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Cral Sicilia a Pergusa: “Alla politica attraverso lo studio”

Creato il 24 maggio 2011 da Agueci

Pergusa (Enna). All’appello di Benedetto XVI alla politica, la Consulta Regionale delle Aggregazioni Laicali (CRAL-Sicila) riunita a Pergusa, alla presenza dell’Arcivescovo Salvatore Gristina, delegato della Conferenza Episcopale siciliana per il laicato, risponde con un supplemento dimpegno allo studio del territorio e della società siciliana, utilizzando le moderne tecniche della sociologia, l’esperienza del volontariato, le concrete realizzazioni dei servizi offerti dai movimenti operanti nel mondo del lavoro, da quelli del sindacato a quelli della cooperazione, dei Patronati, della formazione.

“Nel dar vita ai gruppi di studio e di ricerca della Consulta (1) – ha affermato il Segretario generale Avv. Alfio Di Pietro” - all’apertura dei lavori dell’assemblea, ”ci siamo proposti di mettere nelle mani dei nostri pastori una collaborazione auspicata, anzi reclamata e non più rinviabile, l’avvio di un rapporto sinergico, che va “dalla piazza al campanile”, per usare, ancora una volta, un’immagine cara a S.E. Mons. Montenegro, Arcivescovo di Agrigento”.

Un’impresa culturale e scientifica, socio-politica, certamente non semplice e non facile, quella della CRAL (1) e delle Cento associazioni a essa collegate, anche in ragione della sua assoluta novità, che muove dalla necessità e dall’intimo desiderio di portare nella nostra terra uno sguardo d’amore intelligente, creativo, solidale, perché prenda corpo e si affermi, in tutti i suoi ambiti di vita, una cultura del bene comune che sia di stimolo per il suo sviluppo e la sua crescita.

Né esula dall’azione intrapresa del laicato, anzi ne riceve fondamento, nella società siciliana, l’orizzonte pastorale dei documenti dell’episcopato, come ha sottolineato l’Arcivescovo S. Gristina, nel suo intervento rivolto ai dirigenti dell’associazionismo presenti a Pergusa, nella prospettiva degli orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020 “Educare alla vita buona del Vangelo”.

Il cardinale Bagnasco, alla 62a Assemblea generale della CEI, ha ricordato che tutta la Chiesa è impegnata a servizio dell’uomo e del suo sviluppo integrale, in un’opera educativa, diffusa, consistente, volta a fare amare la terra di adozione. “Ciascuno, dunque, è chiamato in causa in quest’opera per l’Italia e per la nostra terra: è una responsabilità grave che ricade su tutti, che è di tutti i soggetti – e noi ne siamo parte – perché va perseguita in diverse direzioni e perché tali soggetti costituiscono la principale forza che resta al Paese”.
Ciascuno, nella sua città, nel suo Paese,
deve confrontarsi con i bisogni, con la giustizia sociale, con la promozione della vita, ma identificandosi con il paese dorigine lo deve fare nella logica dell’universalità del genere umano e delle relazioni di cooperazione tra le regioni e i Paesi.

Un orizzonte pastorale che nasce dalle Encicliche sociali, che trova nell’Isola il documento della CESi per il 50° dello Statuto della Regione Siciliana (3), poi quello della CEI “Chiesa Italiana e Mezzogiorno (4), e quelli successivi, fino al documento conclusivo della 46a Settimana sociale dei cattolici (5).

Quello del laicato, per il Segretario generale della CRAL, diventa lo specifico contributo per celebrare degnamente il 150° anniversario dell’Unità d’Italia ”un contributo al consolidamento dei legami, che uniscono le sue diverse parti geografiche e le sue popolazioni e al superamento delle ingiustizie e delle disuguaglianze tra nord e sud minandone l’unità”.
Il presidente Napoletano
ne ha riconosciuto tutta la validità e l’impellenza quando, poco tempo fa, ha invitato i cattolici italiani a “fare la loro parte”, quasi un’opera di necessaria integrazione del ruolo dei partiti, se non di vera e propria supplenza sul versante della costruzione e del rafforzamento dell’unità del Paese, sulle diverse questioni che lo riguardano, sul riconoscimento del valore delle istituzioni repubblicane (un invito implicito a difenderne la legittimità), indicando, a un tempo, ”i possibili processi riformatori”.

Si tratta di riconoscimenti che caricano il laicato di responsabilità nei riguardi di tutta la comunità e, per quanto ci riguarda, per la società della Sicilia.

E il prof. Luciano Nicastro, nel suo intervento al momento dell’avvio dei lavori dei gruppi di studio e di ricerca della CRAL, ha presentato un quadro della realtà siciliana e del suo cambiamento, non solo nel “paesaggio, ma soprattutto nei lineamenti del suo volto umano e cristiano, nel suo cuore, nelle coordinate del suo vissuto individuale e sociale ed anche nella sostanza etica, culturale e politica delle sue istituzioni”.

Forse è tornata, per lo studioso, riferisce l’Avv. Di Pietro: ”l’ora di laici cristiani, liberi e forti, come ai tempi di Don Luigi Sturzo e dei santi sociali, per affermare con umiltà e decisione, un peso specifico in termini di lievito e di ruolo della Chiesa e nella società e passare finalmente dallo stato diffuso di coma farmacologico a quello di una salutare ripresa sacramentale e di una sana e organica evangelizzazione, a intra ed extra, nelle parrocchie come nelle strade della città invisibile, delle periferie e nei luoghi della costruzione della devianza e della disperazione collettiva”.

Bisogna leggere, nel profondo, la realtà della Sicilia per costruire unagenda per il laicato. Ora i laboratori della CRAL servono ad approfondire questa realtà, a sezionarla, nella sua evoluzione storica, nel diversificato panorama dell’Isola, ed hanno utilizzato l’Assemblea di Pergusa per essere i terminali operativi delle Settimane sociali dei cattolici nei settori dell’Educazione (con Giuseppe Teresi, Vita Orlando, Anna Maria Manno, Giuseppa Dioguardi, Delizia Amaradio), della realtà socio-sanitaria (con Nicola Piccione, Pina Petralia, Lucrezia Mira, Emma Lucia), per la riforma della politica (con Salvatore Vitello, Franco Sciuto, Ferdinando Russo, Antonino Faraci, Angelo Capitummino, Dino Calderone), nel pluralismo culturale (con Roberto Mazzarella, Walter Cerreti,
Silvano Pintus, Laura Bisso, Cecilia Belfiore, Febronia Lamicela).

E all’assemblea generale hanno preso parte, come graditi osservatori, i giornalisti Giuseppe Primavera e Rino Realmuto, mentre sono intervenuti, tra gli altri, dopo le conclusioni dell’Arcivescovo Gristina e del segretario generale Di Pietro, mons. Salvatore Fragapane, il prof. Giovanni Liotta, Salvatore Vitello, Silvano Pintus, Ferdinando Russo, Anna Manno, Giovanni Giardi, Giuseppa Dioguardi, Ninni Gruccione, Vita Orlando, Roberto Mazzarella.
Nelle conclusioni l’eco delle attenzioni ai lavori della CRAL da parte della C
ESi, riportate dall’Arcivescovo Gristina e l’annuncio dei prossimi incontri programmati per gli altri Gruppi di studio e di ricerca, allargati a nuove consulenze e apporti da segnalare al prof. Mimmo De Luca.
I nuovi appuntamenti nelle sedi dei Gruppi di lavoro saranno diramati e trasmessi alla CESi e l’agenda della consulta si farà carico dei gravi problemi che travagliano il Sud e la Sicilia ai nostri giorni.

Per l’avv. Di Pietro c’è, infatti, la sempre più condivisa volontà dell’associazionismo d’ispirazione cristiana della Sicilia, evidenziata nel dibattito assembleare, che occorre “Partire da Sud per riscattare il Sud e a un tempo “partire dal Sud per riscattare tutto il Paese”, anche perché “Guardare con amore al Mezzogiorno” vuol dire “guardare con amore all’intero Paese: della reciprocità ha bisogno l’Italia, il Nord quanto il Sud.

E sono riapparsi per questa impresa, nel dibattito assembleare di Pergusa, i fondamentalisti laici del Cardinale Romeo di Palermo, Presidente della CESi, quelli del Vescovo di Piazza Armerina Pennisi e di Monreale Di Cristina che hanno convocato a Enna i responsabili nazionali della Federazione delle Confraternite laicali (il Presidente F. Antonetti, il Segretario generale R. Clementini, il Coordinatore regionale Tornambè) per preparare, alla presenza del Vescovo A. Brambilla, Assistente nazionale, il nuovo Cammino nazionale confraternale. La gioventù siciliana di “Condividere” del Vescovo Mogavero, gli uomini e le donne della Comunità in Cammino di Padre Lupo, tornano a credere così nella politica come servizio diffuso, generoso, sociale, culturale e, perché no, religioso, per una laicità che esalti la libertà religiosa, foriera di apporti comunitari e di relazioni senza frontiere umane, come insegnano i docenti della facoltà teologica della Sicilia.

A Pergusa sono intervenuti N. Piccione, F. Russo, G. Liotta, S. Vitello, M. De Luca, S. Pintus, A. Manno, G. Guccione, eredi dell’Azione Cattolica e dei movimenti di spiritualità e di presenza sociale, intransigenti solo sui valori della persona umana e della vita, sostenitori corresponsabili delle iniziative pilota e delle veglie di preghiera per il lavoro e dei convegni sulla dottrina sociale della Chiesa. Queste problematiche erano state dibattute in precedenza anche da G. Notarstefano e A. M. Briguglia, presso il palazzo dei Normanni, alla presenza del cardinale Romeo e del Presidente Cascio e da G. Russo e P. Di Marco, animatori di Scienza e Vita, sempre a Palermo, e ampiamente diffusi dalla stampa informatica (7).

E se mancano ancora all’appello unitario alcuni gruppi diocesani, dall’assemblea CRAL di Pergusa è emerso un approccio significativo e un’attenzione a tutto il panorama socio-culturale dell’Isola, che prefigura una nuova primavera del laicato d’ispirazione cristiana impegnato per il bene comune.

Se questo laicato affila le armi sul testamento biologico è per il rispetto della vita in tutti i suoi momenti, è per il dovere che la comunità cristiana avverte per i deboli, per gli anziani e per i poveri, per gli immigrati che muoiono durante la navigazione con mezzi di fortuna verso l’isola, è per una testimonianza d’amore a favore del prossimo più indifeso che reclama alla politica un’etica umana, senza frontiere.

Ferdinando Russo
 onnandorusso at libero.it

1) F. Russo, La CRAL-Sicilia aggiorna le sue iniziative in www.cdal-monreale.it, in www.google.it

2) F. Russo, Alla vigilia dell’Assemblea generale della CRAL di Pergusa, in www.vivienna.it del 13 maggio 2911
3) CESi, Documento per il 50° dello Statuto della Regione Siciliana: “Finchè non sorga come Stella la sua giustizia”, 1996
4) CEI, Documento “Chiesa Italiana e Mezzogiorno”
, 1989
5) Documento Settimana Sociale dei Cattolici Italiani
6) CEI, Educare alla vita buona del Vangelo. Orientamenti Pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020
7) F.
Russo, Sete di Maestri, in www.maik07.word.press.com, in www.google.it, in www.facebook.com e ancora in CNTN, Palermo, Maggio 2011


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