CREMONA. Il Cantiere dei Saperi riprende a metà gennaio con un incontro sul ruolo della musica.

Creato il 23 dicembre 2014 da Agipapress
CREMONA. Riparte il 14 gennaio 2015 il "Cantiere dei Saperi": a salutare il nuovo anno sarà un incontro sul ruolo della musica nei Movimenti Sessantottiani, tenuto dal docente di Teorie Musicali Gianmario Borio, con la collaborazione di Alessandro Bratus.
La musica è stata in effetti uno dei più importanti mezzi di comunicazione dei movimenti politici del Sessantotto: le manifestazioni politiche erano spesso accompagnate da esecuzioni musicali e al contempo molti eventi musicali si tramutavano in una sorta di "arena politica".
Seguiranno "La fiera testa che d'uman si ciba", incontro su Dante e Petrarca tenuto il 18 febbraio dalla docente di Letterature Romanze Maria Sofia Lannutti, e una riflessione di Gastone Breccia sullo sterminio degli Armeni, previsto per giovedì 19 marzo.  La sfida avviata con il “Cantiere dei saperi” all’interno del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia, sede di Cremona, risale ormai a 3 anni fa: l'intenzione condivisa era quella di aprire metaforicamente le porte dell’Università, per rendere comprensibile anche ai non addetti ai lavori l’appassionante mestiere della ricerca, nonché di mantenere vivo uno spazio informale di collaborazione tra docenti e studenti, entrambi interessati ad approfondire i linguaggi dell'arte e delle discipline umanistiche.  Attraverso incontri mensili, promossi dai docenti con l’aiuto di giovani, studenti e ricercatori, il “Cantiere dei saperi” continua a promuovere l’urgenza dell'ampliamento degli orizzonti culturali.  Agli incontri sopracitati faranno infatti seguito "La famiglia Galilei: scienza e musica nel tardo Rinascimento" il 15 aprile,
"Viaggio farsesco e serio dentro un'ossessione gaddiana" il 7 maggio e "A ma maniere", riassunto delle esperienze compositive fra 300 e 900 che concluderà il ciclo il 28 maggio.   Il "Cantiere dei Saperi" si potrebbe definire un luogo di ascolto e di condivisione: al suo interno, infatti, riflessioni e conoscenze, presentate direttamente da chi è riuscito a portarle alla luce, diventano patrimonio collettivo.
L’edificio che dovrebbe emergere da questo "cantiere" risponde infatti a un progetto quantomeno ambizioso: “coltivare l’umanità”. 
a cura di Serena Baronchelli

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :