più recentemente, Brooks & Dunn al loro esordio calcarono questo palco). A 17 anni forma il suo primo gruppo, The Texas Pride Band, col quale comincia ad esibirsi in giro per locali mentre, con l’aiuto economico del padre, produce quel primo omonimo disco di cui parlavo all’inizio, del quale ben due brani (”Texas Pride” e “Somebody Else”) entrano addirittura nella classifica texana. Nel 2003 arriva “Nashville Star” con il terzo posto conquistato nella finale, che le porta il contratto discografico con la Sony e il disco “Kerosene”. Una “bad girl” dalle mille caratteristiche che solo in apparenza sono contraddittorie, come è stato rilevato dalle numerose copertine di riviste che Lambert è riuscita a conquistare in questi ultimi anni, come quella di “Country Weekly” o quella precedente di “No Depression”, una pubblicazione di solito dedicata solo al country autorale alternativo e non commerciale; come quella della rivista femminile “First”, o della più sofisticata “Garden & Gun” (dove è stata definita la “nuova regina del country” e “la nuova Loretta Lynn”…). “People” l’ha nominata una delle 100 donne più belle del 2009, mentre un anno dopo “Esquire” la definiva ”donna terrificante dell’anno”.
Insomma, tutto e il contrario di tutto. «Penso che sia noioso non essere né carne né pesce. Ci sono persone che mi amano ma sono sicura che ce ne sono altrettante che odiano tutto ciò per cui io mi batto ed in cui credo. Ma va bene così. Almeno sono appassionate rispetto a qualcosa, e prendono posizione; ed in ogni caso parlano di te. Ma stare quieta nel mezzo non è mai stato nel mio carattere, né nella vita né nel lavoro.» Nonostante Music Row sia ultimamente famosa per forgiare artisti come in una catena di montaggio, rimodellandoli a sua immagine e somiglianza, Miranda dice che non ha mai incontrato resistenza riguardo al suo modo di vedere la musica da parte di nessuno alla Sony. Nemmeno da parte del suo presidente, Joe Galante, che l’ha sempre lasciata essere se stessa musicalmente e artisticamente (cosa della quale ella è estremamente grata). «Se non sai chi sei, è più facile subire le influenze di quelli che incontri sul tuo cammino, che ti sviano in una direzione o in un’altra. Sono entrata in questo lavoro con una forte convinzione, pensando: “questa sono io, posso tornare indietro in Texas e continuare a suonare nei club o posso tentare di fare qualcosa di più grande. C’è qualcuno che mi vuole aiutare qui?” E per fortuna ha funzionato.» Schiettezza ai limiti della presunzione, ma di certo Lambert, musicalmente parlando, con il suo successo ha contribuito a sfondare molte porte che ancora a Nashville erano ben chiuse e che neanche artisti come Garth Brooks erano riusciti a scardinare. «Spero di fare questo lavoro per sempre, sia che si tratti di suonare davanti a diecimila persone sia che si tratti di cantare in qualche bar!»
Grazie a Ted Efron di No Depression per parte delle foto di questo articolo.