Condividere la passione per la storia, la letteratura, l'arte o il cinema, difendere tradizioni che vanno scomparendo oppure discutere di politica, economia e formazione. Le ragioni per costituire un'associazione culturale sono molteplici e sempre valide. Spesso la mancanza di informazioni corrette, necessarie allo sviluppo della associazione, demoralizza i più intraprendenti e volenterosi.
Ecco allora alcuni spunti da seguire per dare vita ad una realtà di questo tipo.
Le associazioni culturali operano ad esempio nel campo della cultura, del tempo libero, dello sport o hanno finalità solidaristiche, sociali e assistenziali. Un gruppo di persone che si riconosce in ideali o interessi comuni e che si organizza per raggiungere un obiettivo condiviso può dare vita a un’associazione.
Le associazioni sono quindi forme di aggregazione riconosciute dalla legge italiana, che le tutela nella loro libera costituzione e nello svolgimento delle specifiche attività/azioni.
In quanto “enti privati” che svolgono attività di utilità sociale in favore degli associati o di altre persone, senza avere scopo di lucro, si distinguono chiaramente tanto dalle società, che hanno uno scopo di lucro, quanto dalle cooperative, che hanno uno scopo mutualistico.
Insieme ad altre forme associative, con le quali condividono obiettivi comuni di promozione sociale e di presenza attiva sul territorio, vanno a far parte del cosiddetto Terzo Settore.
La forma associativa permette a tutti di gestire in modo semplice e pratico la propria attività: non è richiesta l’apertura di una Partita IVA, esiste un regime semplificato di contabilità, esistono forme agevolate per la dichiarazione dei redditi; insomma è un impianto
organizzativo agile, ma allo stesso tempo tutelato da un importante apparato legislativo.
Inoltre l’associazione può occuparsi di settori molto diversi tra loro e senza investimento di grandi risorse, mentre altre forme, come le cooperative sociali o le imprese, restringono il campo d’azione e richiedono investimenti iniziali che possono essere anche elevati.
Costituirsi come ente permette inoltre alle associazioni di organizzare e realizzare varie iniziative, rapportandosi con altre associazioni, con enti pubblici e privati (ad esempio rispondendo ad Avvisi Pubblici e/o Bandi), e di partecipare a manifestazioni o eventi. Ogni persona che aderisce in maniera volontaria a un’associazione si impegna a contribuire in prima persona al raggiungimento degli obiettivi prefissati, attraverso la propria attività/tempo o anche con contributi di tipo economico.
All'interno di un'associazione possono essere svolte attività commerciali, ma non in misura prevalente. Gli eventuali utili non possono essere redistribuiti tra gli associati, ma vanno reinvestiti nelle attività dell’associazione.
Per costituire un'Associazione occorre predisporre un Atto Costitutivo e uno Statuto (a norma con il D. Lgs. 460/97). Occorre indicare una sede e una denominazione. Sono necessari almeno 2/3 (meglio 3), soci fondatori, una prima attribuzione di cariche (Presidente, Vice e Segretario, eventuali Consiglieri), e una elencazione di scopi (che si potranno così formalizzare nell'oggetto sociale, conforme alle richieste normative e su misura per le attività che intenderete proporre). Si può optare per la stesura di un atto privato da registrare all'Agenzia delle Entrate (con una riduzione dei costi, ossia 200,00 euro di tassa di registrazione + una marca da bollo da 16,00 euro ogni 100 righe (duplice copia degli atti), senza necessità di ricorrere obbligatoriamente al Notaio. Il costo complessivo di costituzione pertanto si aggira intorno ai 280-300 euro.
Successivamente occorrerà, entro 60 giorni inviare il modello EAS all'Agenzia Entrate, che secondo l'art. 30 del D.L. 185/2008, in cui in sostanza si stabilisce che i benefici fiscali connessi alla detassazione delle prestazioni effettuate a favore degli associati sono legati a tale prerequisito.
In sintesi potremmo dire che le associazioni sono gruppi di persone liberamente costituiti, che svolgono la loro attività prevalentemente attraverso prestazioni personali o patrimoniali, volontarie o meno, degli aderenti (soci).
Una Associazione, secondo la nostra esperienza deve essere considerata una “impresa” a tutti gli effetti, la quale persegue dei fini sociali, e deve essere gestita come tale, anche se le finalità sono senza fini di lucro.
Un aspetto fondamentale quando si costituisce una associazione è la motivazione. È importante che il gruppo di persone (soci fondatori) che danno vita all’associazione siano fortemente motivate al raggiungimento dello scopo sociale. Troppe volte accade che, ad esempio, dopo l’abbandono da parte del suo presidente o del suo fondatore, l’associazione diventi inattiva a causa del disimpegno, da parte dei suoi componenti. Ciò dimostra l’assenza di motivazione.
In un’associazione, oltre alla motivazione, è strategico costruire un gruppo di persone, dove ognuno svolga un ruolo ben preciso e possa “metterci del suo” per raggiungere il proprio obiettivo. Il Presidente ha il compito del coordinamento, della verifica e del trasferimento della fiducia reciproca e delle buone prassi.
La buona organizzazione è alla base del successo dell’associazione. Tutte le attività devono essere svolte con efficienza e devono essere registrate per costruire uno storico utile all’esperienza e alle future iniziative.
A cura di
Diario della Formazione