Ci sono cose che mi mandano ai pazzi.
Piccole cose, infinitesimali. Ma capaci di darmi quella irritazione a fior d pelle che tintinna i nervi. Un po’ come quando si sbatte proprio quel punto lì del gomito, avete presente?
Quel punto lì che vi fa arrivare la scossa direttamente al cervello.
Ecco, ora non prendetemi per una casalinga disperata (o di Voghera), ma una di queste piccolezze è la vendita delle carote.
Avete presente?
No, nessuna becera allusione sessuale, si parla di carote in senso stretto.
Carote.
Se vi serve una carota, che ne so, per una ricetta, ne dovete comprare come minimo mezzo chilo, perché nessuno in pratica le vende sfuse. Lo sapete quante sono mezzo chilo di carote? Circa una decina di carote, signori miei. Così succede che compro un sacchetto se va bene, ne uso una e le restanti nove iniziano a vegetare nel mio frigo. Tutti i giorni, all’apertura dello sportello, mi ricordo della loro permanenza lì, mi irrito e mi dico che ci dovrò pur fare qualcosa. a volte ne riesco ad utilizzare altre due, ma tutte le altre restano a vegetare lì, fino ad assumere quella classica connotazione plastic osa.
E poi ad ammuffire.
E a finire quindi nel biologico.
Che è meglio che finire nell’indifferenziato, me ne rendo conto ma è pur sempre uno spreco.
Se va male invece le trovo solo in vassoio da un chilo, e quindi raddoppiate il fastidio e l’irritazione.
E lo spreco.
Sì, lo so: un chilo di carote costa meno di un euro.
Sì, lo so, i problemi del mondo sono altri.
Ma non vi da fastidio il principio? Il non poter scegliete di non sprecare? L’essere schiavi della grande distribuzione che trova più economico vendere prodotti alimentari in grande quantità non curandosi né della qualità né dell’effettivo utilizzo? Perché il discorso non vale solo per le carote, ma anche per i limoni. O per il sedano. Avete mai comprato il sedano al supermercato? Lo vendono in cesti da ristorante che non entrano nemmeno nei carrellini a mano della Coop. Che poi, che ci fai con tutto quel sedano? Il pinzimonio per 546 persone?
basta, io frutta e verdura al supermercato non la compro più nemmeno per sbaglio.
Io rivoglio il fruttivendolo della mia infanzia, quello da cui facevi la spesa e ti regalava gli odori per il sugo.
Non troppi, quelli necessari fino alla prossima spesa.
Con calma, senza dover buttare da mangiare.
E’ chiedere troppo??