Per intenderci, l’ingresso dei russi di Rosneft in Pirelli per 748 milioni di euro, l’operazione Allianz su Milano assicurazioni per 440 milioni e poco oltre 400 milioni di euro gli assegni staccati da Charterhouse capital partners per l’80% di Nuova Castelli e da Renova group per Octo telematics.
Ma ancora, le acquisizioni di partecipazioni di minoranza di molti investitori Cinesi e statunitensi, come il fondo Blackrock, che detiene in portafoglio le principali quote delle banche italiane.
Invece per quanto riguarda la Cina, People Bank of China a fine luglio ha acquistato quote del 2% nelle società di Fiat, Generali, Telecom, Prysmian che si aggiungono agli acquisti di marzo con quote analoghe in Eni ed Enel. Il tutto ammonta a più di tre miliardi di euro.
Si prevede un ulteriore aumento del valore e del volume di fusioni e acquisizioni: a luglio è stata annunciata la vendita del controllo della Indesit dalla famiglia Merloni al colosso americano Electrolux per un corrispettivo intorno ai 750 milioni.
In definitiva, le acquisizioni all’estero degli italiani hanno raggiunto livelli elevatissimi, fino ad eguagliare il valore di 4,3 miliardi di euro. Stando così le cose, è tangibile un conseguente rialzo.