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Creed di ryan coogler

Creato il 27 gennaio 2016 da Thefreak @TheFreak_ITA
CREED DI RYAN COOGLER

Adonis Johnson è un giovane irrequieto di Philadelfia. Dentro e fuori dal riformatorio prima fino a che non viene adottato dalla vedova di Apollo Creed, perché Adonis è il figlio illegittimo dell' ex campione di boxe deceduto sul ring, contro il campione russo Ivan Drago. Rocky Balboa, anche lui ex pugile e amico del padre lo prende sotto la sua ala protettrice e decide di allenarlo, per far sì che il giovane possa portare di nuovo sul ring il nome del padre.

Un mese fa è uscito il settimo episodio della saga di Star Wars, forse ne avete sentito parlare, ha solo stracciato tutti i record di incassi, ne abbiamo parlato noi (trovate qui l'articolo, se proprio avete vissuto su Marte nell'ultimo mese). Quel film ha fatto storcere il naso a molti fan per la presenza di alcune trovate narrative, simili allo storico episodio 4 del 1977. Idea trovata intelligente da chi scrive, perché posiziona i personaggi storici nel ruolo di mentori, come guide di una nuova generazione. Perché parlo di Star Wars in una recensione su un film di box? Perché qui hanno avuto la stessa idea. Ed anche qui, funziona alla grande. Ryan Coogler riporta sullo schermo il mondo della boxe come metafora di rivincita personale.

Lo fa dirigendo il talentuoso Micheal B. Jordan,

CREED DI RYAN COOGLER
da ricordare per il suo liceale 'obamiano' nel bellissimo Chronicle. Jordan, come tanti attori hollywoodiani prima di lui - recentemente Jake Gyllenhaal con Southpaw ha fatto lo stesso - affronta la prova del pugile. Prova che supera sia fisicamente, mettendo su una massa muscolare notevole come preparazione al ruolo, sia artisticamente: l'attore infatti può considerarsi libero dallo spettro del pessimo Fantastic 4 di questa estate. Il film però ha la sua vera ricchezza nella presenza di Sylvester Stallone nel suo ruolo più iconico, per il quale è entrato prepotentemente nella storia del cinema. Torna infatti a vestire i panni di Rocky Balboa, il pugile italoamericano che 40 anni fa ha fatto sognare tutto il mondo, che ha riportato sullo schermo altre 6 volte (di cui 4 con sua sceneggiatura). Sembra quasi una sua seconda personalità.
CREED DI RYAN COOGLER
La star è bravissima a tornare nel ruolo, e non sono il solo a dirlo: la scorsa domenica si è portato a casa un Golden Globes come miglior attore non protagonista e pochi giorni dopo è arrivata pure la candidatura all'Oscar per la stessa categoria. Punto fondamentale, si rivive la mitologia del personaggio di Stallone, senza però che questa storica figura ne diventi protagonista. Siamo sempre nella boxe, ma le tematiche sono diverse. Il giovane Adonis viene riconosciuto e adottato dalla vedova Creed e parte della sua vita è agiata. Non ci troviamo quindi un protagonista che deve lottare dentro e fuori dal ring, ma di fronte a qualcuno che vuole dimostrare il suo valore, nonostante il nome che porta. Il regista, Coogler, è stato molto bravo. Ha confezionato un ottimo prodotto di puro intrattenimento, perfetto per passare una bella serata in compagnia. Il giovane filmaker è da poco entrato in casa Marvel, come futuro regista dello stand alone di Black Panter, promette bene, anche se, bisogna far notare che il film ha i suoi lati negativi, specie un po' di pigrizia creativa nelle scene degli incontri, che forse andavano gestite meglio.

Il film è molto piacevole. Perfetto per una domenica pomeriggio pigra, fatta di pigiama junkfood e divano.


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