Criminalizzazione del dissenso: lo spauracchio Black Block

Creato il 16 luglio 2011 da Coriintempesta
Articolo inviato al blog

di Salvatore Santoru

Da più di vent’anni il popolo della Val di Susa resiste contro il progetto di realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione , con l’indifferenza delle istituzioni e della cosiddetta opinione pubblica.Lo Stato e le lobby ,come risposta al dissenso espresso per la costruzione di una “grande opera” inutile,la quale costerà agli italiani all’incirca sui 20 miliardi di euro; oltre all’inquinamento ambientale dovuto all’amianto e all’uranio e ai danni sulla salute dei cittadini,usano la solita pratica della violenza,della violenza poliziesca.Ultimamente,abbiamo notizie,di uso da parte della polizia,dei lacrimogeni CS((orto-clorobenziliden-malononitrile)considerati come armi chimiche,vietate persino in guerra,di sgomberi delle barricate dei manifestanti con ruspe,di sacheggio delle tende degli stessi,di violenze e pestaggi contro ragazzi,come è il caso di Fabiano Di Bernardino,studente bolognese e attivista del centro sociale TPO ,ricoverato in un’ospedale di Torino che racconta:«Sono stato massacrato di botte, poi mi hanno sputato e versato l’urina addosso quando ero steso sulla barella, e infine mi hanno lasciato tre ore sotto il sole prima di portarmi via in ambulanza».Degli ultimi giorni di scontri,i mass media e molti politici non hanno osato dire quasi nulla sulla repressione poliziesca,puntando il dito invece contro presunte frange di violenti “infiltrati” nei cortei:insomma,il solito spauracchio dei black block.

Black Block:chi sono?

Inanzitutto,il black block, come riporta Wikipedia ,in teoria ” è una tattica usata da un gruppo di individui legati da ideologie anticapitaliste che si organizzano tra loro per portare avanti azioni di protesta, anche violenta e spesso caratterizzate da atti di vandalismo, disordini e scontri con le forze dell’ordine”.Nasce negli anni ottanta in Germania nell’area degli autonomi ,in una parte della sinistra radicale extraparlamentare.Non esistono i black block come gruppo organizzato,e chiunque in teoria potrebbe usare questa tattica.Gruppi che si rifacevano alle tattiche black block erano presenti nelle proteste di Seattle(1999)G8 di Genova(2001)Quevec(2007) e cosi via.

Black Block e Police Block

Come già detto,chiunque può usare in teoria la tattica nota come Black Block. Semplici cittadini, giovani “rivoluzionari”,ma anche poliziotti infiltrati possono trasformarsi in black block:bastano delle maschere e dei caschi e un pò di imitazione delle “tattiche” usate dai gruppi etichettati come tali.Nel G8 di Genova,è ormai certa la notizia di agenti di polizia e servizi segreti infiltrati tra i manifestanti.

Questi agenti davano il via e istigavano alla violenza gratuita e a azioni abbastanza incomprensibili per dei contestatori della globalizzazione del sistema capitalista in generale,ad esempio rompere le vetrine di piccoli negozi,assalire case di semplici cittadini ecc.Questi “police block” avevano il compito di creare la violenza in modo tale da trovare giustificazione alla pesante repressione operata dalla polizia,che causò,tra l’altro un morto,Carlo Giuliani,e moltissimi feriti,nonchè una delle più grandi violazioni dei diritti civili degli ultimi tempi.Chiaramente,non tutti i “mascherati” erano agenti,anzi la maggior parte probabilmente non lo era affatto.

La vicenda di Genova insegna come agisce il Potere in questi casi e non solo:usando la solita strategia del dividere e comandare(dividi et impera romani),del creare caos per poi ristabilire l’ordine ,con i fini giustificati dai mezzi.

Spauracchio Black Block

Da Genova in poi i cosiddetti Black Block sono diventati lo spauracchio usato da polizia,mass media e politici contro le manifestazioni che minacciano lo status quo del Potere.Si può,al limite,manifestare contro la Gelmini,contro Berlusconi,in modo moderato e senza criticare la partitocrazia,ma le manifestazioni contro la TAV,contro le basi militari NATO(come contro il Molin a Vicenza),contro i poteri economici,la globalizzazione,l’imperialismo e altro ,non vengono tollerate,o meglio vengono ignorate,o se non è possibile,infangate dal Potere.Così si creano gli vari spauracchi,la divisione dei manifestanti dei buoni da quelli cattivi,i pericolosi black block,anche dove non vi è traccia ecc.Cosi sta avvenendo in Val di Susa,dove i tg,a reti unificate,parlano di frange violente,gruppi di pericolosi black block che usano violenza contro la polizia e mettono in cattiva luce gli altri.In realtà,in Val di Susa,si ha una vera e propria lotta popolare,nata dal basso,ostacolata da sempre dal Potere e dai suoi apparati repressivi.I cosiddetti black block nella Val di Susa,per lo più ,non sono altro che cittadini(anche di tutte le età)che per protteggersi dai lacrimogeni e dalle manganellate della polizia,si coprono con caschi e maschere antigas.

Il potere vuole usare la divisione tra 2 presunte frange del movimento(che è tutto sommato unitario) per indebolirlo e avanzare nei suoi progetti,dove per la gente non c’è spazio,se non per essere usata come carne da macello. Dunque,altro che black e block,in Val di Susa,la polizia per conto delle lobby vuole isolare,reprimere,aggiogare un’intera popolazione!

Per finire ecco cosa dice Davide Bono, del Movimento 5 stelle: “se avere un caschetto e una maschera antigas significa essere un black bloc, allora sono un black bloc”.


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