Vi è una tristezza tutta particolare in quel momento che, più o meno invariabilmente, giunge al calar della sera in inverno, quando ci si trova ad imboccare la via di casa dopo un lungo giro in centro, in un giorno di festa in cui la pioggia è stata clemente.
Finiscono i discorsi, o si lasciano a metà, si cammina lentamente per vie laterali e un po' buie, si scoprono facciate di palazzi di cui si ignorava l'esistenza, si ripensa a foto di fenicotteri rosa e colibrì immortalati a mezz'aria di una mostra appena vista. Si ha voglia di prolungare, anche se un po' stancamente, il pomeriggio di festa proponendo uno spuntino, oppure di entrare in una libreria di una volta, di quelle con i libri appoggiati su scaffali di noce che arrivano sino al soffitto, e comprare un libro che, probabilmente, non si leggerà mai. Come se il gesto di affondare le mani tra le pagine un po' impolverate di un romanzo, mentre fuori è buio e la proprietaria della libreria si scalda le mani per il freddo, fosse meno bello del trovarsi a leggerlo più tardi a casa, sotto la coperta, sul divano.Si ha voglia di canticchiare canzoni di Guccini, sorridere allo scimmiottare della sua erre moscia, aspettare la metropolitana ascoltando un artista di strada, soffermarsi a vedere vetrine con abiti costosi.Ma si ha quasi un bisogno fisico di togliersi scarpe e sciarpa, mangiare una pastasciutta calda, passare un po' di tempo al pc per raccogliere le idee e poi abbandonarsi sul divano davanti a un film già visto che possa coccolarci un po' prima di chiudere gli occhi.Si ha voglia di stare al caldo, magari soli, di non parlare più, e di lasciarsi andare ai propri pensieri, dopo una doccia calda.Eppure si fa sentire, ferma lì, appoggiata sullo stomaco, quella specie di tensione. Quasi fosse un'ansia. E' la tristezza delle cose belle che finiscono. Che, quando finiscono...Eh, quando finiscono...
"E pensavo dondolato dal vagone,cara amica il tempo prende il tempo da,noi corriamo sempre in una direzione,ma qual sia e che senso abbia chi lo sarestano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento,le luci nel buio di case intraviste da un treno:siamo qualcosa che non resta,frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno..."Francesco GucciniIncontro
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