A chi salta in mente di rovistare tra i cassonetti per trovare un capo da indossare e magari sfoggiare a qualche evento importante? Forse nessuno di noi ci ha mai pensato, eccezion fatta per Christina Dean, che per un anno si è vestita con abiti di seconda mano, non rinunciando però allo stile, documentando il suo esperimento su Instagram. Risultato? Look davvero orginali, di buon gusto e decisamente fashion.
Christina Dean è fondatrice della ONG ReDressed, che ha lo scopo di promuovere la sostenibilità ambientare nel settore della moda. Obiettivo (raggiunto) dell’esperimento è stato proprio quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’eccessiva produzione di rifiuti nell’ambito abbigliamento.
Per un anno intero Christina ha indossato vestiti e scarpe usati. I suo “negozi” sono stati i cassonetti del riciclo e i centri di raccolta di abiti usati. E non si direbbe abbia pescato male: citiamo come esempi una sottoveste perfettamente pulita, jeans modello boyfriend e una camicia con stampa liberty che, a dire della Dean,
avevano bisogno solo di una lavata e una stirata. Ogni mese ha composto 30 outfit, che con l’aiuto di uno stilista ha parzialmente modificato realizzando capi unici.Da questi cassettoni spunta proprio di tutto: molto spesso si tratta di capi di bassa qualità, mal conservati e nel peggiore dei casi macchiati e rotti, ma non è raro, come spiega Christina, trovare molte cose interessanti: abiti di marca, fatti a mano, rarità vintage, come una camicia a quadrettoni di Ralph Lauren, uno smoking bianco a cui ha fatto togliere le maniche per renderlo più attuale, un abito di seta rossa.
E voi avete mai provato a crearvi un outfit con l’abito di vostra nonna o con un capo indossato in giovane età da vostra madre? Questione di gusti e di stile, come sempre. Da parte nostra elogiamo l’iniziativa di Christina Dean, perchè ha saputo creare qualcosa di nuovo attraverso la “riscoperta” del vecchio. Essere fashion vuol dire essere creativi e fuori dalle righe. A ognuno il proprio stile!