Una volta arrivati a mare, mi tolsi la maglietta di fretta, perché non avevo un fisico interessante da mostrare in moviola. Tu avevi il costume intonato al mio. Le ferite sotto l’ombelico e nelle gambe tradivano la tua età, in cui io supponevo fossi capace di rimuovere i peli superflui. Ma non te ne curavi affatto, e a mare eri comunque la più bella di tutte le depilate e disastrate. Con molta naturalezza mi chiedesti di spalmarti la crema sulla schiena. Il sole era forte ed eri bianchissima, come me. Per farmi passare l’imbarazzo ti chiesi di raccontarmi qualcosa della tua vita mentre cercavo di non lasciare parti scoperte. Sia per evitare un tuo rimprovero, sia perché mi piaceva accarezzarti. Mi raccontavi tante cose e io, con metodo e decisione, ti spalmavo la crema che sembravo un pittore. A fine giornata non ti abbronzasti, perché 200ml di crema avevano creato una barriera pazzesca, mentre io mi ritrovai col tubetto vuoto, la pelle e il cervello cotti al sole e il cuore pieno di te.
Playlist aggiornata, buon ascolto ;)