Stupito? Un po’, ma alla fine non più di tanto. Deluso? Sì, in parte. Ma Craig Green, ormai ex allenatore dell’U20 è soprattutto sollevato e un po’ arrabbiato.
Andiamo con ordine: intanto l’allenatore mi conferma la notizia del mancato rinnovo del contratto: “Sì, me lo hanno detto la settimana scorsa, la notizia è confermatissima”.
Bene, passiamo all’arrabbiatura, anche se quella di Green non è urlata, ma espressa in maniera sempre civile: “Dicono, e mi hanno detto, che non sono in linea con Jacques Brunel. Beh, io sono sicuro che il ct non c’entra nulla. Lo stanno usando come scusa per mandarmi via. Chi non mi vuole più è gente dentro la federazione, non Jacques”.
Parole pesanti, ma Craig è anche sollevato: “Penso che alla fine è meglio così, meno male che non mi vogliono più. Meglio non essere il linea con certe persone e non dover lottare tutti i giorni. Qualcuno mi aveva detto di stare attento, devo dire che aveva abbastanza ragione”.
Ma con Brunel vi siete visti qualche volta? Vi siete incontrati, avete parlato? “Se mi chiedi se ci siamo visti e ci siamo parlati ti dico di sì, ma lui era appena arrivato. Parlati? Del più e del meno, cose molto generali. Se mi chiedi invece se abbiamo parlato di lavoro in maniera approfondita, beh, questo non è mai successo. Non ci siamo mai seduti intorno a un tavolo per parlare di cosa bisogna fare, e questo non mi sembra normale. Non so se lui abbia mai manifestato la voglia di vedermi, di certo la federazione non mi ha invitato o spinto a incontrarsi”.
Green non si ferma: “Purtroppo l’Italia è così, c’è troppa politica e poco merito. Io pensavo di aver iniziato un buon lavoro. Nel Sei Nazioni abbiamo sbagliato, ho sbagliato, ma qualcosa iniziava a vedersi. C’era una crescita, un progetto, si iniziava a vedere un gioco. Tutto questo in pochi mesi di lavoro e mi chiedo cosa sarebbe potuta diventare quella squadra, quel gruppo di ragazzi avendo la possibilità di lavorarci per una stagione intera. Deluso? Certo, credo di poter dire tranquillamente che ho ancora qualcosa da dare. E se poi uno guarda chi rimane….”.
Poi il suo futuro: “Non lo so, è presto. Io voglio rimanere in Italia: mia moglie è di Mogliano, ho casa a Treviso, le mie figlie vanno a scuola qui, io sto bene in Italia. Certo bisogna vedere, ora dovrò trovarmi un nuovo lavoro, vedere se c’è qualcuno che mi vuole”.
Infine chiedo a Craig Green se ha qualche news interna sullo staff di Brunel. Non si sbottona, non dice nulla di preciso, ma qualcosa dice: “Mah, io credo che il ct voglia uno staff che sia veramente suo e credo che voglia con lui qualcuno che alleni tutti i giorni, non in maniera spot come invece ti costringe a fare il solo lavoro con la Nazionale”.