Si tratta del dato più elevato dal 2006, evidenziano dall’ ‘Osservatorio crisi d’impresa di Cerved Group.
A denunciare il maggior numero di fallimenti sono state le società del settore industriale: negli ultimi due anni sono state oltre 5mila le imprese del manifatturiero ad aver alzato bandiera bianca, con un tasso di insolvenza (numero di imprese in fallimento ogni 10mila) pari a 45,2, più del doppio della media di quello complessivo dell’economia italiana nel suo complesso (pari a 20).
Altri settori in sofferenza sono quelli dei mezzi di trasporto (tasso di insolvenza pari a 87), gomma e plastica (83), calzaturiero (71) e meccanica (63), stesso discorso per il settore delle costruzioni che per il secondo anno consecutivo ha un incremento delle procedure di fallimento del 15%.
Nelle regioni del Nord vi sono la maggior parte delle aziende che hanno dichiarato bancarotta: le procedure sono aumentate del 21,5% nel Nord-ovest, del 20,9% nelle regioni del Centro e del 18,4% nel Nord-est. A preoccupare maggiormente è il livello del tasso di insolvenza nelle regioni settentrionali: è arrivato a 23,8 nel Nord-ovest, soprattutto a causa del peso della Lombardia, la regione con il maggior numero di fallimenti (oltre 4mila negli ultimi due anni).
I primi sei mesi del 2011 saranno il banco di prova per capire se questo trend negativo sarà in continua ascesa o se grazie anche ad efficaci misure di politica economica, si riuscirà ad invertire questa tendenza negativa.