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Crescere nella fiducia

Da Rossellagrenci
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CRESCERE NELLA FIDUCIA

Si può educare i figli senza premi nè punizioni? La risposta è sì e ce lo spiega Justine Mol nel libro Crescere nella fiducia. La considerazione dell’autrice è che premiare i bambini sia una forma di manipolazione, perché questo genere di gratificazione viene utilizzata con lo scopo di portarli a fare quello che vogliamo noi.

“La ragione per cui sono contraria alle ricompense spero venga chiarita durante la lettura di questo libro. Gli “apprezzamenti” sono invece qualcosa di diverso, da non confondere con i “premi”. L’apprezzamento può essere espresso in maniera differente, come ad esempio: «Adoro la pace e la tranquillità della tua cameretta, quando è in ordine e pulita». Oppure: «Ti piace riordinare la tua stanza?». Questi messaggi iniziano con “Io” oppure sono domande che esprimono interessamento nei confronti dell’altro. Abbiamo tutti bisogno di essere riconosciuti. Ci piace essere visti: l’apprezzamento è una via eccellente per mostrare a qualcuno che l’abbiamo visto.

Per permettere a un bambino di “crescere con fiducia”, si devono posare delle fondamenta. Nel primissimo periodo, subito dopo la nascita, i bambini hanno bisogno di un buon “attaccamento”, con uno o più adulti capaci di dare nutrimento, per creare la base di una vita piena di fiducia. Offrire al bambino un ambiente tranquillo e stabile, ben “strutturato”, è una delle vie possibili per promuovere la fiducia nel bambino. Per quanto si cerchi di esaudire i desideri del bambino, siamo in realtà noi che decidiamo quali vestiti deve indossare, che cosa deve mangiare, se può uscire… tanto per citare solo alcuni esempi.

Poco per volta il bambino crescerà e imparerà sempre di più a decidere per sé stesso, a scegliere ciò che farà o meno. Durante tutto questo processo evolutivo, noi siamo in costante dialogo con noi stessi per comprendere come guidarlo, dove mettere dei paletti e dove, invece, possiamo “mollare la presa”. Questo processo, secondo me, è qualcosa di graduale che comincia con una presenza consistente e con dei limiti precisi, più o meno su tutto quello che riguarda il bambino, per giungere all’età matura in cui il nostro contributo dovrebbe diventare una presenza di sostegno.”

Possiamo acquisire fiducia nelle potenzialità di crescita e autodisciplina dei nostri figli, invece di desiderare che crescano come copie esatte di noi stessi. Si tratta di voler smettere di giocare a fare i “boss” dei nostri bambini e di scegliere, piuttosto, di stare al loro fianco, stimolandoli e sostenendoli.
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