Cozzamara #8 - Hitchcock spodesta Welles.
Creato il 02 agosto 2012 da Alexdiro
A caccia di succose notizie di cui
parlare in questa sede, ero quasi tentato di parlare del nuovo film
con protagonista Zac Efron, At any price, dove il simpatico fantoccio
dovrà decidere cosa fare “da grande” tra il pilota o
l'agricoltore.
Poi però, rimuginandoci sopra, sono
arrivato alla conclusione che l'argomento si sarebbe esaurito dopo un
lapidario “se andasse a zappare ne saremmo tutti felici” e
insomma, già scrivo poco, se anche la mia rubrica dovesse ridursi a
3 righe di articolo Il Monco mi tenderebbe un agguato stile
Velociraptor mentre vado in bagno.
Premesso ciò, in mezzo al mare magnum
estivo di notizie inerenti ai risultati al botteghino di The Dark
Knight Rises qualcosa ha catturato la mia pigra attenzione: come ogni
10 anni dal lontano 1952, la rivista britannica Sight & Sound in
collaborazione con il British Film Institute ha pubblicato ieri la
classifica dei Migliori film della storia del cinema.
Tale classifica viene stilata in questa
maniera: si domanda a un gruppo di critici internazionali (in questo
caso 846 critici) la personale lista di 10 film, si sommano le
singole menzioni e si stila la classifica dei 50 film in ordine
decrescente: quest'anno sono stati menzionati 2045 film diversi.
Un sistema democratico per una
classifica definita dal decano della critica statunitense Roger Ebert
“l'unica classifica che i cinefili debbano tenere in
considerazione.”
La vera notizia è che, dopo 50 anni di
dominio assoluto e incontrastato, Quarto Potere di Orson Welles è
stato buttato giù dal trono e depauperato della corona a scapito de
La donna che visse due volte (Vertigo) di Alfred Hitchcock. Al di là
del suicidio di massa che si terrà nel reparto marketing di Sony
Pictures, che per anni ha venduto il DVD di Quarto Potere con in
copertina bello in evidenza lo slogan “Miglior film della storia
del cinema”, quel che più m'ha fatto sorridere sono le reazioni
dei blogger e di alcuni giornalisti. Le domande più gettonate sono
state “sono cambiati i gusti?” e “perché Welles ha perso
importanza?” seguite da pistolotti sulla volubilità e
l'incompetenza della critica di settore.
Domande al quale i suddetti avrebbero
facilmente trovato risposta se solo si fossero degnati di spendere 10
secondi del loro tempo per fare una ricerca su Wikipedia: alla voce
Sight & Sound infatti si trovano le classifiche per ogni
decennio, accompagnate dal numero di votazioni ricevute da ogni
singolo film. Appare immediatamente evidente che tra il 2002 e il
2012 il numero di votanti sia cresciuto esponenzialmente, e infatti
il primo classificato è passato da un numero di 46 menzioni a 191
menzioni.
Trattandosi di liste personali, 10 film scelti, secondo
i dettami della rivista, tra quelli che “sono più importanti per
la storia del cinema, o che rappresentano il punto più alto di
determinati obiettivi estetici o quelli che hanno influito sulla
propria personale idea di cinema” non debbono dunque sorprendere
clamorosi ribaltoni.
Ne tantomeno deve sorprendere la
mancanza di film del decennio 2002-2012: scorrendo le classifiche dei
decenni passati appare evidente come il riconoscimento dello status
di “capolavoro” necessiti di un lasso di tempo che permetta alla
pellicola di radicarsi nell'immaginario collettivo; bisogna tener
conto del fatto che opere come I Sette Samurai di Kurosawa e 2001:
Odissea nello Spazio di Kubrick sono apparsi in classifica solo dopo
più di un decennio dalla loro uscita. Una piccola curiosità: l'unica
pellicola del periodo in questione è Tree of Life di Malick che ha
ottenuto una singola menzione in meno del numero 100 in classifica.
Magari sorprende la mancanza di film
del decennio precedente, il 1992-2002, ma così su due piedi in tutta
franchezza mi riesce difficile pensarne un paio meritevoli di
comparire in top 50, forse La Sottile Linea Rossa di Malick o qualche
Pixar per aver rivoluzionato il cinema d'animazione, ma
fondamentalmente sono considerazioni che lasciano il tempo che
trovano.
Curiosa invece la top 10 dei 385
registi interpellati: Vertigo appare solamente 7°, Quarto potere ai
piedi del podio dopo Viaggio a Tokyo di Ozu e 2001: Odissea nello
spazio. Presente anche Taxi Driver in 5° posizione a differenza del
31° posto in quella della critica.
Ecco le 2 top 10 (la top 50 sarà pubblicata sul numero di settembre di Sight & Sound):
CRITICA
1. La donna che visse due volte (Hitchcock, 1958)
2. Quarto Potere (Welles, 1941)
3. Viaggio a Tokyo (Ozu, 1953)
4. La regola del gioco (Renoir, 1939)
5. Aurora (Murnau, 1927)
6. 2001: Odissea nello spazio (Kubrick, 1968)
7. Sentieri Selvaggi (Ford, 1956)
8. L’uomo con la macchina da presa (Vertov, 1929)
9. La passione di Giovanna d’Arco (Dreyer, 1927)
10. 8 ½ (Fellini, 1963)
REGISTI
1. Viaggio a Tokyo (Ozu, 1953)
2. 2001: Odissea nello spazio (Kubrick, 1968)
2. Quarto Potere (Welles, 1941)
4. 8 ½ (Fellini, 1963)
5. Taxi Driver (Scorsese, 1980)
6. Apocalypse Now (Coppola, 1979)
7. Il Padrino (Coppola, 1972)
7. La donna che visse due volte (Hitchcock, 1958)
9. Lo specchio (Tarkovsky, 1974)
10. Ladri di biciclette (De Sica, 1948)
In ogni caso, Sir Alfred Joseph
Hitchcock è il nuovo re, inchinatevi tutti al maestro.
Arrivederci al 2022.
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