Un po’ come “Mangia, prega, ama” (Elizabeth Gilbert), questo è quello che ho imparato da un grande e piacevolissimo incontro che ho fatto in quel della Sicilia quest’estate.
E’ questo che mi ha trasmesso Nino Barraco, “artigiano del vino” della zona di Marsala.
Il giorno più interessante ed emozionante delle mie vacanze sicule? Sicuramente questo, il primo.
Dicevamo.. Arrivati a Marsala, sistemati i bagagli (chi pochi, perchè dimenticato tutto a casa, e chi invece la casa se l’è portata appresso..), siamo andati a rifocillarci in una gastronomia del centro: La Vecchia.
Qui per la prima volta ho sentito parlare del “pane cunzato“, specialità che solo più tardi (l’ultimo giorno, prima di prendere l’aereo del ritorno) proverò.
http://www.piaceredelgusto.com/pane-cunzato/
Quindi dopo aver scoperto il pane cunzato e aver assaggiato melone, anguria, uva e olive della terra ci siamo finalmente diretti verso il mare!
Devo dirlo, sono un po’ una rompina quando si tratta di mare, ma dopo due anni che non mettevo piede in acqua, anche il “Bagno Signorino” poteva andare bene…
Così dopo una bella nuotata e una ronfata in spiaggia siamo stati raggiunti da Nino (Barraco) che ci ha portato a visitare i suoi vigneti sparsi un po’ qua e un po’ là nel marsalese.
Un’esperienza fantastica, almeno per quanto mi riguarda, camminare tra le viti e ascoltare una persona che la terra la vive tutti i santi giorni; poter assaggiare l’uva, camminando tra i filari e ascoltare i rumori del mare, lì a due passi, o il silenzio dell’immensità che ti circonda.
Per poi, a giornata quasi conclusa, perdersi guardando un fantastico tramonto sulle isole di Favignana, Levanzo e Marittimo mangiando pasticcini di pasta di mandorle (quelli con la cigliegina sopra) e parlando di sogni e progetti futuri…