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ATTENZIONE: Sei un blogger o hai un sito web? Sei un'aspirante internet marketer? Non mi importa se non ti è mai interessato creare una newsletter: questo post stravolgerà le tue credenze.
Credo che questo sia uno dei migliori post che io abbia mai scritto sino ad oggi. Ti rivelerò come creare una newsletter di successo e ottenere INCREDIBILI RISULTATI. Ti svelerò anche come sia possibile guadagnarci migliaia di euro in una settimana e come ho fatto a realizzare una crescita del 500% negli opt-in giornalieri.
Otterrai anche diversi suggerimenti per quanto riguarda SEO, guest posting, Alexa Ranking e A/B testing. Ready? GO!
Creare una newsletter per un blog, per un sito web o per il tuo business online: cosa insegnano gli esperti
Prima di iniziare con questo paragrafo voglio scusarmi per la mia assenza dell'ultimo periodo: sono stato molto occupato e lo sarò ancora per qualche tempo. La verità? Mi sto occupando della realizzazione di qualcosa che ti stupirà.
Spero di lanciare il tutto nei prossimi mesi, STAY TUNED :-)
Desidero dirti anche una cosa molto importante: leggi l'intero post, perché andremo ad affrontare diverse strategie che cambieranno il tuo modo di vedere le cose.
Bene, direi che possiamo cominciare!
Se mai ti è capitato di leggere blogger americani di internet Marketing, ti sarai anche accorto come questi siano fissati con un unico obiettivo: aumentare gli iscritti alla newsletter (il tasso di opt-in) e l'open-rate delle email (ossia il loro tasso di apertura).
Anche su dariovignali.net avrai notato recenti sforzi per incrementare questi valori.
"Ok Dario, ma veniamo al duque. Per quale motivo è così importante creare una newsletter?"
Rispondo subito, rivolgendoti una domanda: cos'è la newsletter?
La newsletter è una fonte di traffico. Proprio come lo sono i social media, i motori di ricerca, slideshare, tumblr e tutte le altre piattaforme su cui sei presente ed attivo.
Per traffico intendo il flusso di visitatori che arriva sulle pagine del tuo sito o blog.
Perché mai bisognerebbe dare la precedenza alla creazione di una newsletter piuttosto che alla gestione delle altre fonti di traffico?
Per un semplice motivo:
Newsletter vs altre fonti di traffico: quello che dovresti tenere in considerazione.
Cercherò di spiegarti quanto affermato con qualche semplice esempio.
Il primo, riguarda i motori di ricerca.
Google è un ottima fonte di traffico, ma è anche fonte di vere e proprie catastrofi: sono veramente tanti i casi di siti o blog che viaggiavano tra le prime tre posizioni nei risultati di ricerca e che si sono ritrovati in seconda pagina a causa dei cambiamenti negli algoritmi che regolano il comportamento di Google.
Lasciare il proprio traffico in mano ai motori di ricerca significa diventarne totalmente dipendenti. Quando invece si possiede una newsletter con qualche centinaio o migliaio di iscritti si è capaci di generare traffico quando lo si desidera e dove lo si desidera.
Inoltre, creare una newsletter ci permette di ottenere grossi quantitativi di traffico subito dopo la pubblicazione di un nuovo post o di un'offerta. Il tempismo è tutto, e aspettare che Google indicizzi le nostre pagine all'interno delle sue SERP (le pagine dei risultati di ricerca) non è una buona scelta. Con una newsletter basta inviare un'email istantanea ai propri iscritti per notificare la pubblicazione di un nuovo post.
Il secondo esempio riguarda i Social Media e le altre piattaforme.
Ci sono blogger e personaggi della rete che dedicano ogni sforzo e ogni strategia alla costruzione di una buona fan-base (quantità di fan) sui propri profili sociali. Per quanto io rispetti le scelte altrui, credo che questo sia un modo di operare meno efficace e pericoloso.
Prima motivazione: in futuro il mio social network preferito potrebbe essere soppiantato da un nuovo astro nascente. Potrei quindi ritrovarmi a dover ricreare la mia fanbase da zero, rendendo vano ogni mio sforzo precedente.
Con una newsletter invece, una volta raccolte le mail dei miei visitatori, posso dormire sogni tranquilli: sono in possesso dei contatti diretti di ogni persona che mi segue e non esiste motore di ricerca o social media che possa portarmeli via.
Inoltre, se dovesse nascere un nuovo social network, mi basterebbe inviare una sola mail contenente il link al mio nuovo profilo social ad ogni contatto della mia newsletter per generare un'intera fanbase dal nulla!
Seconda motivazione: mi piace creare un canale preferenziale dedicato a chi mi segue sul serio. Diverse volte mi è capitato di inviare pdf o contenuti privati agli iscritti alla mia newsletter e questo, con i social network, non è possibile.
Ma perché mai dovrei farlo? Perché per me, ogni nuovo iscritto, è fonte di felicità. Chi si iscrive lo fa perché desidera di più, ed è giusto che abbia di più!
Che io sia a favore della creazione di una newsletter probabilmente l'avrai capito. Ma cosa ne pensano i blogger di fama internazionale?
Ho letteralmente creato un business multimilionario grazie alle potenzialità della mia newsletter. Il 90% dei miei profitti derivano da questo tipo di strategia. Anche oggi, la newsletter è l'asset più importante del mio Business.
- Micheal Hyatt, blogger ed esperto di leadership & time management.
Ok. Fico.
Lo stesso Michael Stelzner di Social Media Examiner reputa la newsletter la fonte di maggiore successo del suo blog e, il suo, è uno dei blog più importanti al mondo. Ma torniamo a dariovignali.net
Voglio confidarti una cosa...
Rosico.Rosico ogni giorno per non aver creato fin da subito una newsletter per il mio blog, e ti assicuro che non sono l'unico a farlo.
La maggior parte dei blogger famosi si mangia le mani per non aver iniziato a collezionare le email dei propri lettori a partire dall'inizio della loro carriera di blogger.
Sai perché?Per due semplici ragioni:
1. Quando si crea un blog o un sito per la prima volta la gente tende a snobbarci, ma la newsletter cambia le cose.
Quando creiamo un sito o un blog per la prima volta, non possiamo che essere gli ultimi arrivati.
Proprio per questo, i visitatori non ci inseriranno nei loro preferiti, tantomeno si iscriveranno al nostro feed rss e probabilmente finiranno per dimenticare il nostro blog.
Rendere popolare il nostro sito web potrebbe diventare estremamente faticoso, ma la newsletter può aiutarci.
Come?
Ti rispondo con una domanda.
Puoi immaginare che incredibile ritorno di traffico potremmo ottenere, se solo riuscissimo a convincere buona parte dei primi visitatori del nostro sito ad iscriversi alla nostra newsletter?Dopo la pubblicazione di ogni nuovo post potremmo avvertirli del nuovo contenuto con un'email, invitandoli a leggere e condividere.
Ok Dario. Però c'è un problema. Hai appena detto che, essendo il nostro blog nuovo, la gente tenderà a snobbarci. Come possiamo sperare che i visitatori si iscrivano anche se siamo gli ultimi arrivati?
Acuta osservazione. Più avanti, nel post, ti mostrerò come sia possibile persuadere il tuo pubblico ad iscriversi alla newsletter. Anche se il tuo blog o il tuo sito web esiste solamente da qualche ora.
Prima però ti chiedo di ricambiare lo sforzo che ho impiegato nello scrivere questa ENORME guida. Ti basta un semplice click, a te la scelta: +1 o like? :-)
2. Con la newsletter si guadagna.
La seconda ragione per la quale bisognerebbe creare una newsletter sin da subito ce l'ha rivelata Micheal Hayatt poco fa: la newsletter è il motore principale del nostro business online.
Ma come si può guadagnare con una newsletter?
Ti rispondo con un esempio. Prendiamo in esame efficacemente.com, il blog di crescita personale di Andrea Giuliodori.
Efficacemente.com esiste dall'alba dei tempi: ricordo che già quando ero alle scuole superiori leggevo i suoi post intitolati "Come studiare in maniera più efficace" :-)
Dopo anni di lavoro costante e impegnato, il blog di Andrea è divenuto uno dei più seguiti in Italia.
La formula magica del suo successo?- Scrivere post lunghi e caratterizzati da un'alta qualità dei contenuti
- Creare una community di persone appassionate al proprio blog
- Rispondere a tutti i commenti dei lettori
- Vendere al proprio pubblico i risultati delle proprie esperienze.
Sei pronto? La sparo:
Cosa Dario? Sei matto?
Lascia che mi spieghi.
Secondo le ricerche svolte da Francesca Gino dell'Harvard University, la gente sarebbe più propensa a riporre maggiore attenzione a contenuti e informazioni per le quali ha dovuto pagare.
L'esperimento.
Lo stesso contenuto (testuale) d'informazione è stato venduto a un gruppo di persone e regalato ad un altro. Al termine dell'esperimento sono state fatte diverse domande ai membri dei due gruppi.
Il risultato? Chi ha pagato per l'informazione l'ha letta con maggiore attenzione e l'ha reputata più utile rispetto a chi l'ha ottenuta gratuitamente.
Riassumo i risultati della ricerca in tre punti fondamentali:- Maggiore è la spesa, maggiore sarà l'attenzione che dedicheremo all'oggetto del nostro acquisto.
- La stessa informazione, se pagata, viene letta e studiata in maniera più approfondita.
- Maggiore è il costo di un informazione, maggiore è il rispetto che gli rivolgiamo.
Ma non è finita. L'esperimento ha anche dimostrato che questi tre comportamenti psicologici valgono anche per la persona che vende l'informazione.
Cosa intendo?
Semplice: un blogger che vende un prodotto (costoso) sul proprio blog, ottiene una reputazione maggiore rispetto a un blogger che non vende nulla.
Se sino ad oggi hai distribuito i tuoi ebook o info-prodotti gratuitamente, sappi che gran parte delle persone che li hanno scaricati non si sono mai cimentate nella loro lettura.
Torniamo alla nostra domanda: come si guadagna con una newsletter?A questo punto, la risposta non può che essere una ed una sola: vendendo contenuti, informazioni e info-prodotti (ebook, videocorsi, ecc).
I contenuti e gli info prodotti vengono venduti grazie ad una landing page ospitata sul nostro blog o sul nostro sito web. La newsletter, invece, sarà lo strumento principale per indirizzare il traffico verso la pagina di vendita.
Torniamo all'esempio di efficacemente.com, è venuto il momento di aprire gli occhi.
Andrea aveva 27.031 iscritti alla newsletter quando, a giugno 2014, ha deciso di lanciare il suo infoprodotto " APP - Autostima Passo Passo ".
La prima cosa che ha fatto è stata inviare una newsletter ai propri iscritti, avvisandoli del lancio imminente del nuovo ebook.
Questa newsletter ha incredibilmente generato un open-rate del 52%: il cinquantadue percento degli iscritti ha aperto e letto la sua mail promozionale.
Il risultato di cui stiamo parlando è assolutamente straordinario: in Italia i marketer solitamente non superano il 12-15% di OpenRate.
Ho chiesto ad Andrea il motivo di questo successo e mi ha risposto così:
Non basta costruire una lista, bisogna costruire una lista "responsive", i cui iscritti siano interessati ai contenuti che condividi. Per quella che è la mia esperienza, una lista grande (sopra i 25k iscritti) non dovrebbe avere un tasso di open inferiore al 35%. La lista di Entrepreneurs On Fire di John Lee Dumas si aggira sul 43% (ne parla in uno degli episodi del podcast).
Per aumentare l'open rate e le vendite degli info-prodotti, Andrea è ricorso ad un'ottima strategia: ad ogni iscritto alla sua newsletter viene richiesto di compilare un questionario. L'obiettivo? Comprendere gli interessi del proprio pubblico.
Grazie a questa strategia è emerso, ad esempio, che il 29% dei suoi iscritti era interessato al tema Autostima, argomento dell'info-prodotto poi venduto sul blog di efficacemente.
Ma arriviamo al dunque: i guadagni.
Quando Andrea ha effettuato il lancio di APP (AutostimaPassoPasso), l'email è stata letta da 14.056 persone (il 52% di 27.031, ricordi?).
16.000 euro in una settimana. Si, hai capito bene.Di queste persone, il target interessato al manuale sull'autostima era il 29%, ovvero 4.076 persone. Nella prima settimana la guida è stata acquistata da 573 lettori, con un tasso di conversione dell' 14,1% ed un fatturato totale di 16.617€ (573 * 29€).
Ora vediamo se, come al solito, c'è qualche lettore convinto che sia impossibile guadagnare con un blog. :-)
Certo, potresti dare vita a convinzioni e scuse per giustificare il fatto che ancora non guadagni.
Le più famose:
- Non ho abbastanza traffico
- Ormai è troppo tardi per creare una newsletter
- Il mio è un blog o un sito di nicchia (perché, quello di Andrea no?)
- Non possiedo le competenze tecniche
Siamo sempre pronti a creare ottime scuse che giustifichino le nostre mancanze.
Probabilmente crederai che il numero di iscritti alla newsletter di Andrea sia impossibile da replicare, o che le tue conoscenze non siano sufficienti.
Beh, lacia che te lo dica: in questo post troverai tutto il necessario, e a breve inizieremo anche a capire quanti iscritti alla newsletter siano realmente necessari per guadagnare cifre soddisfacenti.
Le regole per creare una newsletter che funzioni.
Le prima regola per creare una newsletter che funzioni è offrire valore ai nostri iscritti ( ma questo già lo sai, vero?)
Come?
Semplice: preoccupati di inviare contenuti riservati agli iscritti della tua newsletter.
Non fare l'errore di utilizzare la newsletter come strumento per inviare ai lettori i soli articoli del tuo blog: finiranno per cancellare la propria iscrizione.
Riprendiamo l'esempio di efficacemente: Andrea invia, con cadenza bisettimanale, una pillola di efficacia. La pillola di efficacia non è altro che una newsletter, dove Andrea racconta le migliori tecniche di crescita personale.
Se sarai in grado di generare sufficiente valore con le tue newsletter, potrai usufruire dell'affiliate marketing per garantirti ulteriori profitti. Se non conosci l'affiliate marketing, questo articolo ti sarà d'aiuto.
Un esempio? Ci sono volte che mi capita di leggere libri di grande ispirazione, capaci di generare in me nuove idee o strategie. Quando trovo libri di questo tipo, li cito nelle mie newsletter, preoccupandomi di utilizzare l'affiliate link di Amazon.
Basta avere qualche migliaio di iscritti per generare qualche centinaio di euro mensile in affiliazioni.
Ma quanti iscritti servono per iniziare a guadagnare con la newsletter?
Dipende dai tuoi obiettivi economici, dalle tue strategie e dall'impegno che impieghi nel generare valore nelle tue newsletter.
Potresti avere 20.000 iscritti, ma se la maggior parte di questi tendono ad eliminare le tue mail ancora prima di leggerle, sicuramente non otterrai grande successo.
Al contrario, avendo anche solo 100 iscritti, tutti disposti a seguirti in ogni tuo acquisto e comprare ogni tuo prodotto, potresti perseguire ottimi profitti.
Se pensi di guadagnare solamente grazie alle affiliazioni, ti serviranno migliaia di iscritti. Se invece hai l'idea di creare e vendere un info-prodotto, ne basteranno molti meno.
Voglio proporti un ulteriore esempio. [creare una newsletter e guadagnare con un paleo-blog]
Ipotizziamo che tu sia il proprietario di un blog dedicato alla paleo-dieta.
Il tuo blog gode di buona popolarità e decidi quindi di creare un info-prodotto da vendere ai tuoi lettori.
L'info-prodotto sarà composto da una cartella compressa, contenente:
- un file pdf dove spieghi cos'è e come funziona la paleodieta
- un powerpoint contenente una serie di ricette facili da realizzare
- un file excel con la tabella della dieta settimanale
- un video in cui racconti la tua esperienza
Decidi che il miglior prezzo per il tuo info-prodotto è 47 euro, e che il tuo obiettivo è di ricavarne 10.000.
Per guadagnare 10.000 euro devi fare 10.000/47 vendite, ossia 212. Duecento dodici persone che acquistano il tuo info-prodotto.
Teniamo conto che un'ottima newsletter, in media, produce una vendita ogni 20 iscritti (dipende dal grado di fedeltà dei tuoi lettori e da altri elementi).
[ Questi valori sono basati su dati di blog personali, non mi riferisco assolutamente a newsletter di magazine, ecommerce, ecc che hanno rendimenti bassissimi.]
Venderai mediamente un info-prodotto ogni 20 iscritti e il tuo obiettivo è di venderne 212.
Per raggiungere questo risultato dovrai quindi avere un numero di iscritti pari a 212 x 20, ossia 4240 persone.
4240 persone che riceveranno la newsletter del lancio del tuo paleo-prodotto :-) Non sono poi così tante, no?
Queste sono stime che variano a seconda delle proprie capacità:
- è importante far si che gli iscritti alla newsletter rimangano attivi nel tempo
- è necessario imparare a creare pagine di vendita accattivanti
- è doveroso creare info-prodotti di qualità.
La stima che abbiamo fatto non si allontana dalla verità: ci sono veramente tanti blogger che riescono a conseguire i risultati di cui sto parlando.
Ok Dario, ma quanto ci si impiega a creare una newsletter e ottenere migliaia di iscritti?
Per creare una newsletter ci vogliono due minuti, poi vedremo come.
Per quanto riguarda invece il numero di iscritti, vanno considerati diversi fattori:
Il mio blog, ad esempio, ha impiegato meno di due anni per generare 5000 iscritti.- la qualità del proprio sito/blog
- la propria capacità di persuadere la gente ad iscriversi alla newsletter
Il primo anno ne ho contati 1500, questo secondo anno invece sono a 3500, e di mese in mese sto incrementando del 200% il numero delle iscrizioni. Il mese scorso ho fatto un +500% nel tasso di crescita e il prossimo anno dovrei essere in grado di generare più di 10.ooo iscritti.
Semplice: mi sono reso conto che la newsletter importava più di ogni altra cosa, ho incollato il culo alla sedia e ho provato ogni genere di strategia.
Oggi sono qui a renderti partecipe di due anni di ricerche. In questo modo avrai la possibilità di conseguire i miei stessi risultati senza perdere mesi in studio e test.
Ti ricordi quando, ad inizio post, ti ho promesso che ti avrei insegnato come creare una newsletter e persuadere la gente ad iscriversi? Beh, è arrivato il momento.
Come creare una newsletter: i migliori strumenti da utilizzare.
I tre software professionali per creare una newsletter a mio parere sono Getresponse, Aweber e Mailchimp.
Ognuno ha le sue preferenze. Io li ho provati tutti e dopo anni di utilizzo di Mailchimp sono passato a Getresponse sotto suggerimento di Neil Patel di Quicksprout.
Con Mailchimp, molte delle newsletter finivano nella cartella SPAM o nel tab "promozioni" di Gmail degli iscritti alla mia newsletter.
Con Getresponse ho risolto il problema e ho scoperto, con piacere, diverse funzioni aggiuntive. Per fare un riassunto, con getresponse potrai:
- Permettere ai tuoi visitatori di iscriversi alla newsletter tramite Facebook o attraverso i tuoi siti web grazie ad apposite form.
- Far si che tutti i visitatori che ti scrivono via email vengano automaticamente iscritti alla newsletter
- Generare autorisponditori (messaggi automatici) che siano inviati ai tuoi iscritti secondo criteri di tempo o di azione. (Es: se visitano una determinata pagina ricevono una determinata email)
- Utilizzare il servizio di getresponse per creare accattivanti grafiche per le tue mail
- Creare fantastiche landing page con layout già pronti per aumentare gli iscritti della tua newsletter o promuovere le tue offerte.
- Utilizzare il servizio di A/B testing per analizzare quali siano le email capaci di garantire risultati più soddisfacenti.
- Fare uso del pannello di controllo dedicato alle statistiche di email ed iscrizioni per vedere i risultati dei tuoi sforzi
- Sfruttare i tools di getresponse per creare accattivanti form grafiche da inserire nel tuo sito web
- Ottenere un'anteprima della tua newsletter per vedere come apparirà nei diversi client email dei tuoi iscritti.
- Interfacciarti con Optimizepress per dare spazio alla fantasia e creare strategie di internet marketing vincenti.
- Integrare getresponse con altre decine di tools di internet marketing convenzionati.
Ci sono tante altre funzioni, ma non voglio annoiarti: qua trovi il sito ufficiale di getresponse.
Ora che abbiamo scoperto come sia possibile creare una newsletter, passiamo a qualcosa di molto più interessante :-)
Prima però torno a chiederti un grande favore.
Hai visto quanto è lungo questo articolo? Puoi immaginare quanti giorni ho impiegato a scriverlo?
Che ne dici allora di farti un favore e farmi un favore? Iscriviti alla newsletter di dariovignali.net e scopri come funziona :-)
Se ti iscriverai avrai in regalo il mio report "Market your ideas" e l'accesso a diversi contenuti premium!
Grazie davvero! Continuiamo.
Come convincere la gente ad iscriversi alla tua newsletter: 4 strategie fondamentali.
Siamo giunti all'ultimo capitolo di questa grande guida. Ora voglio illustrarti le strategie che mi hanno permesso una crescita costante del numero di iscritti alla mia newsletter.
Ecco qua le mie 4 strategie fondamentali.
1. Prima strategia: Exit-intent + Optin box per acchiappare le prede prima che scappino.
Qualche mese fa stavo visitando il blog di Neil Patel quando, poco prima di lasciare il suo blog, mi apparve un enorme pop-up a pieno schermo .
Non potevo crederci veramente: ero assolutamente convinto che Neil fosse contro i pop-up.
Lo stesso pop-up mi apparve il giorno seguente, mentre facendo visita al blog di Social Triggers.
Questi due pop-up avevano quattro cose in comune:
- erano bellissimi da vedere
- erano super persuasivi
- si attivavano nel momento in cui decidevo di andarmene dal sito
- erano offerti dallo stesso servizio
La cosa mi intrigava: dovevo assolutamente indagare per scoprire di più.
Bastò poco per scoprire che il servizio di pop-up era offerto da BounceExchange.
L'intento di BounceExchange è semplice e chiaro: trasformare i visitatori che abbandonano un blog in potenziali clienti o lettori abituali. Magari facendoli iscrivere alla newsletter.
Lascia che ti riveli una cosa:
Pazzesco vero? Purtroppo questi valori coincidono con la realtà.
Molti di noi hanno paura ad attuare strategie "aggressive" di marketing: chi non odia i pop-up?
Voglio dirti due cose in merito:
- Se il tuo blog genera sufficiente valore per i tuoi lettori, allora questi saranno disposti a sopportare le tue strategie aggressive.
- Perdere un 10% di lettori poco affezionati a causa di queste strategie significa guadagnarne un 50% che altrimenti abbandonerebbe il tuo blog senza farvi ritorno.
Il ruolo di BounceExchange è quello di far apparire un bellissimo pop-up persuasivo nel momento in cui un visitatore tenta di abbandonare il tuo sito web.
Il suo obiettivo è quindi quello di creare un contatto con il visitatore che sta per abbandonare, convincendolo a visitare una pagina che possa interessarlo o ad iscriversi alla newsletter.
Ecco un video esplicativo:
Ovviamente non desideravo altro che avere BounceExchange sul mio blog.
COSA?Contattai il suo team per un preventivo: bounceexchange mi sarebbe costato 6000$ al mese, quasi cinquemila euro mensili.
Ho lasciato perdere BuonceExchange, ma non ho lasciato perdere l'exit intent: era una tecnologia che desideravo più che mai.
Mi è bastato pochissimo tempo per venire a conoscenza di OptinMonster.
Cos'è un option box?Optinmonster è un plugin che ritroverai in altri punti di questa guida e, oltre a permettere la creazione di exit intent pop-up, permette l'inserimento di optinbox praticamente ovunque sul proprio blog o sito web.
Ora vediamo l'effetto che optinmonster ha avuto su dariovignali.net- Un opt in corrisponde ad un'iscrizione da parte di un tuo visitatore alla tua newsletter.
- Gli optin box non sono altro che delle form in cui i visitatori inseriscono la propria email per iscriversi alla newsletter.
Quello che vedi è il grafico del tasso di iscrizioni alla mia newsletter, preso direttamente dalle statistiche del mio account getresponse.
Il risultato? A dir poco strepitoso.
La prima strategia per rendere possibile questa crescita è stata quindi quella di
- Installare optinmonster attivando l'exit-intent popup che appare quando un visitatore cerca di lasciare il blog
- Posizionare optinbox quasi ovunque: nella barra laterale, sotto ad ogni post e sottoforma di popup nei dispositivi mobile (tutto grazie ad optinmonster)
- Inserire la nuova hellobar (la barra arancione che vedi in alto)
Prima di passare alla seconda strategia, che ne dici di mettere like o +1 al post se già non l'hai fatto? ;-)
2. Seconda strategia: offrire valore agli utenti in cambio della loro iscrizione alla newsletter
La seconda strategia è stata quella di creare un breve ma efficace report, "Market Your Ideas".
Market Your Ideas è una piccola roadmap necessaria a chiunque desideri creare un business online profittevole. La guida viene regalata a tutti coloro che si iscrivono alla Newsletter.
Questa tecnica a avuto un triplice risultato:
- Mi ha permesso di ottenere un maggiore tasso di iscrizioni alla newsletter dovuto all'interesse dei visitatori a scaricare il report.
- Mi ha dato l'occasione di linkare nel report i miei articoli secondo un ordine logico e strategico: questo ha generato nuove visite verso i vecchi posts del blog.
- L'insieme di queste due strategie ha portato ad una riduzione del bounce rate (abbandono del sito da parte dei visitatori) e all'aumento del tempo di permanenza dei lettori sul blog.
Non nascondo che questa intera vicenda ha anche influito sul mio Alexa Rank, che è drammaticamente migliorato, ecco uno screenshot dei valori:
3. Terza strategia: creare una landing page, linkarla nei propri guest posts e "rubare" il traffico altrui.
Un'altro trucchetto che ho utilizzato per creare una newsletter numerosa è stato quello di creare una landing page per il download di "Market your ideas" e di linkarla nei diversi guest post che ho scritto in questi mesi.
L'effetto è stato incredibile: ho generato diverse centinaia di iscritti in due o tre giorni semplicemente grazie a qualche guest post. I miei maggiori ringraziamenti vanno a Skande e ai ragazzi di Alverde.
Non sai cos'é un guest post? Un guest post non è altro che un semplice articolo che, invece di essere pubblicato sul nostro sito, viene pubblicato sul sito di qualcun altro. Una vera e propria strategia promozionale.
Il ruolo del guest posting è quello di far si che i lettori di un altro blog si interessino a noi e vengano a farci visita.
Linkare la nostra landing page di optin ha un'unico obiettivo: portare i lettori dell'altro blog sul nostro e, prima di tutto, convincerli a lasciarci il loro indirizzo email.
Ma la cosa ancora più interessante è che tutto questo lavoro di guest posting ha avuto un impatto straordinario sui valori SEO di dariovignali.net. Intendo dire che ho ottenuto risultati strabilianti dal punto di vista del posizionamento sui motori di ricerca.
Basti pensare che la Domain Authority (il dato SEO che più mi interessa) è passata da 26 a 41. Secondo la mia esperienza non ritenevo nemmeno possibile un cambiamento di tale entità in così poco tempo.
3. Quarta strategia: A/B test e split testing su ogni cosa possibie ed immaginabile
Calma Dario, che diavolo è un A/B test?
L'A/B testing è un semplice split test: consiste nell'adottare due diverse strategie, verificarle su gruppi di persone diverse, per poi scegliere quale utilizzare in base al grado di efficacia.
Ok, mi spiego meglio e lo faccio con un esempio.
L'optin box grigio che vedi al termine dei miei post serve per indurre la gente ad iscriversi alla newsletter.
Secondo i colori di dariovignali.net avrei potuto scegliere un colore grigio scuro o un grigio chiaro per questo Box.
Ma perché farlo?
Probabilmente ti sarà difficile da credere, ma la scelta del grigio chiaro piuttosto che quello scuro potrebbe portare a un numero maggiore o minore di possibili iscritti.
Te l'avevo già accennato nell'articolo precedente: multinazionali come Amazon o Ebay possono registrare cambiamenti di milioni di euro nei propri fatturati a seconda che utilizzino un colore piuttosto che un altro per i pulsanti di acquisto dei loro ecommerce.
Per comprendere quali elementi grafici convertino meglio si utilizza l'A/B testing.
Ad alcuni visitatori mostro l'optin box di iscrizione grigio chiaro, ad altri quello grigio scuro. Il box che genererà maggiori iscritti sarà quello che dovrò adottare per l'utilizzo a lungo termine.
Ma come si può fare A/B testing? Con Optinmonster ovviamente!
Optinmonster permette di fare l'A/B test su praticamente su ogni cosa: colori, immagini, pulsanti, scritte.
Il suo ruolo? Mostrare a gruppi diversi di visitatori versioni diverse di optin box e registrare i risultati ottenuti. A te basterà scegliere la versione che ha portato a risultati più soddisfacenti.
Sarò più che felice di condividere con te i risultati dei miei esperimenti.
Ecco qua l'esempio più interessante:
E' da un mese che, come ti dicevo, sto testando due diverse optinbox al termine dei miei posts: una è chiara, l'altra è scura. Optinmonster si preoccupa di mostrare le due diverse modalità grafiche in maniera casuale ai miei visitatori, registrandone i risultati.
Dopo un mese di testing ne è emerso che, su 10.000 visitatori:
- la versione chiara ha generato 62 iscritti
- la versione scura ha generato 98 iscritti
La differenza è già notevole, ma sono piuttosto sicuro che, allungando il periodo di testing, i risultati cambieranno ancora.
Alcuni lettori non hanno le capacità per valutare questi dati, quindi voglio mettere in chiaro una cosa prima che si creino polemiche nei commenti.
Questi valori possono sembrare piuttosto bassi e, probabilmente, 98 iscritti ogni 100.000 visitatori potrebbero apparirti pochissimi.
Beh ti invito a considerare una cosa:
- molti dei visitatori conteggiati sono già iscritti alla newsletter
- molti altri visitatori, invece che iscriversi tramite questo optibox, lo fanno attraverso quello nel pop-up, o quello della sidebar, o quello dell'hellobar.
Sebbene l'entità numerica sia piccola, l'impatto di queste statistiche è fondamentale.
Ci avviamo verso la fine del post.
Voglio ricordati che esistono altre infinite strategie per incrementare l'optin rate del proprio sito web.
Quello che faccio nei miei post è riportare solamente i risultati del mio operato e i case-study di altri blogger che conosco.
Credo che questo articolo sia uno dei più significativi che io abbia mai scritto e spero di essere riuscito a trasmetterti informazioni importanti, almeno quanto lo sono state per me.
Conclusioni.
Ah... non vuoi sapere come finisce la storia?
Andrea Giuliodori si è licenziato dalla sua posizione lavorativa e, al momento, gestisce il suo blog a tempo pieno.
Continuiamo pure a credere che i blogger Italiani non possano guadagnare veramente.Il suo fatturato medio mensile è di 25.000 euro.
Happy Ending.
Un abbraccio,
Dario.