Essendo stato il 2015 l’anno in cui ha finalmente visto la luce l’attesissimo Jurassic world di Colin Trevorrow, quarto capitolo della gettonatissima saga iniziata ventidue anni prima da Steven Spielberg tramite Jurassic park, era lecito aspettarsi l’arrivo di produzioni a basso costo pronte a sfruttare il successo legato al ritorno dei dinosauri sul grande schermo.
Puntualmente, infatti, Sean Cain – tra l’altro montatore di Jurassic attack e regista di Silent night, zombie night – ha sfornato un Jurassic city che, senza perdere tempo, tira in ballo splatter ed effetti digitali low budget fin dalla sua sequenza di apertura.
Del resto, siamo dalle parti della stessa filosofia che caratterizza anche i prodotti della famigerata Asylum, ovvero quella consistente nel prendere l’elemento cardine del blockbuster del momento per porlo al centro di un’operazione che tenti di utilizzarlo il più possibile ricorrendo a capitali decisamente ristretti e, in un certo senso, toni da horror.
Quindi, una volta che si ha un laboratorio segreto da cui lasciar sfuggire migliaia di furiosi raptor pronti ad invadere le strade di Los Angeles e che un carico di essi viene dirottato in una vicina prigione diretta dal twinpeaksiano Ray Wise, sono pochi altri gli ingredienti necessari a costruire circa ottantacinque minuti di puro intrattenimento.
Perché, con un cast comprendente anche Vernon”Commando”Wells e la Felissa Rose della serie slasher Sleepaway camp coinvolta nel breve ruolo di una giornalista televisiva, basta aggiungere un gruppetto di bollenti studentesse assediate tra le mura del carcere insieme ad un temibile detenuto responsabile di diversi omicidi di donne e, tirate oltretutto in ballo un’unità di black-ops e qualche esplosione, il divertimento è assicurato.
Con il trailer quale contenuto speciale, a renderlo disponibile su dvd è la stessa Koch Media che lancia su disco digitale anche Joker – Wild card, concepito sempre nel 2015 dal Simon West autore di Con Air e I mercenari 2, nonché rifacimento del Black jack che, diretto nel 1986 da R.M. Richards, vide Burt Reynolds nei panni di del giocatore incallito Nick Escalante.
Giocatore reduce del Vietnam che viveva nei casinò di Las Vegas sognando Venezia e cimentandosi in attività quali lo stuntman, il guardaspalle e il vendicatore di donne taglieggiate, il quale possiede in questo caso il nome di Nick Wild e i connotati del divo degli action movie d’inizio terzo millennio Jason”Crank”Statham.
Il Nick Wild in riabilitazione che decide di dedicare la propria vita alla protezione delle persone finite nel difficile mondo del gioco d’azzardo come “chaperon”, ma il cui lavoro giornaliero passa in secondo piano quando una sua amica viene picchiata da un pericoloso gangster.
E, se in un piccolo ruolo troviamo la sexy Sofía Vergara di Machete kills, provvedono il mai disprezzabile Stanley Tucci, il Michael Angarano di Sky High – Scuola di superpoteri e il Milo Ventimiglia di Rocky Balboa ad arricchire il comparto attoriale di quasi un’ora e mezza di visione il cui primo momento d’azione si consuma proprio nell’abitazione dell’ultimo dei tre citati.
D’altra parte, sebbene non manchi neppure una scazzottata sulle note della sempreverde White Christmas, ci troviamo più nell’ambito del film drammatico che in quello del prodotto infarcito di scontri corpo a corpo e pallottole volanti tipico della filmografia stathamiana.
Da gustare con tanto di contenuti extra spazianti dal trailer italiano a due piccole featurette riguardanti la sceneggiatura e gli stunt, passando per interviste al produttore Steven Chasman, al regista e a buona parte degli attori, comprendenti anche il Max Casella di A proposito di Davis e il Jason Alexander della serie tv Seinfeld.
Francesco Lomuscio