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Crema all’Albana

Da Melagranata

Cominciamo la settimana dolcemente: crema all’Albana.

 

Crema all’Albana

Essere già in ritardo al suono della sveglia è un trauma.
Bisognerebbe essersi ricordati la sera prima di anticipare il suono demenziale del cellulare che ci tira tutti giù dal letto al mattino. E invece no: suona alla medesima ora di sempre, 6 e 40.
E per me è tardi, oggi. Tardissimo.
Mi fiondo sotto la doccia e scopro, con orrore che lo shampoo non è sulla mensola: se l’è soffiato la Fotografa, sicuramente!  Recupero, grondante, provvedendo ad allagare ben bene il pavimento, un barattolo di shampoo nuovo dal mobile sotto lavabo e rientro nella doccia, posando il piede direttamente sul piccolo rasoio appena usato – la ceretta è un lusso per chi ha tanto tempo – che si rompe di netto. Che male cane!
Il barattolo nuovo di shampoo bio non intende aprirsi, provo in ogni modo: lo so che ora mi romperò un’unghia, accidenti. Niente, non ne vuole sapere. Ci vorrebbe qualcosa per far leva, ma non intendo più uscire infradiciando il resto del bagno che ancora si era salvato dalla precedente inondazione. Recupero il pezzo rotto del rasoio usa e getta e faccio leva con quello, tenendolo con forza. Molta forza. Troppa.
La tanto decantata tripla lama mi si pianta alla base dell’indice e rimane lì, ben ancorata: come la tolgo, una decorazione a tre tagli netti fa bella mostra di sé. Sanguina e brucia, sotto la schiuma dello shampoo: morirò di tetano? No, dai, che oggi non ho tempo! E devo ancora asciugare l’inondazione, preparare la colazione per tutti e portare la cagnolina a fare la – oggi velocissima – passeggiata mattutina.
Esco, in ritardo, zoppicando, ma sul tacco rigorosamente 10  ( 12 non ce la faccio proprio, questa mattina), con un  vistoso cerotto alla base dell’indice della mano destra, la piega fresca,  lo sciarpone anti freddo.
Sono in ritardo, ma ho un po’ recuperato.
Sono già in strada verso il centro, quando mi accorgo di aver dimenticato la cartellina dei documenti sulla mensola dell’ingresso e di avere ancora la cagnolina al guinzaglio.
Ora sono in ritardo, decisamente.

Cominciamo questa nuova settimana con un po’ di dolcezza, con questo dessert profumato e veloce, da una ricetta trovata, anni fa, su un vecchio numero di Sale&Pepe.
L’Albana è un buonissimo vino docg di Romagna, che potrete trovare in due versioni, secco e amabile: per questa ricetta occorre, ovviamente, la seconda opzione.
Se non riusciste a trovarlo, potrete comunque preparare il vostro dessert con un altro vino passito o liquoroso.

 

Crema all’Albana, da Sale &Pepe.

 

Crema all’Albana

 

4 dl di Albana amabile
un pezzetto di cannella
un limone
150 g di zucchero
5 uova
acqua di fiori d’arancio
un savoiardo
un pezzetto di zucca candita
coriandolo in polvere
zucchero di canna

 

Fate sobbollire per 10 minuti il vino con la cannella, lo zucchero e la scorza di mezzo limone. 
Lasciate intiepidire.
Sbattete le uova e unitevi, sempre sbattendo e a filo, il vino filtrato e qualche goccia di acqua di 
fiori d’arancio; cuocete per 5-6 minuti a fiamma bassissima (o meglio a bagnomaria) fino a quando la crema gonfierà e comincerà ad addensarsi; togliete dal fuoco e immergete la pentola in acqua ghiacciata.
Inumidite con mezzo limone i bordi di 4 bicchieri e passateli nello zucchero di canna mescolato con un 
cucchiaino di coriandolo in polvere.
Spezzettate il savoiardo nei bicchieri, versatevi la crema e decorate con pezzetti di canditi. Servite ben freddo.

 


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