Magazine Cinema
Old Chief Wood’nhead - Vecchio capo Testa di Legno
Trama: A seguito di una rapina finita male, la statua di un capo indiano si anima e va in cerca di una sanguinosa vendetta.
Il primo episodio di Creepshow 2 è il più debole del trittico ma è quasi sicuramente quello recitato meglio, anche grazie ai due vecchi attori protagonisti, George Kennedy e Dorothy Lamour, che consentono all'appassionato fedele lettore Kinghiano di ritrovare le nostalgiche atmosfere dei suoi racconti migliori. Nonostante ci sia pochissima suspance e ben poca efferatezza, c'è da dire però che la statua semovente non è realizzata male, soprattutto durante la sequenza in cui gli arti legnosi si animano. L'unica cosa davvero imbarazzante dell'episodio è la presenza di un attore truccato da giovane indiano che di pellerossa non ha davvero nulla.
The Raft - La zattera
Trama: Quattro ragazzi rimangono intrappolati in mezzo a un lago da una famelica entità.
Questo è senza dubbio il mio episodio preferito, in primis perché ricordo bene il racconto omonimo di Stephen King da cui è stato tratto, pubblicato nella raccolta Scheletri, poi perché è probabilmente il più sanguinoso e raccapricciante del trittico. Condito da una buona dose di cinismo e da una macabra ironia (il finale differisce completamente da quello del racconto ma per una volta è perfetto e adattissimo per un fumetto da adolescenti), La zattera mantiene la tensione fino all'ultimo e la macchia "d'olio" che bracca i quattro ragazzi è talmente disgustosa che è praticamente impossibile dimenticarla.
The Hitch-hiker - L'autostoppista
Trama: Una facoltosa signora paga a caro prezzo le proprie scappatelle e la propria guida spericolata.
Altra bella dose di sangue e spaventi nell'ultimo episodio della pellicola che, pur se inferiore a La zattera, è un perfetto esempio di horror "punitivo" e mescola l'idea classica dello spirito assetato di vendetta a quella più moderna di zombie. Il risultato finale è amaramente ironico (Thanks for the ride, Lady!!) e gli effetti speciali sono molto grandguignoleschi, l'unica nota dolente è il ridicolo e costante monologo della protagonista che, per inciso, merita tutto quello che le accade durante la sua odissea notturna. Infine, la guest appearance di Stephen King, autore dello script di tutte e tre le storie qui nei panni di uno stralunato e cinico camionista, è un simpatico regalino per tutti i fan del Re.
Per riassumere, due parole sulla pellicola in generale. CreepShow 2, diciamocelo sinceramente e senza paura di offendere nessuno, è una robetta girata malissimo e in gran parte con dei pessimi attori, formata da tre storie di qualità altalenante e, non dimentichiamolo, racchiuse in una cornice (dove il Creep segue la vicenda di un inquietante ragazzino appassionato di horror che si vendica delle vessazioni di alcuni bulli proprio grazie a un articolo acquistato tramite il giornaletto Creepshow) dall’animazione a dir poco scadente. Eppure non riesco a non amarlo perché è praticamente uno dei primi horror “veri” che sia mai riuscita a vedere per intero e talmente tante volte da ricordare battute, sequenze e musiche a memoria. Rivisto dopo tanto tempo fa l'effetto di quei film che tanto abbiamo amato da bambini e che, visti con l'occhio di un adulto, si rivelano delle sòle di prim'ordine e, soprattutto, cade vittima di un impietoso paragone con il primo Creepshow, molto più stiloso, ironico e anche spaventoso o perlomeno ansiogeno, ma è anche vero che Creepshow 2, nonostante il successo commerciale del suo predecessore, è stato realizzato con un budget a dir poco ridicolo che ha necessariamente portato a diversi cambiamenti al progetto iniziale, come spiegherò nelle solite note a fine post. Quindi, come ho detto, per affrontare la pellicola ci vogliono indulgenza, animo candido e tanto amore. Se non siete nel mood per un nostalgico tuffo negli anni '80 abbandonate pure l'impresa.
Di Tom Savini, che compare nei panni del Creep, ho già parlato qui.
Michael Gornick è il regista della pellicola. Americano, a parte alcuni episodi per delle serie TV questo è l’unico film che abbia mai diretto. E’ anche produttore e attore.
George Kennedy interpreta Ray Spruce nell’episodio Old Chief Wood’nhead. Americano, lo ricordo per film come Quella sporca dozzina, Nick mano fredda (che gli è valso l’Oscar come miglior attore non protagonista), Assassinio sul Nilo e, soprattutto, Una pallottola spuntata, Una pallottola spuntata 2½ - L'odore della paura e Una pallottola spuntata 33 1/3 - L'insulto finale; inoltre, ha partecipato alle serie Love Boat e Dallas. Ha 88 anni.
Holt McCallany (vero nome Holt McAloney) interpeta Sam Whitemoon nell’episodio Old Chief Wood’nhead. Americano, ha partecipato a film come Alien³, Alla ricerca di Jimmy, Fight Club, Mumford, Three Kings, A Perfect Getaway – Una perfetta via di fuga, Gangster Squad e a serie come Monk, CSI Miami, Medium, Criminal Minds, Heroes e CSI – Scena del crimine. Ha 50 anni e tre film in uscita.
Durante l’episodio Old Chief Wood’nhead compare, nei panni della moglie di Ray Spruce, Martha, la diva degli anni ’30 Dorothy Lamour, famosa all’epoca per le sue mise esotiche e soprattutto per il suo sarong. Sempre nello stesso episodio compare anche il ciccionissimo David Holbrook (Fatso), che altri non è che il figlio di quel Hal Holbrook che aveva partecipato al primo Creepshow, nell'inquietantissimo episodio The crate. Come ho già accennato durante il post, Creepshow 2 è stato ridotto a tre soli episodi per problemi di budget ma, originariamente, avrebbe dovuto contarne cinque, tutti scritti da Stephen King: uno di essi era The Cat From Hell (Il gatto nero), che è stato poi utilizzato per il film a episodi I delitti del gatto nero, mentre l'altro si intitolava Pinfall e parlava di due squadre rivali di bowling tornate dall'aldilà. Pinfall è rimasto nel limbo e non è stato usato nemmeno per Creepshow III, uscito nel 2006 per il mercato dell'home video; ne ho letto le peggio cose e non l'ho mai visto quindi non ve lo consiglio, ma se vi fosse piaciuto Creepshow 2 vi rimando alla visione di Creepshow, del già citato I delitti del gatto nero e di Ai confini della realtà. ENJOY!
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