Come al solito, il titolo in italiano è stato leggermente stroppiato annullando così la citazione a Crimen Perfecto (titolo spagnolo de Il Delitto Perfetto di Hitchcock). Per fortuna il regista Àlex De La Iglesia non cita il sommo maestro solo nel titolo, ma anche nella messa in opera, portando al grottesco ed al paradosso le regole del thriller, che Hitchcock nel corso degli anni ha applicato e creato. Il curioso mix risulta ben riuscito, ma quelli che seguono la carriera del regista (anche involontariamente) ben sanno che questo non è il solo caso di frullato di vari generi, basti pensare a film come La Comunidad o 800 Balas. Visivamente la pellicola ha spunti molto creativi, una fotografia colorata e i due protagonisti sono perfettamente in parte nei loro ruoli: Guillermo Toledo, in quello di re del grande magazzino, approfittatore, casanova, stronzo, superficiale, il cui unico scopo è quello di essere elegante; e, la bella dentro, Monica Cervera nella parte di Lourdes, che da innocente bruttina si trasforma in spietata manipolatrice assetata di potere. Il film viaggia (con brevi momento di stallo), tra colpi di scena, battute, violenze psichiche e fisiche, e piccoli messaggi sociali gettati quasi alla rinfusa verso chi li vuole cogliere!
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Come al solito, il titolo in italiano è stato leggermente stroppiato annullando così la citazione a Crimen Perfecto (titolo spagnolo de Il Delitto Perfetto di Hitchcock). Per fortuna il regista Àlex De La Iglesia non cita il sommo maestro solo nel titolo, ma anche nella messa in opera, portando al grottesco ed al paradosso le regole del thriller, che Hitchcock nel corso degli anni ha applicato e creato. Il curioso mix risulta ben riuscito, ma quelli che seguono la carriera del regista (anche involontariamente) ben sanno che questo non è il solo caso di frullato di vari generi, basti pensare a film come La Comunidad o 800 Balas. Visivamente la pellicola ha spunti molto creativi, una fotografia colorata e i due protagonisti sono perfettamente in parte nei loro ruoli: Guillermo Toledo, in quello di re del grande magazzino, approfittatore, casanova, stronzo, superficiale, il cui unico scopo è quello di essere elegante; e, la bella dentro, Monica Cervera nella parte di Lourdes, che da innocente bruttina si trasforma in spietata manipolatrice assetata di potere. Il film viaggia (con brevi momento di stallo), tra colpi di scena, battute, violenze psichiche e fisiche, e piccoli messaggi sociali gettati quasi alla rinfusa verso chi li vuole cogliere!
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