Il capogruppo del Pd Andrea Virgilio presenta un’interrogazione sulle questioni legate allo stoccaggio di gas di Bordolano, chiede chiarimenti, facendo il riassunto di una storia che sembra sfuggita di mano. Si vorrebbe capire meglio che cosa sta succedendo a Bordolano. Dall’amministrazione precedente ad oggi il contesto è anche cambiato, i sì pronunciati nel 2008 e 2009 oggi, considerata la gestione della Stogit spa, sono diventati problematici. Ecco il testo completo.
INTERROGAZIONE
PREMESSO CHE
nel 2006 Stogit ha avviato un progetto per convertire il giacimento ormai esaurito di Bordolano in un sito per lo stoccaggio di gas metano.
il giacimento a regime avrà una capacità di circa 1,2 miliardi di metri cubi di gas.
il progetto è stato sottoposto all’iter di autorizzazione nazionale e, in particolare, alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) da parte del ministero dell’Ambiente nel luglio 2008.
nel giugno 2009 la Regione Lombardia, in accordo con la Provincia di Cremona e il Comune di Bordolano, ha espresso parere favorevole sulla compatibilità ambientale del progetto. Il 12/11/2009 è stato emanato il Decreto di Compatibilità Ambientale da parte del Ministero dell’Ambiente e di Tutela del Territorio e del Mare.
Nel corso del 2010, il progetto ha ricevuto il nulla osta di fattibilità da parte del Comitato Tecnico Regionale, che ne ha certificato la sicurezza.
Considerato che
- è stato anche realizzato nell’area del Palazzo Comunale di Bordolano un punto informativo che ha l’obiettivo di aggiornare la popolazione sul nuovo sito di stoccaggio.
- questo spazio informativo è tuttavia gestito dalla Stogit
- su questi temi si generano spesso assimetrie informative a danno della comunità e degli stessi amministratori locali che rischiano di subire delle scelte senza avere particolare potere di interdizione
- le compensazioni ambientali non possono cancellare il diritto dei cittadini di essere informati soprattutto in relazione ai possibili rischi e alle eventuali ricadute in termini ambientali di un impianto di questo genere collocato all’interno dei loro contesti di vita
- da più parti emergono possibili relazioni fra questi impianti ed eventi sismici.
- nel nostro territorio stanno emergendo in modo disorganico numerosi progetti di impianti di stoccaggio
- l’attività di stoccaggio è considerata attività a rischio rilevante e sottoposta al Dlgs 344/199 “Direttiva Seveso” nonchè alle norme di attenzione ed all’obbligo di formazione informazione recitato e richiesto dalla “Convenzione Europea di Aarhus (Danimarca) del 1998″. Tale convenzione, in vigore dal 30 ottobre 2001, parte dall’idea che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale conduca ad un miglioramento della protezione dell’ambiente. Essa intende contribuire a salvaguardare il diritto di ogni individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, di vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere.
Per raggiungere tale obiettivo, la convenzione propone di intervenire in tre settori:
- assicurare l’accesso del pubblico alle informazioni sull’ambiente detenute dalle autorità pubbliche;
- favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull’ambiente;
- estendere le condizioni per l’accesso alla giustizia in materia ambientale;
CHIEDIAMO ALLA GIUNTA
se è già stato definito un “Piano di Emergenza Esterna” in relazione a questo impianto e se c’è stato il coinvolgimento della cittadinanza
quali sono i canali di comunicazione e di informazione istituzionale con la cittadinanza oltre a quelli messi in atto da parte del soggetto privato
quali sono gli altri progetti presenti sul nostro territorio
CHIEDIAMO AL CONSIGLIO PROVINCIALE
la disponibilità di convocare presso la commissione ambiente della Provincia di Cremona le associazioni ambientaliste ( o alcuni suoi referenti) che si stanno occupando di questi impianti al fine di un confronto e di uno scambio di valutazioni con i consiglieri
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Andrea Virgilio